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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


  • Diversi emendamenti intorno alla manovra 2025 sono incentrati su modifiche al fisco italiano, in particolare sulle aliquote di alcune tasse.
  • Si prospetta un cambio di rotta sulla web tax e sulle criptovalute, dopo le previsioni delle ultime settimane che vedevano un sostanziale aumento della pressione fiscale.
  • Per le imprese scattano alcune modifiche al Piano Transizione 5.0, con maggiore semplicità di accesso e la possibilità di cumulare le agevolazioni con altri tipi di incentivi.

La versione definitiva della Legge di Bilancio 2025 è alle porte ed entro il 31 dicembre verranno confermati gli emendamenti approvati intorno a questioni di interesse nazionale. Le ultime modifiche apportate al testo provvisorio spaziano su questioni di tipo fiscale, in primis proponendo una marcia indietro sulla web tax e sulla tassazione che coinvolge le criptovalute.

Le ultime settimane infatti sono state caratterizzate da un ampio dibattito soprattutto su queste imposte, che hanno preoccupato il settore digitale e gli investitori di moneta virtuale.

Saltano quindi le ipotesi di modifica, mentre nuove linee guida vengono stabilite intorno al Piano Transizione 5.0 e spicca un nuovo bonus per acquistare elettrodomestici green. Vediamo in questo articolo una panoramica di tutte le modifiche fiscali attese con la manovra 2025.

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Manovra 2025: tutte le novità fiscali

Ambito Novità con la manovra 2025
Web tax Tassazione al 3% per le aziende digitali con ricavi superiori a 750 milioni di euro. Esclusione PMI
Tassazione criptovalute Imposta sulle plusvalenze: 26% nel 2025 e 33% nel 2026. Eliminata la no tax area
Piano Transizione 5.0 Semplificazione sul calcolo dei consumi e modifiche alla cumulabilità, primo scaglione più ampio
Tassa di imbarco voli aerei Aumento di 0,50 euro per i voli extra UE
Pedaggi autostradali Tariffe in aumento dell’1,8%
Gioco d’azzardo sul web Tassa del 25,5% sulle vincite per i giochi online, imposta al 20,5% sulle scommesse sportive e al 24,5% per quelle online
IRES IRES premiale con aliquota al 20% per imprese che assumono o investono
Tassa extraprofitti banche Diminuiscono le deduzioni a cui le banche possono accedere, con conseguente aumento della base imponibile per il conteggio
Straordinari infermieri Aliquota al 5%

Ricordiamo che in ambito fiscale il governo ha riconfermato per il 2025 un sistema IRPEF a tre aliquote e non si prevedono modifiche sulle percentuali. Tramite decreto fiscale si interviene con un rinvio del secondo acconto IRPEF a gennaio 2025 per le partite IVA, mentre è confermato anche il Bonus Natale.

Viene posta attenzione sulle modifiche all’attuale sistema di detrazioni fiscali, con l’obiettivo di arrivare ad una semplificazione e sostenere soprattutto le famiglie con figli a carico.

Un intervento particolare è atteso anche a proposito della Naspi, l’indennità di disoccupazione. A questo proposito si prevede che a seguito delle dimissioni volontarie da un lavoro a tempo indeterminato e riassunzione con conseguente licenziamento, si potrà accedere al sostegno solo se sono state accantonate almeno 13 settimane contributive.

Stop alla web tax per le PMI e tassazione criptovalute

Un intervento apprezzato da chi opera nel digitale è la sospensione dell’emendamento che imponeva una tassa per tutti gli operatori di servizi digitali, anche per le PMI, al 3%.

Attualmente l’imposta è applicata solamente alle aziende di grossa dimensione, con almeno 750 milioni di euro di ricavi e coinvolge quindi colossi come Meta, Amazon e così via. Questo requisito non cambierà, permettendo alle piccole realtà di rimanere al di fuori dell’imposta nel 2025.

La stessa marcia indietro viene fatta sulla nuova tassazione delle criptovalute: si prevedeva infatti con un emendamento della manovra un innalzamento dell’imposta sulle plusvalenze dal 26% al 42%. Un’ipotesi di questo tipo aveva subito fatto scalpore, preoccupando tutti gli investitori nelle monete virtuali.

Questa imposta per il 2025 rimarrà invariata al 26%, ma aumenterà l’anno successivo: si prevede un incremento al 33% per il 2026. Di contro però, viene rimossa la no tax area che coinvolge questi guadagni, attualmente impostata al limite di 2.000 euro. Questo vuol dire che si dovranno pagare le tasse per qualsiasi ricavo derivato dalle plusvalenze delle cripto attività.

Piano Transizione 5.0: cosa cambia per le imprese

Una novità di questi giorni è l’intervento sul Piano Transizione 5.0, il sostegno per le imprese che investono in ambito digitale e nella sostenibilità ambientale. Di fatto viene consentita la cumulabilità di questo sostegno con altre misure nazionali o internazionali e vengono semplificate le procedure di accesso.

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In accordo con le disposizioni europee, si conferma l’allargamento del primo scaglione di contributi fino al limite di 10 milioni di euro. Il credito di imposta raggiungerà quindi più imprese virtuose, con l’obiettivo di incentivare le aziende italiane ad innovarsi.

Nella stessa logica si prevede una semplificazione anche nel calcolo del risparmio energetico effettivamente riscontrato all’interno delle imprese, requisito per accedere ai contributi. Si attende la conferma della manovra 2025 per conoscere i dettagli.

Bonus elettrodomestici green: novità

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Nel 2025 arriverà grazie alla manovra un nuovo bonus elettrodomestici, che sosterrà coloro che sostituiscono il vecchio elettrodomestico con uno nuovo che ha una migliore efficienza energetica. Chi procede in questo modo acquistando un prodotto almeno di Classe B, potrà ricevere uno sconto sul prezzo.

Si parla di 100 euro di bonus, a copertura di circa il 30% del costo complessivo, ma che può salire a 200 euro se ad acquistare questi prodotti sono famiglie che hanno un ISEE basso, al di sotto di 25.000 euro. Questa misura, come altre previste dalla manovra, ha l’obiettivo di supportare maggiormente le famiglie in difficoltà.

IRES premiale per le aziende

Un intervento ulteriore atteso in merito alla tassazione che coinvolge le aziende è l’IRES premiale. Si prevede che accanto all’imposta ordinaria al 24% possa essere applicata un’aliquota più vantaggiosa per le imprese più virtuose.

Si parla di una percentuale al 20% per le aziende che decidono di investire nell’innovazione e nel rinnovamento dei propri sistemi e per quelle che assumono. Questa opzione secondo le volontà del governo sarà vantaggiosa soprattutto per risollevare l’industria italiana, colpita da una forte decrescita.

La possibilità sarà data alle aziende che accantonano almeno l’80% dei ricavi per dirottarne un minimo del 30% all’acquisto di beni di tipo strumentale per rinnovare i propri sistemi. Allo stesso tempo sarà necessario portare avanti le assunzioni, almeno dell’1% in più.

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Mini decontribuzione Sud

Un intervento rilevante è anche quello a favore delle regioni del Sud Italia, ovvero per le piccole e medie imprese che si trovano in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Si tratta di un mini sgravio del 25% dei contributi a fini previdenziali dei lavoratori.

Questa decontribuzione si applica ai lavoratori che hanno un contratto a tempo indeterminato presso le PMI situate nel Mezzogiorno. La misura non è nuova, perché in precedenza la decontribuzione era del 30%, per cui dal 2025 si assisterà ad una riduzione. Si prospettano ulteriori riduzioni per gli anni a venire.



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