“Eccezionalismo agricolo e disordine Virtuoso”, questo il tema dell’Assemblea nazionale di Coldiretti, tenuta giovedì 19 a Palazzo Rospigliosi, sede nazionale dell’Organizzazione a Roma, cui ha preso parte anche una delegazione molisana, guidata dal Presidente regionale Claudio Papa, insieme con i Presidenti provinciali di Campobasso, Giacinto Ricciuto, e di Isernia, Mario Di Geronimo, oltre al Direttore regionale Aniello Ascolese.
L’incontro, svoltosi alla presenza del Segretario generale Vincenzo Gesmundo, e del Presidente nazionale Ettore Prandini, ha visto la partecipazione anche del ministro della Difesa Guido Crosetto, dei ministri degli Esteri Antonio Tajani e dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida (in collegamento video).
Nel corso dei lavori, protrattisi per l’intera mattinata, è emerso che sono saliti a 9 miliardi di euro di danni causati nel 2024 dai cambiamenti climatici e dalle epidemie all’agricoltura italiana, con un impatto dirompente sui redditi delle imprese, già alle prese con i problemi causati dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero e dagli elevati costi di produzione.
Con il numero delle aziende di agricoltura, silvicoltura e pesca che è calato per la prima volta sotto la soglia delle 700mila unità, Coldiretti chiede ore un intervento urgente a sostegno del settore, a partire dalle scelte di politica europea. Un passo avanti importante è arrivato dalla decisione della Commissione Europea di accogliere una delle richieste avanzate dalla Coldiretti nel corso delle sue mobilitazioni a Bruxelles, con la modifica del regolamento “aiuti de minimis” per il settore agricolo, che raddoppia la soglia per azienda (da 25mila a 50mila euro in tre anni), dando la possibilità agli Stati di erogarli senza doverli notificare alla Commissione e incorrere nel rischio di procedure di infrazione per distorsioni della concorrenza. Una misura importante anche per i suoi effetti sul Fondo emergenza agricole, poiché aumenterà le possibilità per i governi di sostenere le filiere in crisi.
Tuttavia, per garantire quella sovranità alimentare europea che la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato di voler porre alla base del suo secondo mandato, occorre intervenire – sottolinea Coldiretti – sulle risorse della Politica agricola comune, assicurando che esse vadano solo ai veri agricoltori. Una misura essenziale per ridurre la vulnerabilità dell’Europa e difendere quello che gli studiosi definiscono “eccezionalismo agricolo”, non a caso al centro dell’Assemblea.
Con questa espressione si indica l’attenzione particolare che deve esser data all’agricoltura e al cibo rispetto ad altri settori, motivata dal fatto che la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari è parte essenziale della sicurezza e della sovranità nazionale.
Altro tema affrontato nel corso dell’Assemblea è stato quello del principio di reciprocità delle regole. Un’indagine Coldiretti/Censis evidenzia, infatti, che il 74% degli italiani è contrario ad accordi, come nel caso del Mercosur, che prevedano agevolazioni a Paesi che hanno regole sanitarie, di sicurezza e sociali meno rigorose di quelle in vigore nella Ue. “Ciò – afferma il Presidente Claudio Papa – aprirebbe la porta alla concorrenza sleale ai danni degli agricoltori europei, sacrificati sull’altare di altri interessi commerciali, ma anche a pericoli per la salute dei consumatori”.
Troppe sono le differenze negli standard produttivi oggi esistenti tra Europa e Paesi Mercosur. “Oltre alle perplessità di carattere ambientale e sul rispetto dei diritti dei lavoratori – ha aggiunto il Direttore Ascolese – occorre tener conto che nei campi sudamericani sono oggi largamente impiegate sostanze da anni vietate nella Ue e a questo si aggiungono i dubbi legati all’uso di alcuni antibiotici come promotori della crescita, pratica che invece risulta assolutamente proibita nell’Unione dal 2006”.
Inoltre, sottolinea il Presidente provinciale di Campobasso, Giacinto Ricciuto “non va dimenticato che il dazio zero favorirà l’arrivo in Europa di centinaia di milioni di chili di carne di manzo, di maiale e di pollo, ma anche riso, miele e zucchero”. Oltre a ciò Coldiretti e Filiera Italia stimano che meno del 10% dei prodotti agroalimentari in arrivo in Europa, dai Paesi extra Ue, sia sottoposto a verifiche fisiche, ovvero tese a provarne la salubrità e non solo la documentazione allegata. Da qui la richiesta di un potenziamento delle verifiche a livello Ue per salvaguardare la salute dei cittadini e gli agricoltori dalla concorrenza sleale.
Ai danni che l’accordo causerà all’agroalimentare europeo si aggiunge, infine, la beffa della decisione della Ue di stanziare la somma di 1,8 miliardi di euro per sostenere gli agricoltori Mercosur per facilitarne la transizione verde e digitale, mentre per le aziende agricole europee viene stanziato poco più della metà (un miliardo) per far fronte ai problemi che potrebbero subire dall’accordo. In pratica – conclude Coldiretti – da un lato si investe nell’agricoltura del Mercosur, favorendo la delocalizzazione della produzione alimentare, dall’altro si va verso un “bonus rottamazione” per le imprese europee che si troveranno a dover chiudere i battenti. Scelte e compensazioni che per l’Organizzazione non sono accettabili.
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