consiglio regionale, verso l’accordo sulla riforma del testo unico turismo

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 Secondo quanto appreso, l’emendamento punta a modificare in particolare l’articolo 60 (che diventa il numero 59 dell’articolato) sulle limitazioni agli affitti brevi, con l’obiettivo, tra le altre cose, di togliere il passaggio sul tetto alle notti decise dai Comuni; l’ampliamento dei Comuni coinvolti su base di densità turistica e l’introduzione di norme transitorie per 3-5 anni.

Il tema è stato al centro di un lungo confronto interno al Pd e poi con i capigruppo delle opposizioni. La seduta pomeridiana, ripresa intorno alle 15, era stata sospesa poco dopo su richiesta del capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli, ed è ripartita intorno alle 17:30 con il ritiro della maggior parte degli ordini del giorno da parte del centrodestra. L’accordo sul turismo dovrebbe quindi sbloccare la situazione, permettere l’approvazione del bilancio entro stasera e di procedere con la discussione della legge sul turismo nella giornata di domani. L’ipotesi è che la norma sulla Toscana diffusa, invece, sia rinviata alla prima seduta di gennaio.

Il consigliere regionale Pd, Gianni Anselmi, ha annunciato a margine dei lavori dell’assemblea regionale di aver “depositato un emendamento che è stato sottoscritto da me e da tutti i capigruppo, eccetto il collega Marco Stella, che leviga l’articolo 60 sulle locazioni brevi. Ci sono state lunghe conversazioni, la nostra volontà era quella di non tradire l’impostazione dell’articolato così com’era stato licenziato dalla commissione, ma allo stesso tempo volevamo capire se c’erano le condizioni per migliorare il testo e renderlo più condiviso e mi pare che ci siamo riusciti con alcuni ritocchi“.

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Il capogruppo dem Vincenzo Ceccarelli, ha spiegato che con l’emendamento “crediamo di aver creato le condizioni per una condivisione più ampia di una legge che rappresenta uno strumento importantissimo per i sindaci. Credo che questi due giorni di gestazione all’interno del Consiglio siano serviti per far apprezzare l’importanza di questa legge che penso diventerà un provvedimento di caratura nazionale“.

Ceccarelli e Anselmi precisano di aver “ascoltato i Comuni e anche le opposizioni e abbiamo fatto alcuni interventi migliorativi, per esempio allargando l’applicazione della nuova disciplina degli affitti brevi anche ai Comuni che hanno alta densità turistica, ma popolazione inferiore ai 50.000 abitanti e, in ogni caso, a tutti i capoluoghi di provincia, compreso Pistoia, che altrimenti sarebbe rimasto fuori. E, infine, abbiamo previsto una norma transitoria, cui potranno ricorrere i comuni, per consentire un’applicazione più graduale della nuova disciplina in un periodo che andrà da 3 a 5 anni“. Il numero dei Comuni interessati dalla riforma sale quindi a circa 90. 

La capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Elena Meini dopo l’accordo trovato con la maggioranza ha detto che “dai passaggi in commissione all’aula l’obiettivo della Lega è rimasto quello di migliorare una legge che, così come era stata portata dalla maggioranza, a nostro giudizio presentava non solo dei profili di illegittimità, ma avrebbe rappresentato anche un vero e proprio danno per tantissimi cittadini toscani, tanto che la stessa maggioranza è apparsa divisa e combattuta sul tema“.

Grazie all’ostruzionismo costruttivo portato avanti in aula dalla Lega e dagli altri partiti del centrodestra – ha aggiunto Meini – si è riusciti a costringere il presidente Giani e il Pd a una riflessione e a una modifica migliorativa della legge che si alleggerisce quindi dei termini riduttivi e impositori legati all’attiva di locazione“.

Resta contrario anche alla mediazione trovata tra maggioranza e opposizioni, il capogruppo Fi, Marco Stella, che si dice “fermamente contrario a questa legge, è una legge statalista, dirigista, di stampo prettamente sovietico. Si parte dal fatto che le locazioni brevi siano il male assoluto, ecco io penso l’esatto contrario”. Sull’accordo, Stella sottolinea che “c’è stato un lavoro, sul quale ci siamo confrontati, ma le distanze sono abissali. Il testo che è uscito è sicuramente migliorato ma non ci convince“.

Commentando la riforma del testo unico, Irene Galletti, capogruppo M5s in Consiglio regionale, ha evidenziato che “intervenire era necessario perché non possiamo permettere che i cittadini vengano spinti fuori dai centri storici o che studenti universitari, lavoratori e famiglie debbano affrontare un’impennata insostenibile dei costi degli alloggi. Le nuove misure mirano a garantire il diritto a vivere nelle città senza essere schiacciati dalla speculazione turistica. L’obiettivo è chiaro: preservare l’equilibrio sociale e permettere a tutti, in Toscana, di accedere a un alloggio dignitoso a prezzi equi“.



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