Due avventisti tra le vittime del recente massacro ad Haiti

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I membri della denominazione lottano per sopravvivere alla violenza delle gang.

Notizie Avventiste – Due avventisti sono tra le oltre 180 persone uccise da una gang nel quartiere Wharf Jérémie di Cité Soleil, un comune densamente popolato nell’area metropolitana di Port-au-Prince, ad Haiti. Gli attacchi sono avvenuti tra il 6 e l’8 dicembre e fanno parte di una serie di omicidi orchestrati dal capo di una gang locale, riferiscono i media.

Marcel Cangé, anziano della chiesa avventista di Bérée a Cité Soleil, e Dominique (nome completo omesso per motivi di sicurezza), membro della chiesa avventista di Ephraim, sono stati entrambi uccisi. Cangé è stato accoltellato e bruciato, e Dominique ha avuto una sorte simile. Sembra che la gang abbia preso di mira le persone di una certa età perché ritenute responsabili della morte del figlio del capobanda, avvenuta in seguito presunte pratiche di stregoneria.

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Cangé stava andando in chiesa sabato 6 dicembre quando ha saputo delle esecuzioni ed è corso a casa. Poco dopo, tre uomini lo hanno portato fuori e lo hanno ucciso. “Mio padre viveva a Wharf Jérémie da oltre 29 anni ed era molto conosciuto nella zona” ha detto il figlio, Mackenson Cangé, addolorato.
La vittima ha ricoperto l’incarico di anziano di chiesa per circa 20 anni nella comunità avventista di cui era membro.
“Era molto rispettato in tutto il distretto” ha ricordato il past. Renato Marc “Era un uomo impegnato e saggio, dedito alla sua chiesa e alla collettività”.

Anche l’omicidio di Dominique è avvenuto mentre si dirigeva verso la chiesa. Sebbene si conoscano pochi dettagli, i residenti hanno riferito che alcune delle vittime sono state mutilate. Inoltre, un terzo avventista è stato torturato dalla gang, ma è riuscito a scappare e ora si nasconde.

La paura attanaglia la comunità avventista
La recente violenza ha lasciato molte famiglie e membri di chiesa nella paura, mentre piangono i loro cari e cercano di evitare di diventare loro stessi dei bersagli. Al momento diversi avventisti vivono nascosti, perché temono per la sicurezza personale. Uno di loro è sopravvissuto per un pelo a un attacco quando la gang lo ha preso di mira per errore.

La situazione è particolarmente grave nel distretto pastorale di Béthel, che comprende quattro comunità avventiste, tra cui la chiesa di Bokim recentemente saccheggiata, che rimane chiusa. Il past. Marc ha descritto il territorio come una “zona di guerra” per la violenza in corso. E ha riconosciuto il prezioso contributo degli anziani e dei diaconi delle chiese, che rischiano la vita per portare avanti la missione nonostante l’ambiente instabile.
“Da quando sono entrato in servizio nel 2021, sono stati gli anziani e i diaconi ad accompagnarmi nelle mie visite alle chiese, consentendomi di entrare in aree che altrimenti sarebbero troppo pericolose”, ha ricordato il pastore.

Cresce la violenza
Secondo i rapporti delle Nazioni Unite, quest’anno ad Haiti sono morte più di 5.000 persone a causa della violenza delle gang e la situazione non accenna a migliorare.
In una dichiarazione dopo gli attacchi, il governo haitiano ha condannato le uccisioni e ha espresso le condoglianze alle famiglie delle vittime, assicurando di fare giustizia.

Per tutti i gruppi religiosi nel Paese, la violenza in corso rappresenta una sfida immensa. In un recente incidente, una gang ha tentato di estorcere del denaro a una chiesa avventista che stava completando la costruzione del suo edificio di culto.

Pierre Caporal, presidente dell’Unione avventista haitiana, ha sottolineato che la situazione nel Paese peggiora di giorno in giorno. “La violenza si sta diffondendo in nuove aree e la popolazione è costretta a fuggire per salvarsi la vita. I membri della nostra chiesa vivono la stessa realtà” ha dichiarato “Le porte di molte chiese rimangono chiuse e in molti luoghi è sempre più difficile, se non impossibile, riunirsi. I rischi per i pastori, i membri di chiesa e gli amministratori sono grandi”.

La missione continua
Nonostante la situazione sia così difficile, la denominazione prosegue la sua missione ad Haiti, offrendo speranza e fiducia in Dio attraverso i servizi di culto, le attività comunitarie, HopeMedia Haiti e Radio “Voix de l’Espérance”, le emittenti televisive e radiofoniche avventiste.
“Continuiamo a confidare nella protezione di Dio per il suo popolo e per un cambiamento delle realtà che dobbiamo affrontare in tutto il Paese” ha concluso Caporal “Dobbiamo portare avanti la missione di Dio, anche in questi tempi molto critici”.

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[Foto e fonte: Regione interamericana



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