Dietro la frode milionaria ecco il faccendiere fantasma

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L’uomo al centro delle attività illecite in Toscana e non solo è stato arrestato. Sequestri per 3 milioni di euro, 12 indagati, 24 perquisizioni

PROVINCIA DI PISTOIA — La frode milionaria in una rete di attività illecite in Toscana e fuori e al centro lui: un faccendiere fantasma scoperto però dalla guardia di finanza di Pistoia che lo ha arrestato e condotto in carcere. L’indagine è partita dall’individuazione di flussi finanziari sospetti per alcuni milioni di euro da Pistoia verso la Cina, risultati privi di reali motivazioni commerciali. Ha portato, oltre all’arresto, a 24 perquisizioni, altri 11 indagati e sequestri per oltre 3 milioni di euro.

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A mettere a segno l’operazione sono stati il nucleo di polizia economico-finanziaria e la sezione di polizia giudiziaria del comando pistoiese. I 12 indagati – l’arrestato e gli altri 11 – sono ritenuti responsabili di vari reati tributari, di trasferimento fraudolento di valori e di riciclaggio.

In particolare, l’ipotesi investigativa è che i 12 abbiano organizzato e gestito nelle province di Pistoia, Prato e Firenze, con propaggini in Lombardia, Veneto, Campania, Basilicata e Sardegna, varie attività illecite interconnesse fra loro: fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio.

Le indagini si sono dipanate risalendo la filiera dei flussi di denaro, risultato provento del sistema fraudolento ideato da lui: il faccendiere fantasma, 54 anni e origini cinesi. Da un ventennio si occupava di acquisire e gestire attività economiche del settore tessile, spesso attraverso lo schermo di altri suoi connazionali compiacenti. Le attività poi venivano utilizzate per produrre un vorticoso giro di fatture false, frodando il fisco, e poi sistematicamente chiuse dopo aver accumulato decine di milioni di euro di debiti tributari.

Orologi e soldi sequestrati

L’uomo invisibile

Lui si era reso invisibile dal 2016: nessuna formale residenza, nessuna fornitura (elettrica, gas, acqua, telefonica, ecc.) intestata, nessun bene apparentemente di proprietà. Tutto ciò, grazie ad una rete di connazionali conniventi che non solo si intestavano le sue aziende, ma anche le autovetture, l’abitazione e le utenze telefoniche.

A partire dal 2021, aveva fissato il proprio centro di interessi nel Pistoiese, vivendo in una lussuosa villa della piana (non dichiarata). Da lì gestiva, non visto, numerose imprese che hanno emesso fatture false per un imponibile complessivo di circa 49 milioni di euro. Tasse zero, piuttosto un’evasione di Iva di circa 11 milioni di euro. I soldi illeciti venivano per lo più trasferiti in Cina o reinvestiti.

L’operazione: chi e dove

Le perquisizioni sono state effettuate tra Pistoia, Firenze, Prato, Milano, Mantova, Treviso, Napoli, Matera e Cagliari, con notifica delle relative informazioni di garanzia.

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Perquisizioni, sequestri e notifiche hanno impegnato 60 finanzieri in Toscana e nelle altre regioni coinvolte, il gruppo mezzi tecnici del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) di Roma, dotato di strumentazione all’avanguardia per la ricerca di somme di denaro e/o preziosi occultati in pareti o intercapedini, e di un’unità cinofila addestrata alla ricerca di valuta (“cash dog”) del 1° Nucleo operativo metropolitano Firenze: è il labrador di 8 anni di nome Elio.

Case, auto, soldi e orologi di lusso

Le operazioni di sequestro hanno riguardato disponbilità finanziarie, beni mobili e immobili registrati tra cui la villa del faccendiere (valore di oltre 572mila euro) e due auto di grossa cilindrata (valore di circa 90mila).

Nel corso delle perquisizioni, poi, in due abitazioni, sono stati sequestrati 12.500 euro in contanti scoperti grazie al fine fiuto del cash dog, nonché 7 orologi di lusso (valore di circa 400mila).

Inoltre, sono state sottoposte a sequestro ed affidate all’amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Pistoia 8 aziende del valore patrimoniale complessivo di circa 2 milioni di euro tra Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, provincia di Pistoia.

L’operazione della guardia di finanza di Pistoia





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