La Legge di Bilancio trova l’approvazione a Montecitorio, rispettando il timing previsto. La lettura a Palazzo Madama partirà in commissione lunedì 23, mentre l’ok definitivo è atteso tra Natale e Capodanno (forse il 28). Non si fermano però le polemiche per l’assenza dell’esecutivo in aula ieri, in apertura di seduta: “È un caso di sciatteria istituzionale”, dicono i dem
La Manovra è stata approvata dall’Aula della Camera con 204 voti a favore e 110 contrari: il testo ora passa al Senato. Stamattina il governo aveva incassato la fiducia sul testo posta ieri: 211 deputati hanno votato a favore, 117 in senso contrario. La seconda lettura in Senato partirà lunedì 23 in commissione, mentre l’ok definitivo è previsto tra Natale e Capodanno. Forse sarà il 28, secondo i piani del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Polemica sulla Nota di variazione
Come sempre non si fermano le polemiche. “La Nota di variazione” sul bilancio “mette in rilievo un miglioramento dei saldi e ci viene detto che parte di questi fondi sono dovuti a una ‘sovra copertura’ e che si può recuperare nei conti di controllo per usarli nel prossimo anno, ma la Nota non dà conto dell’esistenza di questa eventuale somma” e il governo non specifica l’utilizzo nemmeno oralmente, ha detto la relatrice di minoranza, la dem Cecilia Guerra, a nome delle opposizioni in Aula e chiedendo una specifica nella Nota: “Altrimenti stiamo operando contra legem e con un atto violento contro le regole contabili”. Il governo, interpellato dalla presidenza, non è intervenuto e si è proceduto con la votazione. Secondo fonti governative invece, la questione posta dalle opposizioni sulla sovracopertura sarebbe superata con l’odg della Lega a firma Iezzi che la destina al fondo di controllo. Inoltre, sottolineano le stesse fonti, gli stralci sulla Manovra sono previsti in caso di sottocoperture ma, in questo caso, essendo emersa invece una sovracopertura è in re ipsa che vada a miglioramento dei saldi di bilancio.
Maggioranza divisa su odg per multe ai No vax
Non mancano scontri anche sul testo. La maggioranza si è divisa sull’ordine del giorno presentato dalla dem Simona Bonafè che puntava a “garantire la piena e rapida attuazione dei procedimenti sanzionatori” nei confronti dei ‘No vax’, “escludendo quindi ogni ulteriore proroga o modifica alla legge vigente finalizzata ad evitare che le multe ai cittadini inadempienti vengano sospese o condonate“. Sono stati almeno sette i parlamentari di Forza Italia che hanno appoggiato l’ordine del giorno, nonostante il governo avesse dato parere contrario e il resto del centrodestra aveva votato contro.
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Salta il ritorno tecnico in commissione
A differenza di quanto previsto, non è stato necessario far quindi tornare il testo in commissione per questioni tecniche. A sorpresa ha preso forma una sovracopertura, di poco sotto i 100 milioni nel 2025 e di poco sopra nel 2026. Adesso il governo ha due opzioni: migliorare i saldi o, più probabile, destinarli nel conto di controllo, uno strumento che il Psb dà alla politica economica da usare durante l’anno.
Le novità della Manovra 2025
Tra le molte novità entrate nel testo della Legge di Bilancio spuntano l’addio alle agevolazioni per le caldaie a gas, il taglio dell’Ecobonus al 50% o al 36% (così come per molti altri bonus casa), un Fondo con 1,5 milioni per i diritti dei disabili, sei milioni per organizzare la conferenza per la ricostruzione di Kiev e 5 milioni all’anno per la salvaguardia della città di Venezia.
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