Il prefetto e commissario straordinario dell’opera, Andrea Polichetti, spiega nel dettaglio perchè è stata scartata l’ipotesi Peschiera, le condizioni della condotta sublacuale, il risparmio dei costi, il nodo viabilità e le condizioni di assoluta sicurezza per il Comune gardesano e quelli limitrofi
Il depuratore del Garda si farà a Lonato. Anche questa soluzione, decisa nei giorni scorsi dalla cabina di regia istituita presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, non è condivisa da alcuni sindaci e da alcuni movimenti ambientalisti. Il piano di interventi, che sarà sottoposto al Mase, sta per essere definito.
E il prefetto-commissario straordinario Andrea Polichetti, a margine dall’ipotesi tecnica elaborata dall’Ufficio d’ Ambito di Brescia e da Acque Bresciane s.r.l., ai quali venne affidato l’incarico di avviare la fase di progettazione definitiva e la redazione dello studio di impatto ambientale, per un’opportuna esigenza di trasparenza e chiarezza, si rappresentano le valutazioni tecniche relative a taluni aspetti che motivano l’impianto progettuale. Ecco di seguito, nella nota consegnata alla stampa, punto per punto, la precisazione integrale del commissario straordinario prefetto di Brescia.
Il depuratore di Peschiera
La soluzione Peschiera è stata scartata fin dall’origine per le forti limitazioni all’ampliamento del depuratore essendo presenti aree di demanio militare di incerta acquisizione. Ma ancor più rilevanti, se possibile, sono le previsioni di costo e le difficoltà tecniche per la realizzazione del tratto di collettore Desenzano-Sirmione-Peschiera che dovrebbe essere fortemente potenziato, trattandosi del tratto terminale a servizio dell’intera sponda bresciana. Questa soluzione infine consentirebbe la dismissione della condotta sublacuale solo al termine della realizzazione dell’intera opera, confliggendo con gli obbiettivi alla base della sottoscrizione dell’Accordo tra Ministero-Regione e ATO. Resteranno tuttavia collegati a Peschiera i Comuni di Desenzano e Sirmione che, in quanto sgravati dal carico di monte dirottato verso il depuratore di Lonato, non necessitano ini questo caso di adeguamenti significativi sul collettore.
La realizzazione del depuratore centralizzato a Lonato. Viene mantenuto lo scarico nel fiume Chiese
Premesso che il fiume Chiese ha una capacità di diluizione dello scarico che non pregiudica lo stato ambientale del corpo idrico, le acque in uscita dal depuratore consentono il totale riutilizzo delle stesse in agricoltura e pertanto durante la stagione irrigua saranno impiegate dal Consorzio di bonifica Chiese per l’irrigazione di oltre 2000 ettari di campagna. Non è in ogni caso praticabile, per questioni tecniche e morfologiche, il convogliamento delle acque reflue al fiume Mincio e nemmeno al canale Virgilio che deriva acqua dal Mincio. Ulteriori conferme a quanto già valutato in ordine alla capacità di ricevere le acque depurate da parte del Chiese verranno dalla Valutazione di Impatto Ambientale cui sarà sottoposto il progetto definitivo delle opere.
La tempestiva dismissione della condotta sublacuale Toscolano Maderno – Torri del Benaco. Lo stato della condotta
La condotta sublacuale posata negli anni ‘80 sta raggiungendo la fine della sua vita utile e presenta in più tratti incrostazioni che sono divenute sede di ferrobatteri in grado di aggredire e corrodere la condotta stessa. Le ultime videoispezioni effettuate da Acque Bresciane nel 2024 hanno evidenziato un peggioramento della situazione che può essere contenuta solo con attività di ripulitura e manutenzione, con interventi specialistici che in considerazione della profondità di posa comportano rischi per il personale impiegato, con oneri economici ingenti. Per questo è stato ritenuto prioritario giungere il prima possibile alla dismissione della condotta, esigenza “tempestiva” secondo la legge n.113/2021.
Il costo delle opere. La copertura finanziaria dei lavori
Una delle ragioni per le quali è stata presa in considerazione la soluzione della depurazione centralizzata a Lonato in confronto all’opzione Gavardo-Montichiari è il contenimento del costo di esecuzione dei lavori (un risparmio di circa 16 milioni di euro) e di futura gestione dell’impianto (un risparmio di circa 3 milioni/anno). Al netto dei finanziamenti pubblici che sono e saranno assegnati, compresi i fondi del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) richiesti recentemente dal MASE, trattandosi di un’opera strategica a livello provinciale si stanno ipotizzando modalità realizzative che consentiranno di ridurre l’impatto sulle tariffe dei cittadini.
Le compensazioni per il Comune di Lonato, sede di un impianto a servizio dell’intera sponda bresciana del Lago di Garda
E’ un tema, di grande attenzione, in corso di valutazione. Si tratta di un’opera strategica straordinaria, che non ha confronto con altre opere di depurazione realizzate in provincia di Brescia. Il Comune di Lonato beneficerà direttamente delle opere perché potrà riutilizzare le aree oggi occupate da due impianti di depurazione che verranno dismessi e in più sarà ambientalmente riqualificata l’area del Lido di Lonato, oggi incisa fortemente dall’attuale sistema di collettamento. Altre misure compensative potranno essere realizzate senza gravare sul costo del progetto anche tenendo conto, come già ipotizzato in passato, del parziale utilizzo dei proventi della tassazione di soggiorno.
Alcuni tratti del collettore avranno forte impatto sulla viabilità del Garda, già oggi in situazione critica.
Sono stati individuate le tratte viabilistiche più problematiche che interessano in particolare la Gardesana Occidentale. Si stanno valutando alternative alla posa del collettore su strada che possano permettere nello stesso tempo di ridurre al minimo i disagi e addirittura un’esecuzione più rapida dei lavori.
La frazione di Esenta
Il riferimento alla frazione di Esenta, quale luogo di allocazione dell’impianto, ricorre correntemente perché geograficamente, nell’esteso territorio del Comune di Lonato, è quella più prossima all’area dell’intervento. In realtà la zona interessata dal depuratore è distante dal centro abitato e collocata in aperta campagna al confine sud-ovest di Lonato, distante peraltro anche dai centri abitati dei Comuni confinanti. La realizzazione dell’impianto utilizzerà le migliori tecnologie disponibili che impediscono l’emissione di odori e di rumori. Resta assicurato il contenimento dei consumi energetici a vantaggio dell’ambiente e dell’acqua in uscita dal depuratore di cui beneficerà buona parte della campagna interessata dalle coltivazioni agricole.
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