un regalo da 1,6 milioni. Donati 17 macchinari grazie alla Fondazione Carima. Potenziate Macerata, Civitanova e Camerino

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MACERATA La Fondazione Carima potenzia gli ospedali dell’Ast con l’assegnazione di 17 strumentazioni mediche di ultima generazione ai presidi di Macerata (10), Civitanova (4) e Camerino (3). Un regalo natalizio graditissimo alla sanità che viene potenziata con 13 ecotomografi, un angiografo vascolare, una colonna video laparoscopica, un laser ad olmio e un ecografo di secondo livello con poltrona ginecologica. Un investimento di 1,6 milioni di euro quello fatto dalla Fondazione che rappresenta un valore di listino delle stesse apparecchiature di 3,2 milioni ottenuto grazie all’abilità del management della Carima durante le trattative portate avanti. 

 

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L’impegno

«È stato un lavoro di squadra –ha ribadito il presidente della Fondazione, Francesco Sabatucci -. Non siamo qui per farci dire quanto siete stati bravi ma vogliamo essere da stimolo verso industriali e mecenati del territorio che possono dimostrare la stessa sensibilità nostra nel sostenere la sanità pubblica. La scorsa estate abbiamo ripreso il proficuo dialogo con i vertici dell’Ast, ne abbiamo condiviso le istanze definendo un piano congiunto di donazioni sanitarie mirate e strategiche. La Fondazione non ha più una banca alle spalle ma continua comunque ad avere un portafoglio ed a valorizzare il patrimonio». Oltre ai 13 ecotomografi sono quattro le apparecchiature ad alto contenuto tecnologico donate agli ospedali: un angiografo vascolare per la Radiologia interventistica di Macerata diretta dal dottor Salvatore Alborino, una colonna video laparoscopica per la Chirurgia di Camerino guidata da Rosolino Pellerito, un laser ad olmio per Urologia a Civitanova diretta da Willy Giannubilo e un ecografo di secondo livello dotato di poltrona ecologica che, anche grazie all’intelligenza artificiale, sarà in grado di accelerare le diagnosi e di confrontarle con tutto il territorio nazionale, a servizio del reparto di Ostetricia e Ginecologia di Macerata con il primario Mauro Pelagalli.

 

La soddisfazione

«È un bel regalo di Natale che facciamo all’Ast – ha rimarcato il segretario generale della Fondazione, Gianni Fermanelli – perché la salute pubblica è un tema che ci appartiene da sempre. Da anni acquistiamo apparecchiature sanitarie da donare ai nostri ospedali, con grande attenzione al territorio visto che andiamo da Camerino fino a Civitanova. Siamo riusciti a ottenere prezzi competitivi e sconti notevoli nella trattativa tanto che le attrezzature acquistate hanno un valore di mercato di oltre tre milioni di euro. Pubblico e privato possono collaborare per la sanità pubblica che ha risorse non così abbondanti e vanno utilizzate in maniera efficiente. Questo avviene attraverso un coordinamento che abbiamo con i vertici dell’Ast. Con un pizzico di orgoglio ricordo che i tre angiografi presenti all’ospedali di Macerata sono tutti stati donati dalla nostra Fondazione».

 

I tempi

Alcune di queste apparecchiature saranno montate entro fine mese, altre ad inizio 2025 e comunque entro il prossimo anno tutte e 17 le apparecchiature saranno in funzione. La direttrice sanitaria dell’Ast, Daniela Corsi, ha ricordato come «sin dal 2021 quando dovevamo acquistare la nuova risonanza dell’ospedale di Macerata ho trovato nella Fondazione Carima un’accoglienza calorosa. Comprese le necessità reali per un sostegno che interessa tutto il territorio come testimonia questa donazione ai tre principali ospedali dell’Ast», mentre il direttore generale Marco Ricci nel ringraziare la Carima per questo sforzo a beneficio della sanità pubblica ha rimarcato quanto «sia importante questa donazione per la qualità delle apparecchiature messe a disposizione dei sanitari dell’Ast». Infine l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ripercorrendo le difficoltà di reperimento di medici e delle risorse in cui si dibatte il sistema sanitario nazionale, ha ribadito come «la Fondazione ha un occhio molto lungo con queste donazioni perché si preoccupa del dono ma soprattutto del servizio, in particolare per la salute delle fasce più deboli della popolazione. È vero che i medici sono pochi ma stanno arrivando perché li stiamo formando: nel frattempo queste apparecchiature, che riducono la durata delle prestazioni, ci danno un valore aggiunto fondamentale».

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