Con un emendamento alla finanziaria si interviene ampliando le possibili destinazioni di impiego. Norme anche per i dipendenti del Parco del Pollino e per i precari del Miur, del Mic e del ministero della Giustizia
Novità in vista per i tirocinanti di inclusione sociale. Uno dei tanti emendamenti presentati in queste ore alla legge finanziaria 2025 (approvato) della commissione Bilancio della Camera è infatti dedicato al bacino di lavoratori impiegati negli enti locali che in Calabria conta la presenza di oltre quattromila persone. Una vertenza che da mesi tiene impegnata la Regione, anche su tavoli ministeriali, nel tentativo di svuotarlo attraverso una serie di percorsi di reimpiego, autoimpiego o definitiva fuoriuscita.
L’emendamento
Nello specifico, la nuova formulazione che contiene “disposizioni in materia di rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni” amplia le possibili destinazione di reimpiego per i tirocinanti e, quindi, non solo enti locali ma tutte le pubbliche amministrazioni; inoltre, non solo le amministrazioni locali in cui già sono stati impiegati nel corso degli anni ma anche in altre e diverse.
Quindi, si prevede che «le amministrazioni pubbliche possono procedere all’assunzione a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo parziale, anche avvalendosi delle procedure di avviamento a selezione, anche in deroga, fino al 31 dicembre 2026, dei tirocinanti rientranti nei percorsi di inclusione sociale rivolti ai disoccupati già percettori di trattamenti di mobilità in deroga, realizzati a seguito dell’accordo quadro sui criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga in Calabria, anno 2015/2016, sottoscritto tra la regione Calabria e le parti sociali il 7 dicembre 2016, nonché dei soggetti destinatari degli Accordi di programma di cui alle deliberazioni della Giunta della regione Calabria n. 258 del 12 luglio 2016 e n. 404 del 30 agosto 2017, in qualità di lavoratori sovrannumerari, al piano di fabbisogno del personale ed ai vincoli assunzionali, nei limiti delle risorse stanziate senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
Inoltre, si prevede che «con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, le risorse non utilizzate, per gli anni 2024, 2025 e 2026, sono riassegnate alla regione Calabria per essere destinate per le stesse finalità alle medesime amministrazioni pubbliche. La Regione Calabria è autorizzata ad incrementare le risorse con risorse proprie, a carico della finanza regionale».
Si tratta, in particolare, del voucher da 25mila euro una tantum a valere sul Fse che la Regione si è già impegnata ad assegnare alle pubbliche amministrazioni, ma non solo, per invogliarle ad assumere attingendo dal bacino dei tirocinanti. Le risorse, ad esempio, potrebbero anche essere assegnate a singoli lavoratori per favorire forme di autoimprenditorialità.
I lavoratori del Parco del Pollino
Ulteriori misure incluse nell’emendamento riguardano poi i lavoratori impiegati nel Parco del Pollino con le leggi regionali 40 e 31. Anche in questo caso «possono essere assunti, nel limite massimo di 70 unità dalle amministrazioni utilizzatrici aventi sede nel territorio regionale, a tempo indeterminato, anche con contratti di lavoro a tempo parziale, anche in deroga, fino al 31 dicembre 2026, in qualità di lavoratori sovrannumerari, al piano di fabbisogno del personale e ai vincoli assunzionali previsti dalla vigente normativa, nei limiti delle risorse disponibili, a valere sulle risorse stanziàte dalla regione Calabria, a carico della finanza regionale».
I tirocinanti ministeriali
Infine, un capitolo a parte è dedicato ai tirocinanti ministeriali. Ovvero lavoratori assunti per 18 ore, per 12 mesi dal Miur, dal Mic e dal ministero della Giustizia ma contratti in scadenza l’1 marzo. In Calabria sono 1200 unità. Per loro la legge di Bilancio prevede che «al fine di rafforzare la capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, assicurando le esigenze di funzionamento e garantendo i servizi ai cittadini, i contratti a tempo determinato del personale impiegato presso il Ministero della cultura, il Ministero della giustizia e il Ministero dell’istruzione e del merito, possono essere rinnovati per un periodo di non superiore a dodici mesi».
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