la manifestazione
In molti hanno risposto all’appello di Anpi, Fiamme Verdi, Cgil, Cisl e Uil in risposta al corteo neofascista di venerdì e alle decine di svastiche disegnate su muri, strade e monumenti del centro storico
Manifestazione antifascista a Brescia
Circa 4mila questa sera, in città, hanno partecipato alla manifestazione «Brescia democratica e antifascista, libera, aperta, solidale e antirazzista». Lo hanno fatto per dare una risposta corale e trasversale al corteo neofascista di venerdì 13 dicembre che è sceso in strada al grido di «Brescia è nostra e ci appartiene» e «boia chi mola». Ma anche in risposta alle decine di svastiche apparse negli ultimi giorni in città, sui muri e sul monumento Bella Italia, a pochi passi dalla stele in ricordo delle vittime della Strage di matrice neofascista di piazza della Loggia del 28 maggio 1974.
Negli interventi, tra cui quelli della sindaca Laura Castelletti e del presidente della Casa della Memoria, Manlio Milani, è stata ripetuta l’importanza di una risposta corale e democratica a chi vuole instillare semi di divisione e di odio. Per l’occasione, il consiglio comunale di Brescia che era in corso è stato sospeso per permettere alla giunta e ai consiglieri di partecipare alla manifestazione. I consiglieri di centrodestra non si sono uniti alla manifestazione, ma si sono ritrovati sotto il porticato del palazzo del Comune.
Lucio Pedroni: «Il nostro impegno è quello di mantenere la città democratica e antirazzista»
All’appello di Anpi, Fiamme Verdi, Cgil, Cisl e Uil, contro queste azioni hanno risposto in molti. «La vostra presenza qui rappresenta il grande senso di responsabilità e di consapevolezza di quanto sta accadendo» ha detto Lucio Pedroni, presidente di Anpi Brescia.
A Brescia è arrivata anche una Delegazione da Bologna con il vicepresidente dell’Associazione familiari caduti del 2 agosto.
«Qui oggi stiamo rispondendo a un fatto inqualificabile, è il nostro impegno a mantenere la nostra città solidale, democratica e antirazzista. Questa è una città di tutti ad esclusione di fascisti fomentatori di odio. Non sottovalutiamo ciò che è accaduto, la sfilata di camicie nere e le svastiche in tutta la città è inaccettabile»
Bazoli: «Quanto accaduto è inaccettabile non può e non deve lasciarci indifferenti»
In piazza anche il senatore Alfredo Bazoli. «Gli slogan violenti del corteo e i simboli nazisti davanti alle sedi dei partiti, sui muri delle scuole e in piazza Loggia, sono inaccettabili. Non sappiamo se ci sia un legame, se le mani che hanno vergato simboli nazisti siano figlie della manifestazione di venerdì. Una cosa che li unisce c’è: rappresentano il ritorno di una simbologia lugubre e violenta. Un passato che non vogliamo si riaffacci alimentando paure e angosce – ha detto Bazoli -. La manifestazione di venerdì, quei simboli di morte comparsi in città hanno l’obiettivo di dividerci, corrodere la fiducia nella democrazia, siamo qui a ribadire il nostro attaccamento alla libertà, alla democrazia e a tutti quei valori scolpiti nella nostra Costituzione»
Manlio Milani: «Non dobbiamo permettere questo clima che cerca di dividere le persone»
In piazza ha parlato anche Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari dei caduti di piazza della Loggia e presidente della Casa della Memoria. «Difficile per me parlare stasera, difficile rivivere quei giorni. Dobbiamo interrogarci perché Bologna e Brescia sono state prese di mira, c’è un clima che tende a dividere le persone ma non dobbiamo permetterlo. Le due città – ha detto Milani – ancora oggi sono al centro di processi». Questo è un clima che ha «due obiettivi: intimorire i giudici, creare diversivi».
«Stiamo attenti – mette in guardia Milani – le stragi sono sempre state preannunciate da questo clima, dobbiamo unirci e stare insieme»
La sindaca Laura Castelletti: «Brescia è e resterà antifascista. Non ci faremo intimidire»
«Questa profanazione civile, questo attacco diretto ai valori su cui si fonda la nostra comunità è un insulto alla memoria di coloro che hanno sacrificato la loro vita per combattere il fascismo – ha detto la sindaca di Brescia, Laura Castelletti – è un affronto a ogni cittadino che crede nella giustizia, nell’uguaglianza e nel rispetto reciproco. In queste ore, è fondamentale ricordare chi siamo e cosa rappresentiamo».
«Abbiamo letto e sentito dichiarazioni che non solo distorcono la realtà, ma cercano di dividere la nostra comunità con parole di odio e di esclusione. Abbiamo assistito ad atti inaccettabili, tentativi di seminare paura e intimidire le istituzioni. E’ bene che questi gruppi di estremisti sappiano che noi non arretreremo di un passo e continueremo a difendere i valori nei quali ci riconosciamo. La memoria delle vittime, la nostra storia condivisa di città medaglia d’argento alla Resistenza ci convocano oggi con un messaggio chiaro e potente: Brescia è e resterà antifascista».
«Chi parla di “sostituzione etnica” e “fallimento della società multirazziale” deve sapere che qui non troverà mai terreno fertile. La nostra città ha dimostrato, con i fatti, di rifiutare l’odio e l’intolleranza, scegliendo la via dell’inclusione. E’ nel nostro dna.
In risposta a queste narrazioni divisive, voglio riaffermare il nostro impegno a mantenere Brescia un luogo in cui il rispetto per la diversità e il diritto di ogni cittadino a vivere senza paura sono principi inalienabili. Il nostro percorso democratico e antifascista è tracciato non solo dalle leggi che rispettiamo, ma anche dai valori che celebriamo quotidianamente nelle nostre scuole, nei nostri luoghi di lavoro e nelle nostre piazze».
Castelletti ha ribadito che «l’amministrazione rimarrà impegnata nella lotta contro ogni forma di discriminazione e di ingiustizia sociale» continuando a lavorare «per una Brescia inclusiva, accogliente, solidale, in cui ognuno si possa sentire a casa». La sindaca ha poi concluso: «Non ci faremo intimidire».
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