Dai 1.000 euro per i nuovi nati alle novità del bonus nido, tutte le misure per le famiglie contenute nella Legge di Bilancio 2025
Un bonus di 1.000 euro per i nuovi nati, bonus nido potenziato, decontribuzione per le lavoratrici madre, anche autonome, e non solo: la Legge di Bilancio 2025 si presenta ricca di misure per le famiglie.
Nell’ottica di potenziare gli strumenti a sostegno della genitorialità, e ripercorrendo il solco di interventi già previsti negli scorsi anni, il testo della Manovra approvato dalla Camera il 20 dicembre – atteso in Senato per l’ok definitivo – prevede numerose novità.
L’esame delle principali misure e dei bonus per le famiglie in arrivo nel 2025.
Bonus famiglie 2025: 1.000 euro per i nuovi nati
Dal 1° gennaio 2025 sarà in vigore un nuovo bonus bebè, l’assegno una tantum di 1.000 euro riconosciuto per ogni figlio nato o adottato a partire dal prossimo anno.
Questa una delle novità per le famiglie previste dalla Legge di Bilancio 2025, introdotta già con il testo approvato dal Governo lo scorso 16 ottobre e che non ha subito modifiche nel corso dell’iter di discussione alla Camera.
A poterne beneficiare saranno le famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro, valore che si calcolerà al netto degli importi erogati a titolo di assegno unico.
L’avvio dell’agevolazione è subordinato alla pubblicazione di un’apposita circolare INPS che, tra gli altri aspetti, dovrà dettagliare regole e tempi per presentare domanda. L’articolo 1, comma 206 della Legge di Bilancio prevede che l’erogazione avvenga nel mese successivo a quello di nascita o adozione.
Il bonus di 1.000 euro sarà in ogni caso erogato una tantum e non concorrerà alla formazione del reddito del percettore ai fini IRPEF.
Bonus nido anche nel 2025, sale l’importo per le famiglie
Il bonus nido esce potenziato dalla Legge di Bilancio 2025. A partire dal 1° gennaio, potranno contare sul rimborso delle rette fino a 3.600 euro anche le famiglie con un solo figlio o con altri figli di età superiore a 10 anni, a condizione che l’agevolazione venga richiesta per bambini nati a partire dal 1° gennaio 2024.
La Manovra ha eliminato infatti il requisito relativo alla presenza nel nucleo familiare di un altro figlio di età inferiore a 10 anni, introdotto lo scorso anno e che rappresentava una delle condizioni per l’accesso al rimborso più alto previsto dal bonus nido.
Oltre alla condizione relativa alla nascita del figlio o della figlia per il quale si richiede il beneficio dopo il 31 dicembre 2023, resta il tetto ISEE di 40.000 euro.
La Legge di Bilancio 2025 prevede inoltre l’esclusione dell’assegno unico dal calcolo dell’ISEE che verrà preso in considerazione ai fini del bonus asilo nido.
Bonus famiglie 2025, potenziato anche il congedo parentale
Tra le novità a sostegno della famiglia previste dal 1° gennaio 2025 vi è anche un intervento volto al potenziamento del congedo parentale: salgono a 3 i mesi indennizzati all’80 per cento della retribuzione.
Restano fermi i criteri di accesso alla misura: la maggiorazione dell’indennità può essere richiesta sia dal padre sia dalla madre entro i 6 anni di vita del bambino o della bambina (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione). È riconosciuta ai genitori in alternativa tra loro.
Bonus mamme nel 2025 anche alle autonome, lo sgravio diventa parziale
La Legge di Bilancio 2025 conferma anche il bonus mamme, la decontribuzione per le lavoratrici madre.
Cambia però sia il valore dello sgravio contributivo che la platea delle beneficiarie.
Sul primo punto, rispetto al bonus contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui, riconosciuto alle lavoratrici madri dipendenti titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli, lo sconto diventerà parziale e sarà un apposito decreto attuativo MEF-MLPS a definire i dettagli.
Sul fronte delle beneficiarie, l’agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome, escluse dal bonus nel 2024 assieme alle lavoratrici domestiche e a quelle con rapporto a tempo determinato.
Nello specifico il bonus dal 2025 spetterà anche alle lavoratrici autonome che che percepiscono almeno uno tra:
- redditi di lavoro autonomo;
- redditi d’impresa in contabilità ordinaria;
- redditi d’impresa in contabilità semplificata;
- redditi da partecipazione.
Inoltre, è prevista la condizione che le lavoratrici in questione non abbiano aderito al regime forfettario.
L’esonero contributivo spetterà a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.
Il requisito reddituale non riguarda solo le lavoratrici autonome ma si applica anche alla generalità delle lavoratrici dipendenti.
Infine, per il 2025 vengono introdotte anche ulteriori modifiche a i requisiti per la concessione dell’esonero. Si dispone in particolare che le lavoratrici debbano essere madri di due o più figli e che il bonus spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
A partire dal 2027 poi, se le lavoratrici sono madri di tre o più figli, l’esonero spetterà fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Verso un bonus per le attività sportive dei figli
Nel corso dell’esame alla Camera, la Legge di Bilancio 2025 si è arricchita con un’ulteriore agevolazione per le famiglie.
Con un totale di 30 milioni in campo debutta un bonus sport e attività ricreative, riservato ai nuclei familiari con un ISEE fino a 15.000 euro e relativo ai figli e alle figlie fiscalmente a carico, con un’età compresa tra i 6 e i 14 anni.
L’agevolazione finanzierà le prestazioni sportive e ricreative erogate in periodi extra scolastici da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche, iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD), e degli enti del Terzo settore, iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).
L’importo dell’agevolazione, così come le regole d’accesso, saranno stabilite tramite un decreto attuativo adottato dalla Presidente del Consiglio dei Ministri e rappresenterà un “concorso al rimborso per le prestazioni sportive e ricreative erogate in favore delle famiglie”.
Arriva anche un bonus mensa per le famiglie in difficoltà
La Legge di bilancio 2025 istituisce anche un “Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola”.
La misura è volta ad aiutare quelle famiglie che versino in condizione di particolare disagio economico, erogando loro un contributo che permetta di affrontare le spese legate al pagamento delle rette da versare per fruire dei servizi di mensa all’interno delle scuole.
L’agevolazione è prevista solo per le scuole primarie.
In particolare, per gli anni 2025 e 2026 è previsto un fondo di 500.000 euro, mentre per l’anno 2027 si avrà un incremento, portando la disponibilità a un milione di euro.
Le modalità attraverso cui i contributi saranno erogati saranno stabilite da un apposito decreto ministeriale che verrà pubblicato in data da definirsi.
Non solo bonus: taglio alle detrazioni per i figli a carico over 30 dal 1° gennaio 2025
Non sarà solo una nuova stagione di bonus e agevolazioni, ma anche di tagli che interesseranno le agevolazioni riconosciute per i figli ormai adulti.
Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per i figli a carico, cioè il bonus fiscale pari a 950 euro – progressivamente ridotto all’aumentare del reddito – spetterà solo per i figli di età non superiore a 30 anni.
Resta il sistema di “staffetta” con l’assegno unico e così come previsto attualmente la detrazione per i figli a carico scatterà dai 21 anni e fino per l’appunto al compimento del trentesimo anno di età.
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