Di seguito la nota di Pio Abiusi, Associazione ambiente e Legalità, di Matera sulla metrotranvia dei Sassi
Sulla metrotranvia di Matera bisogna procedere con ordine perché è “una programmazione” che ha interessato due amministrazioni comunali che, data la rilevanza della spesa, pare siano ammattite entrambe.
Si parte dalla valorizzazione dell’area prospiciente il deposito autobus delle Fal (Ferrovie Apulo Lucane) posto a Serra Rifusa, è all’estrema periferia Nord- Est di Matera in prossimità della Statale 99 in posizione baricentrica tra Altamura e la periferia di Matera Sud. Le Fal misero a disposizione il terreno ed il Comune di Matera le risorse provenienti dagli FSC 2007-2013 pari a 3 milioni e 700 mila euro. Il soggetto attuatore sono state le Fal che con fondi ottenuti dal MIT hanno attrezzato una stazioncina denominata “Serra Rifusa” ed il tutto è divenuto Terminal Bus di Serra Rifusa. Nella programmazione curata dal tecnico della Fal, che poi è lo stesso che ha avuto l’incarico di supporto specialistico per gli interventi sulla tratta urbana della linea ferroviaria Altamura – Matera previsti per l’attuazione del progetto “Metrotranvia dei Sassi”, dovrebbe essere un luogo di interscambio ferro-gomma situato in aperta campagna. Il Terminal venne completato nella primavera del 2019 in occasione dell’anno in cui Matera fu capitale della Cultura e sarebbe stato provvidenziale per gestire il flusso di turisti che sarebbero arrivati in città e che nei fatti sono giunti. Il provvidenziale dono delle Fal ai cittadini di Matera è rimasto giacente ed inutilizzato in tutti questi anni perché è inutile.
In vista dell’atteso evento del 2019 si decise di intervenire sulla stazione Fal di Matera Centrale, ancora una volta il soggetto attuatore sarebbero state le Fal. Il costo dell’intervento è stato di 7 milioni di euro a valere sui Po Fesr Basilicata 2014-2020- ITI sviluppo urbano città di Matera ed è rientrato tra gli interventi previsti per Pizza della Visitazione che sarebbe stata progettata in epoca successiva e sarebbe servita per incrementare l’attrattività e la valorizzazione della Città di Matera- così si disse-.
L’intervento sulla stazione era necessario per garantire l’accessibilità alle persone con disabilità e a mobilità ridotta di cui al regolamento 1300/2014/UE. Sono stati realizzati, così, gli ascensori perché la rete ferroviaria è posta ad un livello diverso da quello stradale ma si è abolito nel contempo il secondo binario così da interdire l’incrocio di due treni a tutto svantaggio della operatività della rete ferroviaria; per completare si è realizzata una grossa pensilina a ricordo delle Stazioni di Servizio della Supercortemaggiore che furono una connotazione fortunata della rete stradale italiana per tutti gli anni 50-60. L’opera fu ultimata nell’autunno del 2019 e poté ospitare degnamente le decine di passeggeri che giornalmente fruivano del servizio ferroviario. Un giornalista annotò che il 20 novembre 2019 i pendolari che utilizzarono lo scalo ferroviario furono ben 65 unità. A mandato scaduto ma prorogato per il covid, il sindaco De Ruggieri rimodulò il Po Fesr Basilicata 2014-2020- ITI di Matera e così il 6 agosto 2020 furono destinati per Piazza della Visitazione 10 milioni e 500 mila euro. Il progetto prevedeva la creazione di un grosso scavo dove ospitare 210-250 autovetture, la piantumazione dell’area sovrastante e l’istallazione di arredi pertinenti. Questa volta il soggetto attuatore non sono state le Fal e di questo parcheggio sotterraneo si rilevava l’assoluta necessità anche se a poche centinaia di metri, in via Saragat, c’è un parcheggio inutilizzato per 513 posti auto.
Con quanto descritto siamo ad oltre 21 milioni di spesa ma il bello deve venire! L’amministrazione De Ruggieri prima di lasciare il campo nel luglio del 2020 pensò di dare in eredità una cosiddetta metrotranvia estratta da un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile del Comune di Matera- PUMS- che esisteva solo in fase di studio. Era un programma faraonico che constava di 5 fasi ed una imponente spesa non stimata. La fase uno prevedeva: l’arretramento dei servizi ferroviari fino alla Stazione di Villa Longo e l’istituzione di un servizio metrotranviario veloce da Serra Rifusa a Matera Lanera, realizzando un binario indipendente di collegamento tra Villa Longo e Serra Rifusa; la realizzazione di 2 nuove fermate aggiuntive sulla tratta esistente, individuate, in corrispondenza del quartiere San Pardo e presso l’ex casello all’intersezione tra via Fratelli Rosselli e via Annunziatella, ed una nuova stazione in prossimità dell’ ex Pastificio. Non elenchiamo le successive quattro fasi perché i manicomi sono stati chiusi da molto tempo.
Con il cambio di amministrazione quei carteggi risultarono irreperibili negli uffici comunali ma noi li recuperammo presso il Ministero competente. Venimmo a sapere , così, che il Comune di Matera aveva partecipato al finanziamento della prima fase del futuro PUMS attraverso il “Programma di Azione e Coesione “Infrastrutture e reti” 2014/2020” e nel dicembre del 2021 era risultato assegnatario di 22.879.959,24 euro su una spesa totale prevista di 36 milioni. Con scivolamenti successivi, siccome c’erano state molte rinunzie, il programma è stato finanziato per oltre 36 milioni di cui 17,850 milioni x l’acquisto di 2 trenini a batteria e 19,10 milioni per comperare i carica batteria.
Il Pums è stato successivamente adottato dalla giunta Bennardi nel febbraio 2022 ma non è stato approvato dal Consiglio, quindi non è ancora operativo.
Poche ore prima che i consiglieri comunali si dimettessero, è un eufemismo per non dire che essi stavano cacciando il sindaco e la sua giunta, venne approvata dalla giunta Bennardi la spesa di 19,10 milioni per l’acquisto dei carica batteria e venne approvato lo schema di Accordo Attuativo tra Ministero, Regione Basilicata, Comune di Matera e Ferrovie Apulo lucane s.r.l. per la realizzazione dell’intervento denominato “Metrotranvia dei Sassi” per un importo complessivo di 36 milioni e 950 mila euro. Ovviamente, come abbiamo evidenziato, tale accordo non è sottoscrivibile non avendo il Consiglio Comunale approvato il PUMS.
In buona sostanza la decisione sui 2 trenini a batteria ed i carica batterie che le Fal dovranno acquistare per circa 37 milioni è rinviata a nuova consiliatura.
La confusione creata da Merra (l’allora assessora regionale alle Infrastrutture e Trasporti ndr) e Bennardi si è ampliata quando la Giunta Regionale di Basilicata sentite ovviamente le Fal, ha deciso nel luglio 2023 di acquistare ben 3 trenini a batteria per un totale di spesa di 27 milioni di euro a valere sul PNRR, chiaramente il soggetto attuatore sono sempre la Fal.
Gli unici ad aver comperato trenini a batteria in Italia è risultata essere la Regione Basilicata; i nostri trenini a batteria avranno un’autonomia di 70 Km. In concreto qualora utilizzati sulla tratta Matera- Bari non avrebbero la certezza di arrivare a destinazione perchè hanno un’autonomia utile solo fino ad Altamura ed infatti dovrebbero essere utilizzati solo per raggiungere il vicino centro pugliese. Siamo gli unici ad aver ordinato alla Stadler treni a batteria mentre le Ferrovie delle Calabrie ( FdC) hanno ordinato 15 treni ad idrogeno e l’Azienda Regionale Sarda Trasporti (ARST) ha fatto altrettanto ma per 10 convogli, parliamo sempre di scartamento ridotto mentre lo scartamento ordinario viaggia tutto con convogli alimentati ad idrogeno e la stessa Puglia ha avviato una sperimentazione con treni alimentati ad idrogeno in alcuni tratti della Ferrovia del Sud-Est (FSE). Davvero i lucani hanno l’anello al naso?
I numerosi candidati sindaci esprimano con chiarezza i loro intendimenti e chi sarà eletto si adoperi concretamente per dare alla città un PUMS credibile e fattibile tralasciando almeno in parte l’acquisto dei trenini a batteria e con le risorse risparmiate si acquistino autobus elettrici in grado di raggiungere ogni angolo della città. Con le risorse risparmiate ne potremmo acquistare davvero tanti di autobus elettrici. Pio Abiusi, associazione Ambiente e Legalità
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