La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti significativi al sistema di agevolazioni fiscali in materia di edilizia. Le nuove disposizioni normano i bonus per la casa e quelli edilizi, ridefinendo un quadro che interesserà milioni di cittadini italiani.
Tra gli incentivi che resteranno in vigore, spicca l’Ecobonus, anche se in una forma rivisitata rispetto al passato. Questo strumento continuerà a favorire interventi di efficientamento energetico, ma con criteri più stringenti e una rimodulazione delle aliquote detraibili. Il bonus mobili sarà anch’esso rinnovato, rappresentando un’importante opportunità per chi desidera arredare la propria casa con un sostegno fiscale.
Molti altri bonus subiranno una riduzione dell’impatto economico o una revisione delle condizioni di accesso. Il Sismabonus, il bonus ristrutturazione e il Superbonus saranno ancora disponibili, ma in versioni depotenziate rispetto alle precedenti normative. Questo significa che le percentuali di detrazione saranno probabilmente inferiori, con un conseguente minor risparmio per i beneficiari.
Non tutti gli incentivi attualmente disponibili saranno rinnovati. La nuova Legge di Bilancio sancisce la fine di alcuni bonus. Le modifiche previste dalla Legge di Bilancio 2025 mirano a razionalizzare le spese pubbliche e a garantire una maggiore sostenibilità economica del sistema delle agevolazioni.
Ecobonus 2025, le nuove aliquote e le prospettive future
La Manovra 2025 introduce significative modifiche ai bonus fiscali per la casa, con una generale riduzione delle aliquote di sconto disponibili. Tra le agevolazioni interessate spicca l’Ecobonus, lo strumento dedicato all’efficienza energetica che offre detrazioni fiscali Irpef o Ires per i lavori di miglioramento energetico.
A partire dal prossimo anno, l’Ecobonus subirà una sostanziale riduzione delle aliquote detraibili. Attualmente, le detrazioni variano dal 50% al 65% (fino all’85% per alcuni interventi nei condomini), ma dal 2025 saranno rimodulate come segue:
- 50% per interventi sulla prima casa;
- 36% per interventi su altri immobili.
Questa modifica rappresenta una diminuzione significativa, che riduce il supporto economico per chi intende migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione.
Le aliquote non si fermeranno a questi livelli: la Manovra prevede una ulteriore contrazione per gli anni successivi. Nel 2026 e nel 2027, l’Ecobonus scenderà ulteriormente:
- 36% per la prima casa;
- 30% per gli altri immobili.
Questa progressiva riduzione solleva interrogativi sull’efficacia degli incentivi a lungo termine, soprattutto per interventi complessi e costosi come quelli legati al risparmio energetico.
La revisione dell’Ecobonus segue l’obiettivo del Governo di razionalizzare la spesa pubblica, ma potrebbe avere un impatto significativo sulla diffusione delle tecnologie sostenibili. La minore convenienza economica potrebbe scoraggiare molte famiglie e proprietari immobiliari dall’intraprendere lavori di efficientamento energetico.
In questo contesto, è cruciale valutare con attenzione i dettagli delle nuove norme e pianificare gli interventi prima dell’entrata in vigore delle nuove aliquote. Rivolgersi a esperti del settore sarà fondamentale per comprendere come massimizzare i benefici ancora disponibili e adattarsi al nuovo quadro normativo.
Caldaie a gas escluse dall’Ecobonus, una svolta verso la sostenibilità
Il panorama degli incentivi fiscali per l’efficienza energetica si prepara a un cambiamento significativo. La nuova disciplina dell’Ecobonus esclude gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, come quelle a gas. Fino ad oggi, tali interventi hanno beneficiato di aliquote agevolate del 50% o del 65%, nel caso in cui fossero abbinate a valvole termostatiche. Questa novità segna una chiara direzione verso il superamento delle tecnologie basate su fonti fossili a favore di soluzioni più sostenibili.
La decisione di escludere le caldaie a gas dall’Ecobonus è stata accolta con favore da diverse associazioni ambientaliste, tra cui Arse, Coordinamento Free, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e Wwf Italia. Le organizzazioni hanno commentato positivamente lo stop ai sussidi per le caldaie a gas, sottolineando il ruolo centrale di questa misura nella transizione ecologica.
“Ben venga l’assenso che il Governo Meloni ha dato all’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, che pone fine ai sussidi alle caldaie alimentate a fonti fossili. Questo rappresenta un passo importante verso la decarbonizzazione e l’innovazione del settore edilizio, oltre a contribuire alla riduzione dei costi in bolletta per le famiglie e alla diminuzione della dipendenza dal gas e dalle importazioni”, hanno dichiarato congiuntamente le associazioni.
Le associazioni hanno evidenziato un ulteriore vantaggio della misura: evitare una possibile procedura di infrazione per il mancato rispetto delle direttive europee. In una lettera inviata ai Ministri Gilberto Pichetto Fratin, Giancarlo Giorgetti e all’ex Ministro Raffaele Fitto, le organizzazioni avevano espresso preoccupazioni riguardo al rischio di sanzioni.
“Questa scelta – continuano le associazioni – è importante non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per la responsabilità politica dimostrata dal Parlamento. Ora auspichiamo che l’iter di approvazione della Legge di Bilancio prosegua senza ripensamenti, consolidando questa decisione strategica per il futuro del nostro Paese”.
Bonus ristrutturazioni 2025, addio al 50% per tutti, nuove regole per risparmiare
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per il bonus ristrutturazioni, una delle agevolazioni fiscali più richieste dai contribuenti italiani. Se da un lato si conferma l’incentivo per chi intende effettuare lavori di riqualificazione della propria abitazione, dall’altro vengono introdotte delle modifiche alle aliquote e ai limiti di spesa.
La principale novità riguarda l’aliquota di detrazione. A partire dal 1° gennaio 2025, il bonus ristrutturazioni per le abitazioni principali manterrà l’aliquota del 50%, ma con un tetto di spesa fissato a 96.000 euro. Per tutti gli altri immobili, invece, l’aliquota scenderà al 36%, con un tetto di spesa dimezzato, pari a 48.000 euro.
Questa differenziazione tra prima e seconda casa riflette la volontà del legislatore di incentivare maggiormente gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica sulle abitazioni principali, considerate un bene primario per le famiglie italiane.
Un’altra novità riguarda la durata dell’incentivo. Le aliquote del 50% e del 36% resteranno in vigore per tutto il 2025. Tuttavia, è previsto un ulteriore calo delle aliquote per gli anni successivi: nel 2026 e nel 2027, sia per le prime che per le seconde case, l’aliquota si ridurrà al 36%.
Nuovo contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica
La Legge di Bilancio 2025 introduce una novità interessante per chi desidera rinnovare i propri elettrodomestici: il nuovo bonus elettrodomestici. Questo incentivo è pensato per promuovere l’acquisto di apparecchiature a elevata efficienza energetica e contribuire così alla riduzione dei consumi e all’impatto ambientale.
Per beneficiare del bonus, è necessario acquistare un elettrodomestico di classe energetica B o superiore, prodotto in Europa e provvedere allo smaltimento corretto del vecchio apparecchio. L’incentivo consiste in un contributo pari al 30% del costo dell’elettrodomestico, fino a un massimo di 100 euro.
Una buona notizia per le famiglie con meno risorse: per i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 25.000 euro, l’importo del bonus sale a 200 euro. Questo significa che potranno beneficiare di uno sconto ancora più consistente sull’acquisto del nuovo elettrodomestico.
Superbonus 2025, addio al 70%, si scende al 65% con nuove regole
Il Superbonus continua il suo percorso di graduale riduzione. Dopo il passaggio dal 110% al 70%, a partire dal 1° gennaio 2025 l’aliquota massima per questa maxi detrazione scenderà ulteriormente al 65%. Tuttavia, questa riduzione è accompagnata da nuove e più stringenti regole.
Per poter beneficiare dell’aliquota del 65%, sarà necessario aver presentato la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) entro il 15 ottobre 2024. Nel caso di condomini, sarà inoltre richiesta la delibera assembleare di approvazione dei lavori entro la stessa data.
L’aliquota più alta del Superbonus, quella del 110%, continuerà a essere applicata solo per gli interventi realizzati negli immobili situati nelle zone colpite da eventi catastrofali. Una novità riguarda anche le spese sostenute nel 2023: sarà possibile detrarle in 10 anni, anche se non rientravano inizialmente nelle possibilità offerte dal Superbonus.
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