Come un soldato in tempo di guerra

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Il progetto “Sentire la montagna”, nato per rendere la Val di Sole una destinazione sempre più accessibile, si arricchisce di una nuova iniziativa: una sala all’interno Museo della Guerra Bianca, nella quale anche persone con disabilità visiva (ciechi o ipovedenti) potranno immedesimarsi nei panni di un soldato al fronte che scrive una toccante lettera alla propria madre. Fabio Sacco: “Inclusione e ascolto dei bisogni di tutti al centro dell’offerta turistica” 

Inclusiva, accessibile, per tutti. Altro che slogan: per la Val di Sole, affermarsi sempre più come destinazione “senza barriere” è un impegno portato avanti attraverso azioni concrete, in modo da consentire anche a persone con disabilità di godersi esperienze senza privazioni o vincoli, rendendo così pienamente appagante il proprio soggiorno. Tra queste, figura la realizzazione di una stanza sensoriale all’interno del Museo della Guerra Bianca di Vermiglio, inaugurata ufficialmente questa mattina, darà l’opportunità, anche a persone con disabilità visiva (ciechi o ipovedenti), di essere proiettati nella vita di un soldato al fronte: l’iniziativa, denominata “Cara mamma”, rientra nel progetto “Sentire la Montagna”, grazie al quale ApT Val di Sole (in qualità di soggetto capofila) e ApT Madonna di Campiglio si sono aggiudicate il bando provinciale “Trentino per tutti”, promosso dalla Provincia Autonoma di Trento. 

Entrando nella stanza immersiva all’interno del Museo, i visitatori potranno calarsi completamente nel racconto di un soldato della Prima Guerra Mondiale che, in un complicato frangente del conflitto, decide di scrivere una intensa e profonda lettera alla propria madre. Le parole, i suoni e le luci installate attraverso il sistema surround, ovvero con sorgenti collocate in punti diversi dell’ambiente, consentiranno allo spettatore di vivere un momento coinvolgente ed emotivamente intenso. A seconda della posizione in cui ci si trova rispetto alla linea del fronte virtualmente tracciata, il testo della lettera sarà riprodotto in italiano o in tedesco (la ricostruzione del contesto e la descrizione degli spazi interni saranno altresì disponibili in lingua inglese). L’intero museo è fruibile pure in carrozzina, in quanto non sono presenti ostacoli interni. 

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L’iniziativa “Cara Mamma” segue la creazione di altre stanze sensoriali, all’interno del Museo della Civiltà Solandra di Malé, a sua volta completamente accessibile a soggetti con disabilità motorie e visive: nello specifico, sempre con le tecniche surround, è stato realizzato un film sonoro con il quale viene riprodotta una giornata di festa di una famiglia contadina della Val di Sole dei primi del Novecento. Se il Sindaco di Vermiglio, Michele Bertolini, si è detto “particolarmente orgoglioso di poter ospitare una simile struttura, decisamente moderna e all’avanguardia, nell’ottica di soddisfare le caratteristiche dei diversi visitatori con particolari esigenze non solo motorie ma anche visive”, il Presidente dell’APT Val di Sole, Luciano Rizzi, ha evidenziato “la basilare importanza storico-culturale del Museo di Vermiglio, uno dei fiori all’occhiello della variegata proposta culturale dell’intera Val di Sole”.

“La nostra valle vuole proseguire un percorso di progettazione inclusiva, mettendo le necessità di tutti al centro della propria offerta turistica. Queste stanze immersive fanno parte di un approccio più ampio, che include il test di esperienze e trekking destinati agli ospiti con qualche forma di disabilità, la progettazione di percorsi formativi rivolti agli uffici informazioni e ai fornitori di esperienze,  la produzione di contenuti accessibili sul sito e sui canali social”, ha invece spiegato Fabio Sacco, direttore generale dell’ ApT Val di Sole. 

Sulla stessa lunghezza d’onda la Vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento, Francesca Gerosa che ha sottolineato come la nuova installazione del Museo di Vermiglio, ideata e realizzata da Carlo Casillo e Mariano Detassis dell’agenzia artistico-musicale Miscele d’Aria Factory, “non solo arricchisce la proposta espositiva dello storico sito museale di Vermiglio ma testimonia anche la particolare attenzione verso una memoria attiva, appassionante e non scontata, che anzi intende trasmettere al pubblico le sofferenze e la durezza della Guerra Bianca, nonché la nostalgia dei giovani soldati per la famiglia e la comunità. Tutti questi sono valori indispensabili per la crescita collettiva e non possiamo quindi permettere che cadano nell’oblio”.

Il Museo della Guerra Bianca, allestito dal 23 dicembre 2006 nel Polo culturale di Vermiglio dopo la prima originale esposizione a partire dal 1967 nel locale Albergo Alpino, presenta la collezione di reperti e cimeli dello storico recuperante Emilio Serra, rinvenuti per quasi 40 anni sulle montagne della Val di Sole, nella zona del Passo Tonale e dei monti Adamello e Presanella. Nel salone sono esposti numerosi reperti bellici, armi e oggetti della dotazione personale dei soldati, documenti originali e foto relativi alla Prima Guerra Mondiale, con particolare riferimento agli eventi accaduti nel territorio di Vermiglio, paese sconvolto e distrutto dal drammatico primo conflitto mondiale.



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