Inaugurata la mostra “Rovenska – Elettra. Memorie dello yacht di Marconi”

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Negli spazi (Sala Leonor Fini e Museo del Mare) del Magazzino 26, all’interno di Porto Vecchio-Porto Vivo, la mostra “Rovenska – Elettra. Memorie dello yacht di Marconi” è stata inaugurata nel pomeriggio di oggi (venerdì 20 dicembre).

 

Sono intervenuti l’assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi; la responsabile dei Musei Scientifici Patrizia Fasolato; i conservatori del Museo del Mare Andrea Bonifacio e Silvia Pinna; il funzionario culturale dei Musei Scientifici Anna Longo; per l’area amministrativa Andrea Reganzin; per il supporto logistico Alessio Rizzitelli.

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Questa mostra, dedicata a un illustre rappresentante del genio italiano, testimonia come il Magazzino 26 sta concretamente diventando il grande polo di attrazione culturale che cinque anni fa stavamo ancora sognando”, ha detto l’assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo Giorgio Rossi: “Al suo interno solo la Sala Luttazzi nel 2024 ha registrato 60 mila visitatori, mentre ne costituisce il fiore all’occhiello il Museo del Mare – Ala Nord, destinato a essere implementato con il grande Museo del Mare e il Museo di Storia Naturale. In vista di ciò l’Amministrazione comunale sta preparando un lavoro corale di convenzioni con numerosi enti e organizzazioni cittadini. Più in generale il 2024 ha registrato a Trieste 500 eventi culturali; circa 650 mila visitatori nei Musei, cioè il doppio rispetto a cinque anni fa; la cifra record di 1,5 milioni di turisti in città, battendo località come Lignano e Grado. Il nostro si contraddistingue in quanto turismo culturale, di cui l’Amministrazione comunale intende mantenere gli elevati criteri di qualità. Questo lunedì inoltre Il Sole24Ore ha decretato per il secondo anno consecutivo Trieste prima in Italia per cultura e tempo libero nella classifica della qualità della vita”.

 

LA STORIA DELLO YACHT 

Iniziata nella Belle Époque, con la commissione da parte degli arciduchi Maria Teresa Carlo Stefano, e finita dopo le due guerre mondiali, la storia europea dello yacht Rovenska-Elettra di Guglielmo Marconi, si è in parte svolta a Trieste e nel Mare Adriatico. 

 

Lo yacht nasce a Leith (Scozia) nel 1904 con il nome di Rovenska, costruito dal cantiere navale Ramage & Ferguson per ordine dell’arciduchessa Maria Teresa d’Austria, consorte dell’arciduca Carlo Stefano d’Asburgo Teschen Asburgo-Lorena, ammiraglio della marina imperiale austro-ungarica, amante del mare e acquirente di barche da regata e altri yacht a vapore quali l’Ossero, il Waturus e, nel 1911, l’Ul. Il Rovenska viene venduto diverse volte fino a entrare nelle proprietà della Royal Navy per venire impiegato durante la Grande Guerra come pattugliatore e dragamine. Finito il conflitto viene messo all’asta e nel 1919 acquistato da Guglielmo Marconi che, nel 1920, lo trasferisce a La Spezia dove viene ristrutturato e attrezzato come laboratorio navigante, con la supervisione della Regia Marina, e quindi ribattezzato Elettra.

 

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L’Elettra è utilizzata sia come dimora privata che per esperimenti scientifici, soprattutto sull’impiego delle onde corte nella radiotrasmissione, diventando presto conosciuta in tutto il mondo per alcuni esperimenti spettacolarizzati quale la trasmissione, nel 1930, del segnale di accensione dell’illuminazione pubblica da Genova a Sidney. Nel 1937, in seguito alla morte di Guglielmo Marconi, lo yacht viene acquistato dal Ministero delle Comunicazioni e ormeggiato a La Spezia. 

 

Nel 1940 viene trasferito a Trieste, porto considerato sicuro. Il 9 settembre 1943 le forze armate tedesche, occupata la città, prendono possesso dell’Elettra allo scopo di impiegarla per scopi bellici. Nei mesi successivi lo yacht viene quindi restituito alla custodia della Società Italia, con l’incarico di realizzare le necessarie trasformazioni. In questo momento vengono messi in salvo documenti, libri, alcuni arredi e le attrezzature del laboratorio di bordo con la cabina radiotelegrafica. Questi materiali, compresi gli alberi e le ancore, vengono custoditi dapprima presso un hangar dei Magazzini Generali del Porto Vecchio, spostati più volte approdano poi nei sotterranei del Castello di San Giusto. La parte relativa alle attrezzature del laboratorio viene poi inviata al Consiglio Nazionale delle Ricerche, mentre a Trieste restano una minima parte delle attrezzature, i libri e i documenti, oltre ad alcuni elementi d’arredo che ci aiutano, insieme alle fotografie, a ricostruire l’aspetto dell’elegante yacht, espressione del lusso e delle comodità di inizio Novecento. Nel gennaio del 1944 l’Elettra viene avvistata dalla ricognizione aerea alleata a nord di Zara, nella baia di Diklo e, dopo poche ore, attaccata e affondata da una squadriglia di aerei inglesi.

 

Alla fine degli anni Cinquanta iniziano trattative tra il governo italiano e quello jugoslavo per la restituzione al Ministero delle Poste del relitto, che nel 1962 viene riportato a galla e rimorchiato fino al cantiere San Rocco di Muggia. Nel frattempo la Marina Militare ha l’incarico di progettare la ricostruzione della nave per valorizzarla quale monumento o museo. Nel 1973 lo scafo viene tirato a secco, consentendo così i rilievi tecnici necessari alla progettazione, ma i preventivi di spesa eccedono la disponibilità. Nel 1977 si decide infine di sezionare il relitto e di destinarne le parti a diversi enti e musei.

 

LA MOSTRA IN PORTO VECCHIO-PORTO VIVO

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  • dal 21 dicembre al 31 gennaio da giovedì domenica in orario 10-17

  • dal 1 febbraio al 16 febbraio da mercoledì a domenica ore 10-16

  • 25 dicembre e 1 gennaio chiuso

 

In occasione del 150 esimo anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi (1874-1937), il Museo del Mare di Trieste espone alcuni dei reperti dello yacht conservati nella propria collezione, affiancati da una campagna fotografica realizzata per l’occasione dall’artista Primož Bizjak, dedicata alle parti dello scafo presenti anche in altri istituti culturali. Una forma poetica di ricongiungimento delle sezioni in cui lo scafo è stato frazionato: l’attuale collocazione, che definisce anche il senso di ciascuno dei cimeli, attribuisce nuovo valore a un originale monumento diffuso, quasi una seconda vita del panfilo. Tra i reperti esposti figurano la cartella che conteneva le carte nautiche dello yacht, i volumi presenti nella libreria di bordo, fotografie, elementi sulle altre vite dello yacht e dei suoi proprietari, fra cui anche una recente donazione ricevuta dal Museo del Mare.

 

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La mostra, finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia e patrocinata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi, è ideata e realizzata dal Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi Culturali e Sportivi del Comune di Trieste, con il coordinamento di Patrizia Fasolato, Responsabile Musei Scientifici, e la curatela dei conservatori del Museo del Mare Andrea Bonifacio e Silvia Pinna.

 

Alla mostra hanno collaborato i diversi enti impegnati a garantire la conservazione e (ove possibile) la pubblica fruizione di parti dell’Elettra e della sua memoria:

  • Civico Museo della Guerra per la Pace Henriquez, Trieste;

  • Area Science Park, Trieste;

  • Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, Trieste;

  • Cessione crediti fiscali

    procedure celeri

     

  • Poste Italiane, Mestre;

  • Fondazione Guglielmo Marconi, Sasso Marconi;

  • Museo Storico Navale della Marina Militare, Venezia;

  • Museo Tecnico Navale della Marina Militare, La Spezia;

  • Telespazio, Ortucchio (AQ);

  • Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, Milano;

  • Fondazione Leonardo.

 

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IL MUSEO DEL MARE – ALA NORD MAGAZZINO 26

Nato nel 1904 come Museo della Pesca diviene poi Esposizione Marittima Permanente e acquisisce alle sue collezione alcuni degli strumenti di navigazione e dei beni appartenuti all’Accademia di Commercio e Nautica. Successivamente l’esposizione prende il nome di Museo del Mare e continua a raccogliere plastici, modelli di macchine navali, di piroscafi, di fari, segnali marittimi, raccolte fotografiche, stampe e carte nautiche da diversi enti del settore marittimo. Nel 1972 viene inaugurato il nuovo allestimento nell’edificio che era stato Arsenale di Artiglieria e, ancora prima, Lazzaretto, nella zona denominata Campo Marzio.

 

Nella nuova sede del Magazzino 26 la storica funzione di stoccaggio viene recuperata e reinterpretata in modo funzionale alla necessità di accogliere i depositi museali, di garantire la pubblica fruizione e di disporre degli elementi che configurano il Museo come luogo di conservazione e studio dove trovano posto anche il laboratorio e la biblioteca specialistica Mario Marzari.

 

Le collezioni sono organizzate in sezioni tematiche suddivise tra il terzo piano e il piano rialzato. Si parte dalla città ottocentesca e dal suo porto, entrambi dettagliati in un grande diorama. Alcuni filmati introducono i grandi temi dell’economia del mare, del lavoro, dell’evoluzione delle imbarcazioni, dell’ingegneria e del design, dell’arte di andar per mare su un transatlantico piuttosto che su una barca a vela o un “topo” da pesca. Il navigare prende diverse forme a seconda serva per commerciare, lavorare, esplorare il mondo, viaggiare per diletto o emigrare per necessità.

 

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Nel percorso di visita si possono apprezzare importanti reperti provenienti dall’Accademia di Commercio e Nautica di Trieste, fondata dall’imperatrice d’Austria Maria Teresa nel 1754, tra cui un globo terreste e uno celeste. Non mancano i modelli dei grandi velieri mercantili realizzati dai cantieri, le riproduzioni di sezioni delle imbarcazioni a fini didattici, fino ai modelli delle navi destinate alle esplorazioni nei diversi continenti. Fra i protagonisti di queste vicende si incontrano Josef Ressel, poliedrico inventore che a Trieste sperimenta l’applicazione dell’elica alle navi a vapore, e Guglielmo Marconi, che con la radiocomunicazione rivoluziona il modo di vivere il mare.

 

La storia di Trieste sul mare si intreccia con le famiglie di armatori, come i Cosulich, con le società di navigazione e le navi qui progettate sempre guardando all’innovazione nella costruzione degli scafi, nell’evoluzione dei motori, nel continuo miglioramento del comfort di bordo. Infine, si può approfondire l’epopea della compagnia di navigazione del Lloyd. Un’ampia selezione di documenti, modelli, grafica pubblicitaria e arredi di bordo illustra l’ampiezza delle sue attività, che ben rappresentano le connessioni tra la marineria, il mondo degli affari e la storia della città tra Ottocento e Novecento.

 

EVENTI

Le visite approfondiscono i contenuti della mostra con l’accompagnamento dei conservatori del museo, Andrea Bonifacio e Silvia Pinna, e del funzionario culturale dei Musei Scientifici, Anna Longo.

 

Tutti gli eventi sono gratuiti.

Per ciascuna delle visite guidate i partecipanti possono essere al massimo 25.

Richiesta la prenotazione all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Visita guidata a cura di Silvia Pinna, conservatore del Museo del Mare di Trieste.

Sabato 11 gennaio 2025, ore 11.00

 

Visita guidata a cura di Andrea Bonifacio, conservatore del Museo del Mare di Trieste.

Sabato 25 gennaio 2025, ore 11.00

 

Visita guidata a cura di Anna Longo, funzionario culturale dei Musei Scientifici di Trieste.

Sabato 8 febbraio 2025, ore 11.00

 

Saranno inoltre programmate delle presentazioni, fra cui quella del volume della Collana del Museo del Mare dedicato alle ricerche svolte sui reperti dell’Elettra.

 

RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI

Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste

Giorgio Rossi, assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo

 

ORGANIZZAZIONE

Fabio Lorenzut, Direttore Generale

Francesca Locci, Dirigente del Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi culturali e sportivi

Responsabile del progetto

Patrizia Fasolato

Mostra a cura di

Andrea Bonifacio, Silvia Pinna

Amministrazione

Anna Longo e Andrea Reganzin con Elisabeth Piselli e con il contributo di Chiara Volpin

Supporto logistico

Claudio Raini e Alessio Rizzitelli

Documentazione fotografica del trasporto della prua dell’Elettra

Claudio Raini

Settore tecnico e sicurezza

Adriano Tius

 

CREDITI

» FOTOGRAZIE ORIGINALI E IMPOSTAZIONE GRAFICA 

Primož Bizjak per Consorzio Coxs, Venezia

» VIDEO

Fondazione Leonardo

Consorzio Coxs, Venezia

» ALLESTIMENTO SALA FINI E MOVIMENTAZIONE

Consorzio Coxs, Venezia

» STAMPE FOTOGRAFICHE, VIDEO E TRADUZIONI

Consorzio Coxs, Venezia

» ALLESTIMENTO SEZIONE MUSEO DEL MARE

Studio Associato Architetti Pedron – La Tegola, Venezia

Bawer Spa, Altamura

» ASSICURAZIONE

AXA XL Insurance Company

 

I beni esposti provengono da

Collezione del Museo del Mare

Biblioteca Marzari

Donazione Ferruccio Caucci, nipote di Francesco e Ferruccio Gregori

 

Hanno collaborato le seguenti istituzioni

Civico Museo della Guerra per la Pace Henriquez, Trieste

Area Science Park, Trieste

Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, Trieste

Poste Italiane, Mestre

Fondazione Guglielmo Marconi, Sasso Marconi

Museo Storico Navale della Marina Militare, Venezia

Museo Tecnico Navale della Marina Militare, La Spezia

Telespazio, Ortucchio (AQ)

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, Milano

Fondazione Leonardo

 

La mostra gode del patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi ed è realizzata con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.



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