La manovra 2025 è stata approvata alla Camera: il voto finale è arrivato in serata, alle 23, con 204 voto favorevoli, 110 contrari e 6 astensioni.
La Camera aveva approvato la fiducia al governo Meloni sulla legge di bilancio per il 2025, con211 favorevoli e 117 contrari. Tutte le novità nella prossima legge di bilancio su pensioni, Irpef e taglio del cuneo fiscale, Ires, nuovi bonus e tasse.
L’iter di approvazione della manovra finora si è rivelato più complicato del previsto: dopo l’approvazione di oggi il testo passerà al Senato, dove ripartirà dalla commissione Bilancio. Nella legge di bilancio 2025 la maggior parte delle risorse sono dedicate alla conferma del taglio del cuneo e dell’Irpef a tre aliquote, ma hanno trovato spazio diversi interventi sull’Ires, sulla compensazione dei ministri non eletti, ma anche sull’Assegno di inclusione, tra le altre cose.
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Il testo della legge di Bilancio approderà lunedì 23 dicembre a Palazzo Madama
Via libera della Camera al disegno di legge di bilancio che da lunedì 23 dicembre passa all’esame del Senato. I voti favorevoli sono stati 204, quelli contrari 110 e 6 le astensioni. Nel pomeriggio il governo ha incassato la fiducia posta sul provvedimento. La manovra arriva a Palazzo Madama blindata per una rapida seconda lettura. Dopo l’avvio di esame in commissione Bilancio nella giornata di lunedì, i lavori riprenderanno dopo Natale, il 27 dicembre. L’approvazione definitiva dell’Aula del Senato è prevista per il 28 dicembre.
La manovra finanziaria è stata approvata alla Camera
La manovra è stata approvata dalla Camera con 204 sì, 110 voti contrari e 6 astensioni. Ora il testo passa al Senato.
La Camera ha osservato un minuto di silenzio per i morti e feriti a Magdeburgo
“Sono vicino ai familiari delle vittime e rivolgo il mio pensiero ai feriti a Magdeburgo. Ci stringiamo al popolo tedesco segnato da questa tragedia. Occorre compattezza e determinazione nel contrastare minacce, violenza e terrore”. Lo dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. Dopo la conclusione delle dichiarazioni di voto l’Aula ha osservato un minuto di silenzio.
Schlein: “Abbiamo ottenuto tre risultati importanti da questa pessima manovra”
“Salute mentale, sicurezza sul lavoro e stabilizzazione di ricercatrici e ricercatori precari. Abbiamo ottenuto tre risultati importanti nella discussione di questa pessima legge di Bilancio del governo Meloni. Sono solo un primo passo, ma sono il risulto concreto del nostro impegno sulla salute, sulla sicurezza e sulla dignità del lavoro. Non ci fermiamo”. Lo ha scritto su Facebook la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.
Ok all’emendamento di Più Europa, l’educazione sessuale a scuola finisce in Manovra
Manovra, concluso esame degli ordini del giorno in Aula
Si è concluso in Aula alla Camera l’esame degli ordini del giorno sulla Manovra. L’Aula è sospesa fino alle 20.30 circa per consentire alla commissione di Bilancio di esaminare la nota di variazione. Si riprenderà poi con le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento.
Applausi alla Camera alla notizia dell’assoluzione di Salvini nel processo Open Arms
Quando si è diffusa la notizia dell’assoluzione per Matteo Salvini nel caso Open Arms, un applauso dall’Aula della Camera è partito dalla parte dei banchi occupati dal centrodestra e in particolare dei parlamentari della Lega. Alcuni parlamentari hanno esclamato in coro il nome del ministro e l’applauso si è protratto per diverso tempo, fino a quando il vicepresidente del Senato Giorgio Mulè non ha invitato i colleghi ad andare avanti.
Ok dal Cdm alla nota di variazione ai saldi della legge di bilancio
Si è svolto un Consiglio dei ministri lampo alla Camera, che a margine dei lavori d’aula ha dato il via libera alla nota di variazioni ai saldi della legge di bilancio che recepisce gli effetti delle modifiche al testo della Manovra approvate in commissione.
Multe cancellate ai No vax, Lorenzin (Pd): “Schiaffo a cittadini”
Per la senatrice Pd Beatrice Lorenzin il voto contrario all’ordine del giorno del Partito democratico per annullare la cancellazione delle multe ai no-vax è “un’altra occasione mancata” per la maggioranza. “Una scelta che sottrae 170 milioni di euro già a bilancio e rappresenta uno schiaffo alla scienza e agli enormi sforzi fatti, spesso a costo della vita, da parte di sanitari e operatore dei servizi pubblici che hanno mandato avanti l’Italia durante la Pandemia”, ha aggiunto la vicepresidente dei dem al Senato. “Uno schiaffo insopportabile ai tantissimi cittadini che hanno rispettato le regole, agli ordini professionali che si sono impegnati per svolgere con onore il proprio dovere di vigilanza e controllo in un momento senza precedenti. Un colpo di spugna che nulla ha a che fare con la “pacificazione”, come sostiene la maggioranza, ma è invece un ulteriore ferita alle istituzioni che operano per il bene comune. È un affronto alla scienza e al principio di responsabilità. Un atto che non solo toglie risorse al Pese, ma mina la credibilità stessa dello Stato e premia chi ha scelto di non contribuire alla tutela della salute pubblica”, ha concluso Lorenzin.
Manzi (Pd): “Per la scuola in manovra solo tagli”
“Con il nostro ordine del giorno chiedevamo un impegno preciso al governo per un settore che -fatti salvi alcuni emendamenti approvati grazie al Partito Democratico sul fondo per il sostegno psicologico e per la povertà alimentare- è stato completamente trascurato. Anzi, va detto chiaramente che questa manovra per la scuola ha previsto solo tagli”, lo ha detto Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione istruzione e responsabile nazionale scuola, commentando l’ordine del giorno sulla scuola bocciato in aula dalla maggioranza. “Questo è un governo che parla tanto, ma i fatti sono lì a dimostrare che poi non fa nulla di ciò che promette. Ma le famiglie chiedono di essere aiutate e il sistema scolastico di essere sostenuto adeguatamente. Le dichiarazioni non bastano più”, ha aggiunto.
Odg pensioni per italiani all’estero, Ricciardi (Pd): “Maggioranza vota contro la rivalutazione”
Toni Ricciardi, vice capogruppo del PD, ha duramente criticato la maggioranza per aver bocciato un ordine del giorno presentato dal suo partito, che chiedeva di ripristinare la rivalutazione delle pensioni per gli italiani residenti all’estero.
“Stiamo parlando di un gesto poco garbato: il blocco della rivalutazione per i pensionati italiani residenti all’estero mi addolora molto. Parliamo di 8 milioni di euro. Non voglio essere populista, ma almeno segnalare che nell’ultima notte avete fatto una sovracopertura di 100 milioni di euro e trovato 6,5 miliardi per l’inutile Ponte sullo Stretto”.
Ricciardi ha accusato la destra di fare promesse vuote sul tema delle pensioni: “Avete fatto una scelta politica legittima che io in quest’aula ho denunciato. Con il nostro ordine del giorno chiedevo di studiare gli effetti della misura e nel più breve tempo possibile ripristinare la rivalutazione delle pensioni di persone che hanno pagato i contributi e che voi volete umiliare e punire. Guarda caso vi accanite particolarmente contro di loro”.
Rivolgendosi ai partiti della maggioranza, ha aggiunto: “Se le pensioni sono una bandiera per Forza Italia e per la Lega, se gli italiani all’estero sono una bandiera di FDI, ora voglio capire, qualcuno deve spiegare, perché tutta la destra ha votato contro l’ordine del giorno in cui chiedevo di sanare presto questa ingiustizia. Rimettendomi all’aula ho dimostrato il bluff di chi si riempie la bocca con le pensioni e gli italiani all’estero ma poi alla prova dei fatti se ne frega”.
Ricciardi ha concluso affermando che “Ora i 350 mila pensionati all’estero, puniti ingiustamente, sanno molto bene chi sono i partiti che li hanno maltrattati e che hanno un nome: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Avete gettato la maschera”.
Sugar Tax, Forza Italia chiede rinvio e punta alla cancellazione
Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, ha annunciato l’approvazione di un ordine del giorno nella legge di Bilancio per chiedere al governo di valutare il rinvio dell’applicazione della sugar tax al 2025. La tassa, prevista a partire dal 1° luglio 2025, incrementerà del 28% la pressione fiscale su bevande analcoliche come aranciate, chinotti e cedrate.
Secondo Nevi, la sugar tax rischia di danneggiare gravemente il settore agroalimentare italiano, riducendo le vendite, frenando gli investimenti, causando la perdita di posti di lavoro e aumentando i costi per i cittadini. Forza Italia, da sempre contraria a questa tassa, la considera inefficace sia per l’ambiente sia per il cambiamento delle abitudini alimentari degli italiani. L’obiettivo del partito resta non solo rinviare la tassa, ma eliminarla del tutto
Respinto l’odg del M5S sui rimborsi per trasferte dei ministri
La Camera dei Deputati ha respinto con 109 voti favorevoli, 151 contrari e 10 astenuti un ordine del giorno (odg) presentato dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Silvestri. L’odg proponeva di eliminare la norma, introdotta nella Manovra, che prevede rimborsi per le trasferte dei ministri da e verso il proprio domicilio, ritenendola inopportuna e iniqua. Inoltre, chiedeva di destinare quelle risorse al miglioramento dei trasporti pubblici e della sicurezza urbana di Roma in vista del Giubileo.
Il sottosegretario al MEF Federico Freni aveva suggerito una modifica all’ordine del giorno, impegnandosi a individuare ulteriori fondi per trasporti e sicurezza compatibilmente con i vincoli di bilancio. La proposta di riformulazione è stata però rifiutata da Silvestri, e il testo originale è stato bocciato in Aula.
Show del 5S Donno in Aula, sventola banconote e urla al governo: “Volete più soldi? Prendetele”
“Volete più soldi? Prendete anche queste e compratevi delle maschere per nascondervi dalla vergogna”. Il deputato del M5s Lorenzo Donno ha chiuso il suo intervento sull’Odg contro gli aumenti dei rimborsi a ministri e sottosegretari non eletti lanciando delle banconote in Aula. “Una vergogna, una porcata”, ha commentato a proposito della norma contenuta nella manovra. “Avete anche provato a nascondervi, dovevate ritirare la norma e chiedere scusa”, ha proseguito l’esponente del M5s che ha tirato fuori due banconote da 500 euro e, mostrandole verso i banchi del governo, ha gridato: “Questo è lo stipendio di milioni di italiani, 1 su 3. Con questo non si arriva alla seconda settimana del mese. E voi che fate? Pensate di aumentare gli stipendi di ministri e sottosegretari. Siete senza vergogna”. Al termine del suo intervento, il deputato pentastellato ha infilato le mani in tasca per tirare fuori due mazzette di banconote che ha gettato verso il governo.
Siparietto alla Camera tra Mulè e Freni: “Non funzional il tablet? possiamo chiamare Elon Musk”
Scambio di battute nell’Aula di Montecitorio, impegnata nell’esame della Manovra, tra il vicepresidente FI della Camera, Giorgio Mulè e il sottosegretario all’Economia, il leghista Federico Freni. Il rappresentante del governo aveva difficoltà a trovare sul tablet il testo della riformulazione di un ordine del giorno.:”Il tempo che la tecnologia non congiuri eccessivamente contro di noi…”, ha detto mentre cercava il passaggio. “Potremmo chiamare Elon Musk, per esempio…”, ha suggerito scherzosamente l’azzurro Mulè. “Non serve Elon Musk, è sufficiente far scorrere l’iPad fino al punto giusto”, ha risposto alla fine con un sorriso Freni.
Manovra, Sportiello (M5S) su tagli agli asili nido: “Un Natale amaro per famiglie e bambini”
“L’avete letto questo ordine del giorno? Vi siete resi conto di cosa parla? Perché con questo impegno io vi chiedevo di riportare al 33% il livello essenziale dei servizi educativi per bambine e bambine di ogni regione. Significa asili nido. 33% significa di garantirlo quantomeno a poco più di 3 bambini su 10″ dichiara Gilda Sportiello del Movimento Cinque Stelle: “Voi siete saliti al governo e avete tagliato 110.000 posti in asili nido che noi avevamo progettato col PNRR. Voi avete ridotto la media del 33% a livello regionale portandola al 15% a livello regionale cioè dicendo che per voi va bene se poco più di un bambino su 10 ha un asilo nido in cui andare ma lasciando la media nazionale al 33%. Tradotto in parole povere per voi le diseguaglianze attuali per cui ci sono regioni in cui il livello di asili nido tocca l’11% e altre in cui si arriva al 40%, vanno bene così. Le diseguaglianze non sono un problema. Allora io mi chiedo, ma quando parlate di famiglie e lo fate istituendo delle insopportabili gerarchie e delle intollerabili discriminazioni quando parlate di bambini e bambine mettendo anche a repentaglio i loro diritti, cosa pensate se poi prendete gli asili nido e li tagliate? Voi avete idea delle difficoltà di una famiglia di conciliare i tempi di vita e lavoro? Di tutte quelle famiglie che si sono spostate lontano da casa loro e che non possono contare su una famiglia, una rete di supporto? Voi avete idea degli sforzi che deve fare una famiglia monogenitoriale per portare avanti tutto? Voi avete idea di che cosa significano i primi mille giorni di vita di una bambina e di un bambino? E quanto influenzano queste nelle occasioni che hanno in tutta la loro vita? Quanto pesa?”.
Sportiello ha poi aggiunto: “Lunedì qui alla Camera il gruppo nazionale Nidi Infanzia è venuto e vi ha gridato, ha portato un grido di allarme per le misure che state mettendo in atto. Voi non solo non ascoltate, ma addirittura rifiutate un impegno del genere. Allora mentre l’Europa va verso il 45% di servizi di asili nido disponibili noi invece andiamo al 15%. Allora io chiedo a tutti e a tutte in quest’aula: questa è una barbarie perché negare i diritti a bambini e bambine, è una barbarie. Se anche voi lo pensate, sottoscrivete e sostenete questa battaglia perché non ci possiamo arrendere. Questo è il vostro pacco di Natale alle famiglie, questa è una cosa indecente che state facendo e che sta passando sotto silenzio ma per cui noi continueremo a combattere perché crediamo davvero che le famiglie, i bambini e le bambine non siano oggetto della vostra propaganda e meritino diritti che voi gli state togliendo”.
Odg Lega: 43 milioni per il Nord, fondi a Lombardia, Piemonte e Veneto
La Lega propone un ordine del giorno che prevede l’assegnazione di 43 milioni di euro alle Regioni del Nord, in particolare Lombardia, Piemonte e Veneto. L’odg, presentato dalla relatrice della legge di bilancio, Silvana Comaroli, destina 14,3 milioni di euro per il periodo 2026-2027 e 15 milioni a partire dal 2028.
Le risorse provengono da fondi “residuati” dal fondo per le modifiche parlamentari, pari a 19 milioni per il 2026 e 24 milioni per il 2027. L’odg fa riferimento a un comma della Manovra che prevede interventi locali da finanziare tramite un atto di indirizzo parlamentare seguito da un DPCM.
Legge di Bilancio: Ferrante, ok ai fondi per le infrastrutture del Sud
Il sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, ha sottolineato l’impegno del governo per lo sviluppo delle infrastrutture in Italia, con un focus particolare sul Sud. In una nota, Ferrante ha annunciato il potenziamento dei fondi per la realizzazione di opere strategiche attraverso il Fondo di sviluppo e coesione. Tra gli interventi principali, spicca l’incremento di due miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto di Messina, simbolo di un’Italia più moderna e interconnessa. Inoltre, sono previsti investimenti per la rete viaria, ferroviaria e idrica, con 200 milioni di euro per la Strada statale 106 Jonica, 708 milioni per il piano nazionale di interventi nel settore idrico e 36 milioni per la Diga di Campolattaro. Ferrante ha confermato l’importanza di queste opere per il rilancio del Mezzogiorno e dell’intero Paese
La Lega ritira l’odg contro la norma “anti-Renzi”
Tra gli ordini del giorno presentati alla Manovra dai deputati della Lega, ce n’era uno a prima firma di Ingrid Bisa contro la cosiddetta norma ‘anti-Renzi’. L’odg contestava la norma che vieta, tra gli altri, ai parlamentari (ad eccezione di quelli eletti all’estero) di ricevere, durante il mandato, contributi o altre utilità da soggetti stranieri. I firmatari ritenevano che la norma fosse troppo rigida e imponga limitazioni ingiustificate per chi svolge attività regolari e tracciabili. L’odg chiedeva di adottare iniziative normative per escludere dal divieto le attività professionali regolamentate da albi previsti per legge, limitatamente ai compensi derivanti esclusivamente dall’esercizio di tali attività. Il governo non aveva ancora espresso il suo parere su questo punto, ma l’ordine del giorno è stato ritirato prima che il rappresentante dell’esecutivo potesse intervenire. L’atto era stato sottoscritto anche da Simonetta Matone, Davide Bellomo, Jacopo Morrone e Valeria Sudano.
Odg su screening mammografico: Boschi (IV), “Bene l’ok, ma servono risorse vere”
“È un bene che l’ordine del giorno sia stato approvato, ma mi sarei aspettata dal governo non solo un impegno, ma risorse vere. Sarebbe bastato approvare i nostri emendamenti alla Manovra, ma a fronte di un bilancio dello Stato di miliardi non sono stati trovati 10 milioni per estendere lo screening mammario”. Lo ha dichiarato la deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, dopo l’approvazione all’unanimità del suo ordine del giorno che impegna il governo ad estendere lo screening mammografico per il tumore al seno su tutto il territorio nazionale, per le donne nelle fasce d’età 45-50 anni e 70-74 anni.
“Estendere l’età degli screening, secondo alcuni studi, potrebbe ridurre la mortalità del 20-30%, per questo mi aspetto un impegno serio e mi auguro che non resti una promessa scritta nell’acqua”, ha concluso Boschi.
Ricercatori Cnr in lotta per la stabilizzazione, Piccolotti (AVS): il Governo fornisca risposte concrete e adeguate
“Le mobilitazioni non si fermeranno fino alla stabilizzazione di tutti i ricercatori del Cnr. Un primo parziale risultato è stato ottenuto grazie alla scelta di Avs, Pd e M5S di destinare 10 milioni di euro alle stabilizzazioni dei precari. Tuttavia, queste risorse sono assolutamente insufficienti: servirebbero almeno 200 milioni di euro. Sfidiamo il governo Meloni, anche con un ordine del giorno che sarà discusso oggi pomeriggio in Parlamento, a fornire garanzie per il futuro e a colmare le risorse mancanti”, a dichiararlo Elisabetta Piccolotti, Avs, nel corso della conferenza stampa dei precari del Cnr, tenutasi oggi alla Camera.
“È inaccettabile che si ignori il fatto che, senza questi finanziamenti, migliaia di ricercatori di tutti gli enti rischieranno di perdere il lavoro – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – magari dopo 8 o 10 anni di precariato, al termine del PNRR e degli altri progetti in corso. Si tratterebbe di un esito intollerabile, poiché il settore della ricerca è cruciale per lo sviluppo del Paese e merita un piano di investimenti strutturali che garantisca non solo stabilità lavorativa, ma anche competitività scientifica e tecnologica a livello internazionale. Le risorse economiche c’erano e potevano essere utilizzate, considerato che sono stati individuati 100 milioni di coperture extra che rimarranno inutilizzati. Oltre al danno, c’è stata anche la beffa. Pretendiamo risposte solide e immediate”, ha concluso Piccolotti.
Respinto l’odg per associazioni di volontariato e per ricerca scientifica sulle malattie rare
Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, ha denunciato il respingimento di un ordine del giorno che aveva presentato insieme ai colleghi Sarracino, Fossi e Guerra. L’ordine del giorno proponeva di destinare il fondo per il trattamento economico integrativo dei ministri e sottosegretari non parlamentari alle associazioni di volontariato e alla ricerca scientifica sulle malattie rare. Scotto ha criticato il fatto che, nonostante i destinatari avessero dichiarato di non voler utilizzare quelle risorse, alla fine hanno cambiato idea.
“Respinto l’ordine del giorno che ho presentato insieme ai colleghi Sarracino, Fossi e Guerra, che destinava il fondo istituito per il trattamento economico integrativo dei ministri e sottosegretari non parlamentari alle associazioni di volontariato e alla ricerca scientifica per le malattie rare. Per giorni i destinatari della misura hanno dichiarato che quelle risorse non le avrebbero utilizzate, ma evidentemente hanno cambiato idea, mentre negavano il salario minimo e mettevano soldi largamente insufficienti per il rinnovo del contratto del pubblico impiego non riconoscendo il recupero del potere d’acquisto perduto per tre milioni di lavoratori”, ha dichiarato Arturo Scotto, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera.
La maggioranza si divide su odg per la cancellazione delle multe ai “no vax”
La maggioranza si è divisa sull’ordine del giorno presentato dalla deputata Dem Simona Bonafè, che chiedeva la cancellazione delle multe per i “No vax” e l’eliminazione di qualsiasi proroga o modifica alla legge che potesse sospendere o condonare tali sanzioni. L’odg mirava a garantire l’attuazione immediata dei procedimenti sanzionatori nei confronti dei cittadini che non avevano ottemperato agli obblighi vaccinali. Almeno sette deputati di Forza Italia hanno votato a favore dell’ordine del giorno, nonostante il parere contrario del governo e il voto negativo del resto del centrodestra.
L’articolo 21 del decreto Milleproroghe prevede l’annullamento delle multe per chi non si è vaccinato contro il Covid, ma senza rimborsi per chi le ha già pagate. I procedimenti sanzionatori ancora in corso saranno interrotti, mentre le sanzioni già irrogate saranno annullate, con le somme già versate acquisite al bilancio dello Stato. In una bozza precedente si parlava anche di rimborso, ma questa misura è stata esclusa. Forza Italia, tuttavia, ne contesta la decisione.
Manovra, respinto l’odg del Pd in difesa delle detenute madri e per una migliore assistenza nelle carceri
Respinto l’ordine del giorno proposto dal Partito Democratico in difesa delle detenute madri e per una migliore assistenza nelle carceri. “Non posso accettare la richiesta di riformulazione proposta dal governo”, ha spiegato Michela Di Biase (Pd), che ha definito il no alla stesura originaria del testo “un atto di cattiveria”. “O non avete capito quello di cui si sta parlando o la vostra è solo cattiveria”, ha detto la parlamentare. Nell’odg si chiedeva un impegno del governo anche ad adottare le misure “necessarie ad affrontare la crisi del sistema dell’esecuzione penale, con particolare riferimento al grave tema della gestione della salute mentale in carcere”, e si puntava anche alla realizzazione di nuove case famiglia.
Manovra, passa l’odg per aiuti a imprese per alloggi stagionali
Con un ordine del giorno collegato alla legge di bilancio, firmato dal deputato Gianluca Caramanna, le imprese turistiche-ricettive potranno dedurre integralmente il costo degli alloggi forniti ai lavoratori dipendenti stagionali. “Il settore turistico è sempre stato al centro dell’interesse del Governo Meloni. Con un ordine del giorno collegato alla legge di bilancio e che porta la mia firma, consentiamo alle imprese turistiche-ricettive di dedurre integralmente il costo degli alloggi forniti ai lavoratori dipendenti stagionali. In pratica, viene dedotto il costo degli alloggi, al netto del prezzo pagato dal dipendente, di chi presta servizio in unità produttive che si trovano in un comune diverso da quello di residenza. In questo modo, viene equiparato chi ha deciso di trasferire la residenza nel luogo della struttura ricettiva a chi non lo ha fatto. Una misura che elimina delle differenze a oggi esistenti perché non ci siano lavoratori di serie A e di serie B”, ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile Turismo
Manovra, passa all’unanimità l’odg di Soumahoro sulle carceri
L’ordine del giorno presentato dal deputato del gruppo Misto, Aboubakar Soumahoro, per migliorare la vita nelle carceri è stato approvato all’unanimità nella Manovra. Con il testo appena approvato, il governo è impegnato a realizzare interventi sociali, programmi di inclusione lavorativa e a potenziare spazi educativi e ricreativi, come librerie, palestre e centri sportivi. Inoltre, si prevede l’istituzione di corsi di formazione professionale all’interno degli istituti penitenziari. L’ordine del giorno è stato sottoscritto anche da Roberto Giachetti (IV) e dal Pd.
Manovra, medici e infermieri: “Il governo dimentica la sanità”
“È un eufemismo definire deludenti le misure previste dalla legge di Bilancio per la sanità. Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini. Esclusi categoricamente, dai benefici immediati delle misure adottate, i medici, se non per un aumento offensivo dell’indennità di specificità medica (circa 17 euro netti al mese), e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. Nonostante le promesse, le belle parole, gli apprezzamenti: nulla. Ci prepariamo quindi ad un 2025 denso di battaglie sindacali da combattere su più fronti”. Così Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up – le sigle che avevano promosso lo sciopero del 20 novembre – hanno commentato il testo della legge di Bilancio arrivato alla Camera. “Eppure la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina ad un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili, confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica”.
Cosa prevede la prossima Manovra finanziaria: tutte le misure nel testo
Le due misure principali nella legge di bilancio per il 2025 sono la conferma strutturale del taglio del cuneo – che permette ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di mantenere gli aumenti in busta paga ottenuti negli scorsi anni – e dell’Irpef a tre aliquote. Queste sono coperte con oltre la metà dei 30 miliardi di euro impiegati per la manovra. Sempre parlando di imposte, scatterà un’Ires premiale al 20% per le aziende che investono e assumono, purché rispettino precisi requisiti su questi investimenti e assunzioni.
In tema di pensioni, non ci sono interventi significativi: le pensioni minime aumenteranno di meno di due euro al mese, mentre chi è interamente in regime contributivo (quindi ha iniziato a lavorare dal 1996 in poi) potrà sommare i contributi pubblici e quelli complementari, cioè versati ai fondi pensione privati. Per quanto riguarda i bonus, tra le novità ci sono un bonus nuovi nati da mille euro e uno per la rottamazione degli elettrodomestici.
Incrementato anche il reddito di libertà per le donne vittime di violenza. La discussa misura sull’aumento di stipendio ai ministri non eletti è stata bocciata, ma è rimasto un fondo da 500mila euro all’anno per rimborsare loro le trasferte di lavoro.
Via libera alla fiducia sulla Manovra: 211 voti a favore
La Camera ha approvato la fiducia al governo Meloni sulla legge di bilancio per il 2025. La votazione ha portato a 211 favorevoli e 117 contrari. A breve i deputati torneranno a occuparsi della manovra, per la discussione di emendamenti e odg.
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