Il cinema italiano torna a farsi sentire a Hollywood con una notizia che scalda il cuore: Vermiglio, il film diretto da Maura Delpero, ha conquistato un posto nella shortlist per il Miglior Film Internazionale agli Oscar 2025. Ed è già un grande successo. Il viaggio è ancora lungo – le nomination ufficiali saranno annunciate il 17 gennaio – ma intanto il 2 marzo possiamo sognare una statuetta dorata che brilla sotto i riflettori di Los Angeles.
Un racconto che parla di radici e conflitti
Ma cos’è questo Vermiglio di cui tutti parlano? Ambientato nel 1944, in un remoto villaggio montano del Trentino che dà il nome al film, la storia segue le vicende di una famiglia e della loro quotidianità sconvolta dall’arrivo di Pietro, un soldato siciliano disertore. Tra dialetti locali, paesaggi mozzafiato e dinamiche familiari cariche di tensione, il film mette in scena una danza tra tradizione e cambiamento, amore e paura, in un’Italia spaccata dalla guerra.
La regista Maura Delpero, già conosciuta per il suo stile delicato e potente, trasforma una vicenda locale in un racconto universale. La scelta di girare in dialetto, coinvolgendo attori locali e bambini del posto, regala autenticà e intensità a un’opera che è un pugno nello stomaco e una carezza al tempo stesso.
Il cast di Vermiglio mescola talento e realismo
Nel cast spiccano nomi come Tommaso Ragno, che interpreta un maestro elementare dai nervi tesi, e Giuseppe De Domenico, che presta il volto al tormentato Pietro. Ma la vera magia arriva dai volti meno noti: gli abitanti di Vermiglio, arruolati per interpretare se stessi, portano sullo schermo una spontaneità rara. Un mix di professionalità e realismo che rende il film una gemma visiva e narrativa.
Vermiglio, dai monti del Trentino a Venezia e oltre
Il viaggio di Vermiglio è iniziato con il botto: alla 81ª Mostra del Cinema di Venezia ha portato a casa il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. Da lì, il film ha iniziato a farsi strada nei circuiti internazionali, raccogliendo applausi e premi. Adesso, con una candidatura ai Golden Globe come Miglior Film in Lingua Straniera (premiazione il 5 gennaio), Vermiglio punta decisamente in alto.
E non dimentichiamoci del pubblico: uscito nelle sale italiane lo scorso settembre, il film ha conquistato il cuore degli spettatori con incassi che sfiorano i 2,4 milioni di euro. Ora, è pronto a sbarcare negli Stati Uniti il giorno di Natale, sperando di lasciare il segno anche oltreoceano.
Perché Vermiglio è così speciale?
“Un film che racconta l’Italia rurale del passato con sentimenti universali”, dicono i critici. Maura Delpero non si è limitata a creare un’opera visivamente impeccabile: ha messo in scena un’Italia che non esiste più, fatta di paesaggi, silenzi e legami che risuonano anche oggi. Il dialetto, i volti segnati dalla vita, i gesti semplici ma carichi di significato: tutto in Vermiglio grida verità.
L’Italia agli Oscar
Negli ultimi anni il cinema italiano si è fatto notare agli Oscar. Dopo il trionfo de La grande bellezza di Paolo Sorrentino nel 2014, che vinse il premio per il Miglior Film Internazionale, diversi altri titoli hanno lasciato il segno. Ad esempio nel 2021 Notturno di Gianfranco Rosi entrò nella shortlist, come nel 2023 Nostalgia di Mario Martone. Soprattutto fu Io, Capitano di Garrone l’anno scorso a entrare in cinquina, giocandosi fino all’ultimo gli allori di favorito con La zona d’interesse, che alla fine riuscì a spuntarla.
Il futuro di Vermiglio agli Oscar
Riuscirà Vermiglio a conquistare una nomination ufficiale? La concorrenza è spietata, ma il film ha già dimostrato di avere qualcosa di unico. E se la strada per l’Oscar è ancora in salita, una cosa è certa: Maura Delpero e il suo piccolo capolavoro hanno già scritto una pagina importante del cinema italiano.
Ora non resta che aspettare. Intanto, un consiglio: se non avete ancora visto Vermiglio, recuperatelo. Perché questo film non è solo una storia, è un pezzo di noi.
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