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Dal 21 dicembre 2024 al 4 maggio 2025 a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia 180 opere in un ricco percorso espositivo
GORIZIA – Il cartellone di eventi di “GO!2025” – la rassegna ideata e promossa dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in occasione di “Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della Cultura” – si arricchisce di un nuovo e prestigioso appuntamento. Da sabato 21 dicembre 2024 a domenica 4 maggio 2025, Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia ospita la grande esposizione “Andy Warhol. Beyond Borders”, a cura di Gianni Mercurio – mette in luce il percorso di uno dei maggiori protagonisti della Pop Art, portando il visitatore nel cuore della rivoluzione culturale e artistica che Warhol ha saputo incarnare.
Attraverso le 180 opere in mostra, viene ripercorsa la carriera artistica e la vita del grande artista americano, nonché i temi fondanti della sua estetica, a partire dalla sua formazione come illustratore nel campo della pubblicità e della moda, due mondi che hanno influenzato profondamente la sua carriera e le sue strategie di artista pop.
Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni, esplora temi come musica, moda, società dei consumi e altro: aspetti chiave che non solo hanno segnato l’opera di Warhol, ma che continuano a essere elementi portanti dell’arte contemporanea. Le serie iconiche Campbell’s Soup, Flowers e Marilyn, insieme a ritratti di personaggi celebri come Jackie Kennedy, Mohammed Alì, Grace Kelly e persino Superman e Mickey Mouse mostrano come l’artista abbia saputo trasformare la cultura di massa in icone senza tempo. Le opere esposte provengono da collezioni europee, oltre a numerose riviste degli anni ’50 e a un cospicuo numero della rivista Interview, decine di copertine di dischi in vinile, video e fotografie.
Esposte inoltre due installazioni multimediali, nella sezione “musica”: il leggendario evento multimediale del 1966 “The Exploding Plastic Inevitable” con Nico e i Velvet Underground di Lou Reed e la suggestiva “Silver Clouds”, una sala popolata da cuscini argentati gonfiati a elio, che fluttuano nell’aria creando un’atmosfera ludica e interattiva, simbolo della genialità visionaria di Warhol.
Un’esposizione che rivela il ruolo centrale di Warhol nel rendere la cultura popolare un tema artistico legittimo e influente, trasformando immagini iconiche e oggetti di consumo in opere di valore artistico. Warhol ha affrontato i simboli della società americana, come l’etichetta della Campbell’s Soup o il logo Coca-Cola, elevandoli a nuove forme d’arte, destinate a entrare nella quotidianità del pubblico e nelle gallerie d’arte, infrangendo le barriere tra arte alta e arte commerciale. Questo approccio ha fatto di Warhol un innovatore assoluto, capace di anticipare le dinamiche di una società sempre più orientata verso i media e il consumo. Analizzando o semplicemente osservando le opere di Andy Warhol, le soluzioni formali, la tecnica innovativa, i soggetti, il suo stile distintivo, il visitatore potrà percepire quanto la sua influenza si estenda ben oltre il suo tempo e il suo campo artistico, e quanto egli abbia ispirato generazioni successive di artisti, anche nella moda, la musica, la pubblicità, il cinema e persino lo stile di vita.
“Andy Warhol. Beyond Borders” è un viaggio attraverso la creatività del grande artista americano, pensato per offrire a ogni visitatore un’esperienza di grande impatto visivo ed emotivo, che travalica i confini del tempo e della cultura, e invita a esplorare il mondo con la stessa curiosità e apertura che hanno caratterizzato Warhol stesso.
PERCORSO ESPOSITIVO
Introduzione – Biografia
Il racconto, attraverso testi e immagini, della vita di Andy Warhol. Si parte dalle origini della sua famiglia fino alla presentazione di Last Supper a Milano, avvenuta negli spazi del Refettorio delle Stelline di fronte al Cenacolo leonardesco. Qui emerge il forte senso di spiritualità di Warhol e la sua passione segreta per la religione.
Io, Andy Warhol
Attraverso un’attenta selezione di testi, immagini e autoritratti – alcuni espliciti, altri metaforici – l’esposizione cerca di esplorare aspetti meno noti e complessi della personalità di Warhol, svelando nuove sfumature della sua creatività.
Gli anni pre-Pop. Moda e pubblicità
Una sezione dedicata al periodo in cui Warhol si afferma nel mondo della cosiddetta “commercial art” fino all’inizio degli anni ’60. In questa fase Warhol apprende le tecniche e le regole della pubblicità e della comunicazione, soprattutto quella che riguarda la moda, l’universo della seduzione e dell’illusione.
La Silver Factory
A metà degli anni ’60, Warhol fonda la celebre Silver Factory, una fucina creativa in cui l’artista dà vita alla figura dell’artista-imprenditore, basata su un sistema di lavoro collaborativo. La Factory diventa presto un centro nevralgico per la vita culturale e mondana di New York, punto di incontro tra artisti, intellettuali e celebrità, e fucina di innovazione artistica.
Musica
Warhol intuì il potenziale della musica rock come potente mezzo di comunicazione di massa e la integrò nel suo linguaggio artistico. Questa sezione esplora l’influenza della musica e le collaborazioni di Warhol con icone musicali, mostrando come l’artista utilizzò anche il rock per portare la sua arte a un pubblico vasto e trasversale.
Consuming pleasures
Attraverso l’esperienza maturata nel mondo della pubblicità, Warhol comprende il valore dell’immagine come veicolo di successo. Nasce così il progetto artistico di corrompere spiritualmente l’arte delle immagini con l’arte della comunicazione, selezionando i suoi soggetti dal vasto repertorio della cultura popolare americana.
Icons
Una riflessione sul concetto di icona, attraverso una serie di opere in cui Warhol, con il suo stile inconfondibile, trasforma volti e oggetti della quotidianità in simboli della cultura di massa.
Ritrattistica
La ritrattistica divenne un tema centrale nell’arte di Andy Warhol. Guardando a uno dei suoi ritratti, non lo si pensa prima come un dipinto, ma come un Warhol. Egli portò nella scena artistica il ritratto da pratica pittorica insolita a oggetto desiderabile e desiderato.
America
Un commento sociale e una riflessione personale sulla società americana. Warhol utilizza la sua abilità nel riconoscere il potere delle immagini per esplorarne l’identità e le sue ossessioni e anche per celebrarne la diversità, la vitalità, la straordinaria energia e l’innovazione, non senza un certo grado di critica e ironia.
Interview Magazine
Da pubblicazione di nicchia del cinema underground con una tiratura limitata, Interview si trasformò in una rivista internazionale, diventando parte integrante della vita sociale di Andy Warhol. Il taglio delle immagini fotografiche, la grafica, l’invenzione di un nuovo modulo nelle interviste, ovvero il personaggio che intervista il personaggio, sono state per decadi fonte d’ispirazione per grafici, giornalisti, pubblicitari. La mostra presenta un vasto numero di esemplari originali.
Book
Dietro la facciata delle immagini e dietro la superficie della pittura, Warhol afferma un’estetica basata sul rapporto vita-arte-morte, come emerge dalla lettura e dall’analisi delle sue opere filosofiche. I suoi libri rappresentano uno strumento importante quanto i suoi occhi e la sua mano.
Identity
Il tema dell’identità in generale e in quella di genere è presente in molti lavori di Warhol, qualche volta sotteso e meno evidente: dai lavori sull’ambiguità e sul dubbio, su ciò che è nascosto e inconosciblie ai ritratti di donne transgender, che Warhol ha incontrato al Gilded Grape bar di Manhattan.
Life, Death and Beauty
L’ultimo decennio dell’artista si apre con opere che denotano una sofisticata ricerca cromatica e un’eleganza formale insolita. La scelta di Warhol di offrire una propria interpretazione di alcuni capolavori dell’arte classica rivela un’attenzione particolare verso ciò che c’è di “immortale” nelle opere d’arte dei grandi maestri, che egli rende attuali tagliando l’immagine fino smembrarla e in cui introduce simboli contemporanei, per rivitalizzarli e allo stesso tempo dissacrarli.
Cinema
I film di Warhol hanno influenzato sia il cinema di Hollywood, assorbendone il loro iperrealismo “street life” e la sessualità, sia il cinema indipendente che ha reinterpretato la sua estetica fatta di lunghe sequenze e camera fissa. Nota: questa sezione
NOTE BIOGRAFICHE
ANDY WARHOL
Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987) è stato una figura emblematica della pittura americana e padre della Pop Art. Noto per aver sfidato i confini tradizionali dell’arte, definirlo artista visivo è riduttivo. È stato pittore e scultore, grafico pubblicitario, illustratore, produttore cinematografico e televisivo, regista, scrittore, direttore e editore di riviste, fotografo, manager musicale e in quasi tutti questi campi, con un’attitudine costante all’interdisciplinarietà e alla sperimentazione, ha lasciato segni profondi innescando cambiamenti e innovazioni e contribuendo inoltre a dissolvere la distinzione tra “arte alta” e “arte bassa”. Le sue rappresentazioni di celebrità come Marilyn Monroe, Jackie Kennedy hanno reso la cultura pop un tema legittimo e influente nell’arte contemporanea. Warhol voleva che le sue opere, al di là della loro qualità, fossero popolari come l’etichetta della Campbell’s Soup o il logo Coca-Cola, che arrivassero a tutti, entrando naturalmente nelle case al pari dei messaggi televisivi attraverso un’arte indelebile e premonitrice. Per fare questo Warhol ha adottato un approccio industriale alla produzione artistica, utilizzando tecniche di riproduzione serigrafica per creare opere in serie, sfidando i concetti tradizionali di originalità e autenticità.
GIANNI MERCURIO
Curatore e saggista italiano, risiede a Roma. Ha lavorato come guest curator, tra gli altri, al Ludwig Museum a Colonia, il MOCA a Lione, il MACRO, il MAXXI e il Palazzo delle Esposizioni a Roma, la Tretyakov State Gallery a Mosca e altre sedi di prestigio in Italia e all’estero. Specializzato in arte americana del ventesimo secolo, ha curato e organizzato svariate esposizioni dedicate a Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, George Segal, Roy Lichtenstein, Willem de Kooning e con artisti contemporanei quali Tony Oursler, David La Chapelle, Anish Kapoor, Gaetano Pesce, Enzo Cucchi, Jenny Saville, David Salle, Damien Hirst e altri.
MADEINART
Società con sede a Roma e Milano. Si occupa di produzione e diffusione di arte e cultura attraverso diversi canali: mostre d’arte, documentari, programmi formativi, progetti speciali ed eventi di beneficenza. Nasce dall’unione di professionisti di talento con esperienze significative in diversi campi quali management, storia dell’arte, curatela, regia, architettura e scouting di artisti a livello internazionale. Grazie a un ricco e crescente network di relazioni con prestigiose istituzioni internazionali, fondazioni, musei, collezioni pubbliche e private e gallerie d’arte, Madeinart realizza qualsiasi tipo di progetto culturale, dall’ideazione fino alla realizzazione finale.
INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
PALAZZO ATTEMS PETZENSTEIN
Piazza Edmondo De Amicis, 2, 34170 Gorizia GO
ORARI DI APERTURA:
TUTTI I GIORNI dalle 9.00 alle 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.30)
Biglietto intero euro 12,00
Biglietto ridotto euro 8,00: possessori di FVGcard; forze dell’ordine; insegnanti; soci FAI, soci COOP, Soci CEC; ridotto gruppi min 12 / max 30 pax (tariffa a persona); guide turistiche col tesserino
Ridotto ragazzi e over 65 euro 5,00: 6-17 anni, studenti e scolaresche di ogni età (prezzo per singolo studente), over 65.
Biglietto famiglia: euro 10,00 genitore cadauno + euro 5,00 per minore dai 6 ai 17 anni; terzo figlio gratuito
Gratuità: bambini fino a 5 anni, persone con disabilità; accompagnatore per persone con disabilità che presentino necessità di accompagnamento specificata nella disability card; docenti se accompagnatori di gruppo scolastico; giornalisti previa esibizione del tesserino in regola; soci ICOM
LA PRENOTAZIONE È OBBLIGATORIA PER GRUPPI E SCUOLE
Mostra chiusa il 25.12.2024.
Apertura 31.12.2024: ore 9-13
Apertura 1.1.2025: ore 13-19
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