Bilancio del Comune di Ragusa … il trionfo della vescica del Presidente del Consiglio

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 



Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

E il dato che risalta di più nella maratona (per le abitudini di questo consiglio comunale) per l’esame degli emendamenti e dell’approvazione del bilancio preventivo 2025/2027 del Comune di Ragusa.
Con la breve pausa pranzo di un’ora, sono state 7 ore di seduta, durante la quale è balzato agli occhi, e qualcuno lo ha fatto anche notare in aula, che il Presidente del Consiglio, in ogni caso ottimo conduttore della seduta, non ha abbandonato lo scranno più alto del Consiglio, evidentemente per non farsi sostituire, come da indicazioni della sua maggioranza, dalla vicepresidente Caruso.
Il che, se a termini del regolamento è del tutto ineccepibile, il Presidente era presente e non impedito, ci pone e pone, soprattutto, la maggioranza di fronte ad una situazione non del rutto edificante: abbiamo e paghiamo, profumatamente per quelli che sono i compiti previsti, una vicepresidente che non viene utilizzata, che a stento, dopo 18 mesi ha avuto una scrivania nell’ufficio atti consiglio e, pare, non è nemmeno coinvolta negli affari istituzionali dell’Ufficio di Presidenza.
Il minimo che si ammetta di aver fatto una scelta sbagliata da parte dei principianti di questa maggioranza, una scelta evidentemente superficiale politicamente, che non sono nemmeno in grado di riparare non avendo i numeri per farlo.
Una seduta che, come molti passaggi di questa consiliatura e di questa amministrazione, ha avuto due momenti surreali, all’inizio e alla fine.
In apertura della seduta una pausa, conferenza dei capigruppo per permettere alla maggioranza, ad onta delle forme della politica, di annunciare il copione già scritto della giornata: tutti gli emendamenti dell’opposizione sarebbero stati bocciati, salvo due del PD, quello riguardante le bambinopoli e quello dell’integrazione della dotazione economica del servizio autobotti per le contrade. Si è trattato, a lungo, per quello che, in un primo momento sembrava essere il secondo di quelli approvati, riguardante agevolazioni per gli utenti del Servizio sanitario, tanto che, appunto avevamo annunciato, in anteprima, che quelli approvati sarebbero stati il n. 4 e il n. 17, invece del 4 e del 15.
Il tutto surreale, deciso dalla maggioranza come minimo contentino, forse inevitabile, alla minoranza PD, senza attendere, almeno, la presentazione in aula dell’atto, sono state scartate, a priori, tutte le possibili motivazioni che avrebbero potuto spingere qualche consigliere all’approvazione, tanto valeva chiedere, ufficialmente, di rinunciare al dibattito in aula e formalizzare l’esito dell’esame degli emendamenti a tavolino.
Le minoranze ne sarebbero uscite bene, chiedendo questa mossa o, addirittura, abbandonando la seduta, rientrando solo per le dichiarazioni di voto. Mediaticamente sarebbe stato più efficace della immancabile passerella alla quale non si è voluto rinunciare, pur consapevoli che la pioggia di parole non avrebbe sortito effetto alcuno.
Gli uomini del PD, Calabrese, Chiavola e Podimani, a cui faceva ala l’altro referente dell’on.le Dipasquale, La Porta di Territorio, non hanno nemmeno messo bene in evidenza, almeno nelle dichiarazioni di voto, il loro giudizio sullo strumento finanziario, giudizio che resta, comunque, al netto delle singole valutazioni, quello del secondo partito italiano, espresso, peraltro, con un comunicato stampa precedente alla seduta.
La nota parlava di manovra dal taglio conservatore, senza segnali importanti sul piano sociale. Sono state rimarcate le mancanze di interventi importanti, relativi ad un piano casa, agli aiuti alle famiglie, in molti casi, addirittura, invece, vessate con scelte discutibili. Si è accennato alle singole criticità per le contrade e le periferie, ma non hanno messo in risalto la mancanza di un programma totale per le zone di recupero, mentre ci sono idee chiare per altri settori non di pari importanza.
Se l’amministrazione non ha mostrato una visione aperta, innovativa, moderna delle strategie e ha sfornato un bilancio che richiama solo il passato e non si proietta nel futuro, ancora dopo 7 anni di amministrazione dello stesso sindaco, nulla hanno prodotto le minoranze, non toccando aspetti fondamentali ignorati nello strumento finanziario: barriere architettoniche e problemi della disabilità, viabilità, isole pedonali, questioni ambientali, lo sport per i giovanissimi, il centro storico, vere agevolazioni per la residenzialità in centro e per il ripopolamento commerciale, nessun cenno, nessun aiuto per gli indigenti, le persone in difficoltà, la comunità LGBTQ+, le donne vittime di violenza, in generale non sono state messe sotto esame, come avrebbe dovuto fare una minoranza attenta, le priorità scelte dall’amministrazione, sempre piuttosto discutibili.

Surreale anche la chiusura della seduta, troppo enfatizzata una approvazione dello strumento finanziario che, in fin dei conti, ha solo rispettato normative e relative scadenze.
Si sono amplificati ringraziamenti ed espressioni di gratitudine per il dirigente e gli uffici che non hanno fatto altro che il loro lavoro. In proporzione, soprattutto da parte della maggioranza, poche le espressioni di plauso per l’assessore al bilancio che, come un grande protagonista sportivo, un Agostini, un Rossi, un Hamilton, un Senna, domina da sette anni il campionato del bilancio. E per come questi grandi campioni va riconosciuto che il successo è fatto anche di mezzo meccanico, di progettazione, di meccanici, di team manager, ma chi emerge è solo il pilota.
Nel suo breve intervento, l’assessore Iacono ha tenuto a minimizzare le critiche per i servizi che non sono stati, affatto ridotti, ma spesso ha citato incrementi di somme, a disposizione, del tutto irrisori, in termini solo di decine di migliaia di euro, in pratica ininfluenti per i settori.
Il sindaco è scivolato sull’onda dell’entusiasmo e della propaganda, ma si deve riconoscere che è pur sempre
il patron di un team che vince, anche per l’inconsistenza degli avversari, che riscuote consenso, che riesce comunque a gestire un momento storico importante, gratificato e inondato dalla pioggia di finanziamenti comunitari che, se opportunatamente gestiti nelle singole iniziative, potrebbero farlo passare, suo malgrado, alla storia.
Sono pochi i sindaci passati alla storia, in città, i Pisana, i Di Natale, gli Antoci, i Dipasquale, permetterci di aggiungere anche Piccitto, per motivazioni che sarebbe improprio narrare in questa sede, la storia ci dirà se anche Cassì sarà ricordato oppure resterà relegato solo nell’almanacco dei primi cittadini del capoluogo ibleo.


Post Views: 144





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link