Quattro chiacchiere con Lorenza Zanardi, General Manager Raja Italia

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Ogni anello della supply chain è chiamato a fare la propria parte in termini di efficienza e sostenibilità. Nessun aspetto è trascurabile, ogni dettaglio ha un impatto e la chiave è nella collaborazione.

Quanto è importante l’imballaggio per la logistica?

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Tantissimo. Un imballaggio ottimizzato riduce i costi in modo tangibile, un risultato che osserviamo costantemente nella nostra esperienza quotidiana. Quando non si ha consapevolezza di come utilizzare un imballaggio, si incorre in costi significativi legati al trasporto. Inoltre, qualora ci fosse la necessità di un imballaggio protettivo, è fondamentale che sia performante, se l’imballaggio non è corretto per il tipo di merce, può causare rotture, con tutte le conseguenze che ne derivano, come la restituzione della merce. Questo influisce anche a livello ambientale, producendo doppi costi, doppie spedizioni e un’esperienza cliente pessima. Ho visto di tutto nella mia esperienza lavorativa e da utilizzatrice. Adesso, con le nuove normative, siamo chiamati a prestare molta attenzione al design dell’imballaggio. Non mi riferisco all’estetica, ma alla riduzione del volume e dell’impatto, eliminando i vuoti.

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Qualche esempio?

A volte vediamo casi incredibili, per fare degli esempi, è capitato che una sola boccetta di detergente oppure un solo rossetto siano stati spediti in una scatola enorme! Le aziende investono tanto in automazione e tecnologie, ma poi usano scatole sovradimensionate per le spedizioni. Questo per standardizzare i loro acquisti, prediligendo un solo formato di scatola per tutte le tipologie di prodotto. Si ha l’idea che riducendo il numero di formati, si faciliti il lavoro ma si finisce per fare scelte pessime in termini di costi di trasporto, inviando scatole praticamente vuote. Se l’imballaggio è utilizzato correttamente, si possono creare meccanismi virtuosi. Innanzitutto, più l’imballaggio è compatto, meno spazio occupa e se è adatto al contenuto che deve proteggere, ne beneficerà sia il mittente che il destinatario. Inoltre, la scelta dei materiali è importante per facilitare lo smaltimento e il riciclo. Non c’è spedizione senza imballaggio, il packaging riguarda sia il B2B che il B2C; quindi, è fondamentale prestare attenzione e avere consapevolezza di quello che si sceglie.

 E quanto è importante, invece, la logistica per voi?

Essendo un’azienda di distribuzione, per noi la logistica è ovviamente fondamentale. Stiamo affrontando un grosso investimento: presto sarà attivo un nuovo centro di distribuzione, che punta tanto sull’automazione, in particolare per i prodotti piccoli, come cancelleria, buste, etichette, sacchetti e basso rotanti. Ci sarà una tecnologia “goods to person” e un magazzino verticale che potrà contenere fino a 15.000 articoli, movimentati da 30 mila pallet shuttle. Il nuovo Centro di Distribuzione, situato a Castelletto Cervo, vicino a Biella, sarà condiviso con un’altra azienda che fa parte del nostro gruppo, Mondoffice, per un totale di oltre 50 mila metri quadrati, una scelta che ci permetterà di ottimizzare i nostri processi.

 Perché lo condividete con la consociata Mondoffice?

Condividiamo il nuovo Centro di Distribuzione con Mondoffice perché le nostre attività, pur essendo complementari, operano in ambiti distinti: Raja Italia è specializzata in materiali e attrezzature per il magazzino, mentre Mondoffice si concentra su forniture per ufficio e arredamento. Entrambi siamo attori rilevanti nel B2B, ma con focus differenti: noi ci dedichiamo maggiormente ai settori della produzione, e-commerce, logistiche e 3PL, loro invece agli ambienti di lavoro. Questo progetto congiunto rappresenta un’opportunità strategica per ottimizzare la distribuzione di entrambe le aziende, riducendo i costi operativi e massimizzando i benefici attraverso una gestione condivisa delle risorse.

Questo nuovo centro di distribuzione ha comportato problemi di gestione del cambiamento?

Più che problemi le definirei sfide, un’occasione per migliorare ulteriormente i nostri flussi operativi e il servizio per i nostri clienti aumentando la capacità di stoccaggio per avere una gamma sempre più ampia. Si tratta di un cambiamento significativo, ma ci stiamo preparando da anni. Abbiamo coinvolto tutte le parti interessate, dai collaboratori diretti al nostro partner logistico, che è stato subito informato del trasferimento della logistica dall’attuale sito di Castel San Giovanni, vicino a Piacenza, a Castelletto Cervo. La preparazione è durata più di due anni, quindi è stato un processo impegnativo. Ma non trasferiamo tutta l’operatività, solo la logistica; noi rinnoviamo i nostri attuali uffici e continueremo a gestire da lì il know-how.

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 Il personale si trasferirà al nuovo impianto?

Saranno trasferite solo le attività operative, attualmente gestite dal nostro partner logistico, come la movimentazione delle merci e le operazioni di magazzino; mentre, i collaboratori RAJA rimarranno nella sede di Castel San Giovanni. Ci stiamo preparando a pianificare gli spostamenti per garantire che tutto funzioni senza intoppi, lavorando contestualmente per l’ottimizzare dei flussi in maniera efficacie e sostenibile.

 Quante referenze avete?

Più di settemila, tra quelle stoccate nell’attuale magazzino e quelle gestite tramite fornitori in drop shipping. Questo nuovo centro di distribuzione ci permetterà anche di migliorare la gestione dei prodotti delicati come armadi, scaffalature, tavoli da lavoro e taniche, che verranno imballati con cura per ridurre al minimo la manipolazione. Per questi, garantiamo la consegna in 24-48 ore, che è uno dei nostri punti di forza.

 Quando parla di B2C, che cosa intende di preciso, per quanto vi riguarda?

La nostra base clienti è principalmente B2B, ma siamo consapevoli che il packaging secondario, e quindi i nostri prodotti, raggiunge direttamente i consumatori finali, ovvero i clienti dei nostri clienti. Per questo motivo, prestiamo particolare attenzione anche alla sensibilità del consumatore finale B2C, soprattutto in termini di sostenibilità, gestione dei rifiuti e valorizzazione della riconoscibilità del marchio dei nostri clienti.

E quale consistenza ha questo ramo di business? 

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Come accennato, siamo consapevoli che i consumatori finali B2C possano ricevere le nostre scatole, ma a livello di business questo segmento non rappresenta una priorità per noi. Anche i privati possono acquistare dal nostro e-commerce per necessità specifiche, come un trasloco. Tuttavia, al momento, i clienti privati costituiscono una parte molto marginale del nostro volume di affari.

 Voi vendete imballaggio ma non solo imballaggio

Esatto. Abbiamo esteso la nostra gamma, al core business abbiamo affiancato: contenitori, carrelli, banchi da lavoro, scaffalature; insomma, tutto quello che può servire per attrezzare un magazzino. Sebbene il nostro core business rimanga l’imballaggio, dal 2022 a oggi, la parte di movimentazione e stoccaggio è cresciuta del più 100%. Questa famiglia prodotto completa la nostra offerta e ci permette di fidelizzare i clienti, poiché rispondiamo a tutte le esigenze logistiche delle aziende.

Parliamo di multicanalità

Nasciamo in Francia, 70 anni fa, come cataloghisti: quindi una vendita a distanza basata sull’invio massivo di un catalogo tariffato a un target potenziale, il quale trova un customer service sempre disponibile e dei consulenti all’ascolto che propongono soluzioni adeguate a ogni necessità. Con il tempo, abbiamo integrato una rete di vendita diretta, formata da consulenti sul territorio, diretti collaboratori dell’azienda. Successivamente, negli anni 2000, abbiamo lanciato il nostro e-commerce.

 E oggi?

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Oggi siamo un’azienda multicanale, oltre ai cataloghi, ai consulenti sul territorio e al customer service, comunichiamo anche attraverso altri canali come i social network, le newsletter, eventi di settore e partnership di rilievo. Inoltre, la nostra casa madre ha lanciato attraverso l’intelligenza artificiale una nuova assistente virtuale che dà consigli: risponde in maniera incredibile. È impressionante che cosa si può fare anche per velocizzare le interazioni che poi possono essere supportate dall’intervento di una persona.

 Come considera il suo stile di leadership?

Mi definirei una leader inclusiva, anche se talvolta, quando necessario, posso essere incisiva. Per me è molto importante coinvolgere le persone nelle decisioni, farle sentire parte del progetto e garantire che siano motivate. La partecipazione e il coinvolgimento sono la chiave per far emergere il potenziale di ogni individuo. Penso che l’ascolto e la collaborazione siano essenziali per il successo di qualsiasi gruppo di lavoro.

E come affrontate il tema dell’inclusività?

Abbiamo sempre lavorato su questo tema, attraverso alcune iniziative per favorire la flessibilità lavorativa delle categorie fragili e delle neomamme, da ormai più di 5 anni aderiamo a Fiocco in azienda che impegna l’azienda nel promuovere la genitorialità e dalla sua costituzione supportiamo la Fondazione RAJA che si mobilita per progetti legati a donne e ambiente. A suggello del nostro impegno, stiamo lavorando per ottenere la certificazione sulla parità di genere, un progetto che completeremo nel secondo semestre del 2025. L’inclusività è un valore fondamentale per noi e siamo sempre alla ricerca di persone che condividano i nostri valori, come l’integrità e la centralità del cliente, esterno e interno.

  • Nome e cognome: Lorenza Zanardi
    Formazione: Laurea In Lingue e Letterature Straniere (Università di Parma), Executive Master in Business Administration (bologna Business School)
    Attività professionale: General Manager Rajapack Italia
    Hobby e passioni: Cinema, viaggi e lettura
    Libro sul comodino: Ho appena iniziato “La Vegetariana” di Han Kang e ho già comprato quello che leggerò subito dopo: “Tatà”, di Valerie Perrine, scrittrice che amo molto.
    Punto di forza: L’innovazione e la determinazione. Cerco sempre nuove soluzioni e mi piace affrontare nuove sfide.
    Tallone d’Achille: Un margine di miglioramento potrebbe essere la mia impulsività, che sto cercando di controllare, anche se, a volte, è ancora una parte di me.

Giorgio Vizioli

Estratto dell’articolo pubblicato completo nel numero di Dicembre 2024 de Il Giornale della Logistica

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