13 appartamenti per dare una casa ai senza fissa dimora

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La città di Rimini conferma il proprio impegno per il supporto alle persone senza fissa dimora con il recente rilancio dell’istruttoria pubblica per l’Housing First, un progetto dedicato a offrire soluzioni abitative stabili e percorsi di autonomia per chi vive situazioni di grave marginalità sociale. L’iniziativa, infatti, si rivolge a persone che si trovano in condizioni di estrema precarietà, dai senzatetto a coloro che sono ospitati in dormitori o sistemazioni transitorie. Il target principale, in particolare, è composto da individui o coppie con difficoltà psicosociali che si trovano intrappolati in una spirale di emarginazione, con un’attenzione particolare agli over 50 con problemi di natura fisica o mentale.

La chiave del progetto è quella di dare non solo una casa stabile e sicura a chi ne ha bisogno, ma anche quello di valorizzare le potenzialità dei singoli e affiancarli nella loro fuoriuscita dall’isolamento secondo una visione che guarda a una soluzione che scava nel profondo e guarda al lungo termine.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Tredici appartamenti

In virtù di quest’idea, l’Housing First prevede la messa a disposizione di un totale di 13 appartamenti tra Rimini e Santarcangelo, capaci di ospitare fino a 28 utenti. Una volta entrati, gli ospiti passano poi agli step successivi del progetto, dedicati alla crescita dell’autonomia individuale e all’inserimento sociale: ogni inquilino, infatti, viene affiancato da una equipe di professioniste e professionisti del terzo settore che quotidianamente si dedica non solo a garantire il mantenimento degli appartamenti, ma anche di accompagnarli nel loro percorso di reintegrazione e di autodeterminazione. Gli operatori forniscono infatti supporto psicologico, sociale e, quando necessario, legale, promuovendo dei sostegni personalizzati, su misura.

L’approccio dell’Housing First punta a offrire quindi una soluzione abitativa e, contestualmente, a promuovere un vero e proprio ‘recupero’ personale e sociale, aiutando i beneficiari a riappropriarsi della propria autonomia e a ricostruire dei legami con la comunità.    

Dal 2013 ad oggi, il ritorno in strada è stato solo del 5%. Il finanziamento previsto dal Distretto di Rimini per la realizzazione del progetto di 120 mila euro all’anno quale contributo parziale a copertura dei costi dell’intervento, oltre a un budget di circa 100 mila euro per la gestione degli alloggi.    

L’esperienza dell’Housing First ha radici lontane, con una prima sperimentazione avviata già nel 2013 e da lì in avanti un continuo potenziamento dell’iniziativa e della rete. Partito con il coinvolgimento di 5 persone inserite in altrettanti appartamenti, il progetto si è ulteriormente espanso nel 2023, coinvolgendo anche l’ambito distrettuale, con l’attivazione di ulteriori unità abitative. Ad oggi, il bilancio dell’iniziativa è significativo: 22 persone attualmente inserite e un totale di 50 beneficiari dall’avvio del progetto.    

“Il Natale è alle porte e con il progetto dell’Housing First ribadiamo che nessuno deve essere lasciato solo – è il commento dell’assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. La casa non è soltanto un diritto fondamentale, ma il punto di partenza per restituire dignità e opportunità a chi si trova in con dizioni di estrema fragilità. In questi anni, abbiamo visto come questo approccio possa fare la differenza, attraverso un modello che guarda all’autonomia delle persone. Non è solo dare un tetto, ma accompagnare donne e uomini a riappropriarsi della propria vita. Questo progetto è la dimostrazione che, con un lavoro di squadra tra istituzioni e terzo settore, della quali il nostro territorio è ricco, possiamo costruire una comunità più inclusiva e coesa. I numeri raccontano un impegno concreto, ma ciò che più conta sono le singole storie di rinascita che stanno dietro ogni appartamento”.

Albergo solidale

A sostegno delle persone più in difficoltà, c’è anche l’Albergo Sociale, una struttura dedicata alla residenza temporanea (tre mesi prorogabili) di persone con problematiche di disagio abitativo emergenziale, gestita da Caritas Odv in collaborazione con la Coop Madonna della Carità, l’Associazione Papa Giovanni XXIII e l’associazione Donarsi Onlus. Gli inserimenti avvengono tramite progetti di sostegno individualizzati predisposti dai Servizi sociali territoriali e prevedono l’accompagnamento nel periodo di permanenza nella struttura da un team di operati professionisti in grado di supportare gli inquilini.   

Da giugno 2022 al 15 ottobre di quest’anno sono state accolte 114 persone, appartenenti a 68 Nuclei familiari in prevalenza unipersonali, così distinti: 47 da 1 persona, 6 da 2 persone, 6 da 3 persone, 8 da 4 persone e 1 nucleo da 6 persone, con una nascita nel 2022. Su 68 nuclei accolti ne sono usciti 51 per un totale di 91 persone che hanno trovato altre soluzioni abitative. Fino al 16 ottobre 2024: su 114 persone accolte da inizio progetto ne sono uscite 91, quindi l’80%.

Capanna di Betlemme

In aggiunta all’Albergo Sociale, l’amministrazione comunale per contrastare le conseguenze negative del freddo sulle persone più ai margini, ha attivato, in collaborazione con il terzo settore, servizi a supporto quali

Casa Gallo (Centro di prima accoglienza per senza dimora), la Capanna di Betlemme e la Caritas. A questo, si somma inoltre il lavoro dell’Unità di Strada finalizzato sia all’erogazione di interventi a bassa soglia e primo intervento sia al monitoraggio delle persone senza fissa dimora e alla mappatura dei luoghi del disagio.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Caritas, Croce Rossa a Papa Giovanni XXII si alternano così nelle strade riminesi per portare conforto e sollievo a chi non ha un’abitazione, offrendo loro pasti caldi, the, biscotti, coperte, sacchi a pelo, oltre al calore umano. In caso di eventi meteorologici particolarmente difficili come abbondanti nevicate e temperature molto sotto la media, è previsto anche l’utilizzo di ambienti specificamente allestiti, il tutto grazie alla collaborazione con la Protezione civile.



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