Natale in missione di pace: l’incontro online dei militari italiani con Mattarella, le domande del presidente e il commiato di Figliuolo

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di
Rinaldo Frignani

Il capo dello Stato e i vertici delle forze armate collegati in diretta con i vari teatri operativi, dal Libano alla Libia, dall’Iraq al Niger, dai confini Nato con la Russia all’Antartide all’Amerigo Vespucci

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Dai rischi per i soldati del contingente Unifil lungo la blue line fra Libano e Israele, a quelli nel Kurdistan iracheno. Dall’addestramento dei poliziotti palestinesi che dovranno poi assicurare il rispetto della legge in Cisgiordania all’osservazione di ciò che accade sul Sinai, al confine fra Israele ed Egitto. Dalle lezioni antiterrorismo alla polizia somala a Mogadiscio alle operazioni anti-Houthi nel mar Rosso della nave Caio Duilio, dalla stabilizzazione della Libia alla vigilanza dello spazio aereo Nato in Lituania e di quello a terra in Bulgaria ai confini con la Russia. E poi la presenza italiana a Gibuti, in Kuwait, nel Mediterraneo, in Kosovo, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania, fino alla missione in Antartide e al viaggio intorno al mondo della nave scuola Amerigo Vespucci che si concluderà nel 2025. Quasi due ore di diretta online e video fra i comandanti delle missioni militari italiane all’estero, coordinate dal Comando operativo di vertice interforze (Covi) e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oltre agli auguri di Natale a chi è impegnato a mantenere la pace nei teatri internazionali più complessi, ha anche fatto alcune domande ai responsabili dei presidi italiani per capire quale sia la situazione attuale e quale possa essere quella futura. «Non riusciremo ad essere vicini fisicamente ad ognuno di voi, ma ci siamo
divisi, nei prossimi giorni io sarò in Iraq, in Kuwait, a Erbil e poi in
Israele,
il generale Portolano in Libia, il ministro degli Esteri in
Kosovo, per testimoniare anche fisicamente la nostra vicinanza». ha annunciato il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Figliuolo destinato alla vice direzione dell’Aise

L’incontro, al quale ha preso parte proprio Crosetto, insieme con il sottosegretario Isabella Rauti, e i vertici delle forze armate, è stato organizzato nella sede del Covi nell’Aeroporto di Centocelle, a Roma. Lungo applauso per il generale Francesco Paolo Figliuolo, comandante del Covi ancora fino al 27 dicembre prossimo: l’attuale commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna e già commissario per il contenimento e il contrasto al Covid, potrebbe essere nominato presto dal Consiglio dei ministri vice direttore dell’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza estera, parte fondamentale dell’Intelligence italiana. È stato lui a introdurre al capo dello Stato i vari comandanti dagli scenari operativi, ma anche a sottolineare come «in questo momento è in volo per Amman, in Giordania, un team italiano di pianificazione per verificare il trasporto di medicinali e beni di prima necessità via elicottero all’interno della striscia Gaza». 





















































«Sul Libano auspichiamo stabilità»

Mattarella si è informato dai comandanti delle missioni dei problemi strategici e logistici che devono affrontare ogni giorno. Sul fronte iracheno, il Presidente ha sottolineato come «la presenza italiana a Erbil dimostra quanto sia accorta e preziosa la nostra presenza in un Paese così articolato come componenti nazionali, l’attività di addestramento che viene svolta è preziosa per le forze armate locali ma è anche un messaggio di
amicizia da parte dell’Italia che viene ricambiato con riconoscenza e
apprezzamento», mentre sul Libano «auspichiamo stabilità per questo Paese così tormentato, gli aiuti alla popolazione civile e il contributo alla sanità. È  importante per la vita del Libano e non mi sorprende la riconoscenza da parte della popolazione e anche la nostra, dei nostri connazionali per quanto fate», sottolineando ai militari in collegamento «l’importanza fondamentale di quanto svolgete, la posizione delle forze armate libanesi è decisiva e il vostro addestramento è un contributo di grande rilievo per rafforzarle e affinché diano un contributo alla tranquillità».

«Garantire la sicurezza della navigazione sul mar Rosso»

Sul mar Rosso la missione della Marina militare «è delicata e importante. Ogni missione ha il suo senso specifico, la vostra, oltre a garantire la sicurezza della navigazione, è quella di lanciare al mondo un messaggio: ovunque vanno difese le linee di navigazione e la loro libertà, un grave precedente si cerca di introdurre nel mar Rosso, in cui si cerca di controllare in modo illegittimo il traffico marittimo», ha affermato ancora Mattarella che sulla Libia ha spiegato come la presenza italiana sia orientata ad «aiutare a traovare stabilità e serenità. È mportante il contributo che recate a un paese amico come la Libia e per l’area complessiva del Mediterraneo, per questo l’addestramento e la collaborazione che fornite è di fondamentale importanza per il nostro Paese». 

«Rischio intromissioni esterne nei Balcani»

Serenità che ci deve essere anche nei Balcani. «Da 25 anni Kfor è impegnata con dedizione in questa missione – ha spiegato il capo dello Stato – la seguo con attenzione e vedo il clima a volte volutamente acceso in sede locale che rende in maniera artificiosa difficile il dialogo tra Belgrado e Pristina. Fondamentale la vostra missione di tenerlo vivo: il pericolo rappresentato da intromissioni dall’esterno dei Balcani è molto alto, è evidente e facile da contrapporre l’esito di successo della missione. In 25 anni senza Kfor
ci sarebbero state esplosioni di violenza che avrebbero devastato il Paese». Fra i saluti anche quelli all’equipaggio della Vespucci: «È un gran piacere sentirmi a bordo, anche se in maniera virtuale. State mostrando al mondo la qualità della nostra marina, sarà stato affascinante per gli allievi, per i Paesi toccati, per l’equipaggio. È stato un messaggio di grande prestigio per l’Italia, grazie per l’immagine che avete offerto dell’Italia». 

«Dimostrati alta professionalità e senso del dovere»

«Il mio obiettivo è esprimere riconoscenza per quello che viene compiuto
nelle missioni. È una occasione per me per esprimere quanto sia importante
per la Repubblica l’opera svolta dalla Forze Armate, il servizio reso
alla comunità nazionale, il grande contributo per la sicurezza. È questa
l’occasione, inoltre, per ricordare, con un pensiero di rimpianto, i caduti
in servizio
che fanno parte del patrimonio di memoria delle Forze armate – ha concluso Mattarella -. «Le missioni sono tutte importanti, tutte di grande
rilievo anche se naturalmente di diverso calibro per quanto riguarda l’impegno partecipativo, per quanto riguarda le tensioni e le difficoltà. Ovunque però viene dimostrata alta professionalità, senso del dovere». 


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