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Per fare chiarezza, l’indagine sulla qualità della vita si basa su novanta indicatori, suddivisi in sei macrocategorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori), items fondanti dell’indagine dal 1990. Nella fattispecie, le sei macro categoria raggruppano indicatori inerenti a ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

Il crescente numero di indicatori, che consente di misurare molti aspetti del benessere, deriva dalla necessità di utilizzare diversificate fonti ufficiali, istituzioni e istituti di ricerca. Con queste premesse, l’indagine definisce un quadro importante e realistico del benessere percepito dai cittadini nei diversi territori nazionali.

I dati raccolti alla base dei punteggi sono resi disponibili in formato machine readable nella pagina https://github.com/IlSole24Ore del Sole24Ore.

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Leggere Reggio Calabria ultima nella classifica generale delle 107 provincie indagate non è una sorpresa, se pensiamo alla collocazione della città nella stessa indagine del 2023 (101ma, quindi con un peggioramento ulteriore). Ma perché accade questo?

Semplice. Proviamo a fare una disamina degli indicatori.

“Ricchezza e consumi”. La città si trova nella posizione 107, ultima. Anziché migliorare le proprie performance la città nell’ultimo anno ha fatto registrare un drastico peggioramento sulla ricchezza ed i consumi. E ciò a causa di una molteplice condizione negativa.

L’indicatore relativo ai pagamenti delle fatture entro i 30 giorni, ovvero le fatture commerciali ai fornitori pagate entro la scadenza, si colloca alla 98ma posizione. A questo si aggiunga il “Valore aggiunto per abitante” (migliaia di euro a valori correnti), posizione 94, i “Depositi bancari delle famiglie consumatrici, posizione 96, la “spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli”, posizione 85, le “Famiglie con Isee basso”, posizione 103, Protesti pro capite, 83ma posizione e l’Inflazione prodotti alimentari e bevande non alcoliche, 101ma. Tralasciando l’items delle “Riqualificazioni energetiche” in cui la città si colloca nella posizione 87.

In questo contesto risulta difficile provare a fornire una giustificazione oppure un alibi all’Amministrazione Comunale, al punto che molti di questi KPI impattano direttamente sulle politiche amministrative locali.

Leggermente migliore, ma non c’è da essere allegri, risulta l’indicatore degli “Affari e Lavoro” il cui indicatore generale si colloca nella 103ma posizione.

Prima riflessione: presenze turistiche per kmq. Reggio matura un valore di 158 turisti/kmq (99ma posizione) contro un valore medio di 1.800 turisti/kmq. È tutto dire! Ed è sbagliato pensare che sia un problema di altre Istituzioni (Stato, Regione). Qui si tratta di ragionare sulla ricettività, sull’accoglienza, sui servizi offerti dalla città.

E poi c’è il mondo lavoro. Imprese in fallimento (ogni 100 imprese registrate), posizione 102, Tasso di occupazione (In %), posizione 105. Ed ancora, Quota di export sul Pil (Rapporto % tra esportazioni di beni verso l’estero e valore aggiunto), posizione 98.

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Tutti aspetti che ci riportano alla scarsa attenzione dell’Amministrazione verso il mondo economico e produttivo. Pensate che il Tasso di mancata partecipazione al lavoro a Reggio vale il 38% (posizione 106) mentre il valore medio nazionale è pari al 14,9%.

In termini di “Giustizia e Sicurezza” l’indicatore generale si colloca alla 82ma posizione. Su questo aspetto è importante evidenziare il valore raggiunto dalla sicurezza stradale con l’indicatore specifico (Mortalità stradale in ambito extraurbano) collocato alla 23ma posizione ed un valore assoluto (in %) pari al 3% contro un valore medio del 4,5%. Ancora vi è tanto da lavorare in ambito mobilità.

L’indice di “Demografia e società” colloca Reggio Calabria alla 96ma posizione. Un dato iniziale raccapricciante: il saldo migratorio totale, ovvero la differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici per trasferimento di residenza è pari a -3 contro un valore medio di 4,9 (posizione 106).

“Cultura e Tempo libero”. L’indice generale assume la posizione numero 96. A far rabbrividire è proprio l’Offerta culturale, ovvero il numero di spettacoli ogni mille abitanti. Il valore medio nazionale è pari al 56,2%; a Reggio l’indice misura il 24,2% (102ma posizione).

E per ultimo, ma non meno importante, “Ambiente e Servizi”, l’indice che costituisce il cuore centrale dell’indagine. Ed in questo caso la città si colloca giusto appunto in ultima posizione (107). Quali fattori incidono su questa triste verità?

Presto detto:

  • Indice di fragilità urbana (superficie con indice di fragilità 1:10, in % sul totale) pari a 82% contro un valore medio pari a 22,6% (posizione 104);
  • Raccolta differenziata, posizione 98;
  • Ecosistema urbano, posizione 106;
  • Qualità della vita dei bambini, giovani e anziani, posizione 107;
  • Irregolarità del servizio elettrico, posizione 86;
  • Rischio alluvione (Popolazione in aree a pericolosità idraulica elevata), posizione 101;
  • Efficienza delle reti di distribuzione dell’acqua potabile (in %), indice pari al 43% contro un valore medio del 62,4% (posizione 93);
  • Energia elettrica da fonti rinnovabili (Incidenza eolico, fotovoltaico, geotermico e idrico, in % su produzione lorda), posizione 89;
  • Illuminazione pubblica sostenibile (Punti luce a led, in % sul totale nel comune capoluogo), posizione 97.

Ultimo indicatore da evidenziare risulta il valore dei Posti-km offerti dal Tpl (Valori per abitante) pari a 1.705 posti*km/ab contro un valore medio nazionale pari a 2.430,2!

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Ricordando sempre che Reggio Calabria è l’ultima nata tra le città metropolitane. A voi le conclusioni e le dovute riflessioni.

Ad maiora.



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