Certificazione per la parità di genere: facciamo il punto

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Il 20 novembre scorso Manageritalia ha partecipato ad un incontro promosso da Regione Lombardia per fare il punto sulla Certificazione per la Parità di Genere.

Tale certificazione, introdotta dalle modifiche al Codice delle Pari Opportunità del 2006 attraverso la legge 162/2021, attesta l’impegno delle aziende nel promuovere l’uguaglianza di genere e le imprese possono ottenerla attraverso la prassi UNI/PDR 125:2022.

La Certificazione in Lombardia

Hanno aperto i lavori Anna Maria Gandolfi, consigliera di Parità regione Lombardia, e Barbara Tommasi, responsabile delle misure di inclusione lavorativa e pari opportunità Regione Lombardia, che hanno fatto il punto sull’uso della Certificazione nelle aziende lombarde. «La Lombardia si conferma una regione virtuosa per quanto riguarda l’occupazione femminile – ha detto Gandolfima bisogna continuare a lavorare per una piena parità e la Certificazione è uno strumento utile. La collaborazione avviata con Manageritalia è per noi molto importante, perché ci permette di portare nelle aziende cultura e conoscenza su questi temi, anche nelle pmi dove, spesso, c’è poca sensibilità al riguardo. Per funzionare, la Certificazione non deve essere vista come un “bollino rosa” fine a sé stesso, ma uno strumento per un salto culturale: bisogna crederci».

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Barbara Tommasi ha poi illustrato Verso la certificazione della parità di genere, il bando di Regione Lombardia orientato al conseguimento della certificazione della parità di genere e rivolto a micro, piccole e medie imprese del territorio: «Il bando sta andando bene: con il nostro contributo si sono già certificate 312 imprese, e continuiamo a ricevere domande di partecipazione. Questo, naturalmente non è l’unico impegno della Regione per favorire l’occupazione femminile, che lavora su più pani: dalle normative, alla cultura, alle collaborazioni con enti o associazioni come Manageritalia».

Il percorso di Certificazione

L’incontro è poi proseguito con un’intervista doppia a due manager di aziende che si sono certificate per la parità di genere: guidati da Enrico Pedretti, marketing manager Manageritalia, David Bedaria (head of innovator Ipsos) e Raffaella Scalvini (cfo George Fisher Spa) hanno raccontato il percorso di certificazione, focalizzandosi su costi e benefici, difficoltà e opportunità.

«Abbiamo scelto di certificarci – ha raccontato Bedariaper documentare un percorso che di fatto avevamo già avviato: in Ipsos siamo molto sensibili al tema e la scelta è stata condivisa a tutti i livelli dell’organizzazione, dal management ai dipendenti. Il percorso è stato totalmente interno: non ci siamo affidati ad enti esterni, ma abbiamo preferito costituire e dedicare un team alla certificazione; questa scelta è stata un po’ un’arma a doppio taglio, nel senso che la certificazione non ha richiesto un impegno tanto economico, quanto in termini di tempo, energie, persone dedicate… la burocrazia è tanta e ostica! Quello che però abbiamo ottenuto con la certificazione, oltre al “bollino” – che per noi NON è solo un bollino – è stato un senso di appartenenza, coinvolgimento e orgoglio dei dipendenti senza precedenti e anche i feedback degli stakeholder sono stati molto positivi. Ci sentiamo assolutamente di consigliare il percorso a tutte le aziende: negli ambienti inclusivi si lavora tutti meglio».

«La nostra esperienza è un po’ diversa – ha raccontato Scalviniperché abbiamo scelto di farci guidare nel processo da una società esterna. Ci siamo quindi dovuti scontrare meno con la burocrazia, ma sono stati necessari investimenti in termini di tempo ed economici, anche se questa certificazione è meno dispendiosa di altre. Anche in Fisher il percorso è stato voluto da tutti, un po’ di più dai giovani e dalle donne… ma in azienda c’è sempre stata cultura sul tema, quindi anche per noi si è trattato più che altro di formalizzare una situazione già in essere. Per funzionare, la Certificazione deve essere un obiettivo comune in cui crede tutta l’azienda e non la caccia al bollino: per questo il sostegno del management da un lato e una buona comunicazione ai dipendenti dall’altro sono importanti. Anche noi consigliamo di intraprendere il percorso: il clima interno e l’immagine dell’azienda, anche in termini di attraction e retention dei talenti, ne giovano senza alcun dubbio».

Spunti per migliorare la certificazione

L’incontro si è concluso con una tavola rotonda a cui hanno partecipato Luciana Ciceri, imprenditrice e coordinatrice dell’Area Sostenibilità di Api; Vincenzo Di Marco, direttore risorse umane ed organizzazione di Pellegrini Spa e vicepresidente Aidp Lombardia; Giovanna Mavellia, segretario generale Confcommercio Imprese per l’Italia – Lombardia; Monica Pontiroli, gruppo donne manager Manageritalia Lombardia; Marina Verderajme, presidente Gidp – Hrda.

Gli interventi hanno sottolineato come la certificazione sia uno strumento utile per fare cultura sul tema dell’occupazione femminile e per misurare i progressi non solo delle singole aziende ma della società tutta. La sfida, secondo i relatori, non è tanto certificarsi, quanto mantenersi tali nel tempo, continuando a migliorarsi. Non sono poi mancati suggerimenti per far sì che sempre più aziende intraprendano il percorso di certificazione: meno burocrazia e risultati più chiari.

Ha chiuso i lavori Luisa Quarta, coordinatrice Gruppo Donne Manager Manageritalia, ricordando come le tematiche femminili siano da sempre un argomento core dell’Associazione: «Il nostro Gruppo è attivo da oltre vent’anni, durante i quali non abbiamo mai promosso una contrapposizione uomo-donna, ma una piena collaborazione dei generi per un per un nuovo mondo del lavoro dove si possa vivere meglio tutti. Il nostro percorso si è sempre articolato su progettualità concrete, come l’ormai storico Fiocco in Azienda, riconosciuto dalla Certificazione come elemento di premialità e applicato da anni da aziende virtuose come quelle intervistare poco fa. L’ultimo progetto, invece, è quello per una genitorialità condivisa, che a metà ottobre ci ha visti protagonisti alla Camera dei Deputati, e che si lega ai percorsi certificazione per la parità di genere: le politiche di genitorialità sono proprio uno dei kpi della certificazione».

In conclusione, Quarta e Pontiroli hanno illustrato la Guida completa alla Certificazione stilata dal Gruppo Donne Manager per aiutare le aziende nel percorso di certificazione: si tratta di uno strumento gratuito che offre una panoramica sulla UNI/PDR 125:2022 e sull’iter di certificazione, con azioni e strategie operative necessarie per implementarlo con successo.

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Valuta l’opportunità di procedere con la certificazione!

Stai pensando di intraprendere la Certificazione per la Parità di genere o, più semplicemente, ti interessa questa tematica? Ecco alcune semplici azioni che Manageritalia ha pensato per aiutarti nel processo!

  1. Fai il test e scopri se la tua azienda passerebbe la Certificazione – NB: non è un questionario di valutazione ufficiale, ma uno strumento per esplorare alcune tematiche e kpi richiesti dalla UNI/PDR 125:2022
  2. Compila il form e scarica le linee guida per il conseguimento della Certificazione
  3. Compila il form e scarica la guida pratica per chi deve guidare il progetto dall’interno



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