Un’altra brutta tegola si abbatte sull’ex sindaco di Manfredonia Gianni Rotice. L’ormai ex prefetto Maurizio Valiante, prima di lasciare l’Ufficio Territoriale del Governo di Foggia, ha avviato la procedura per il rilascio dell’interdittiva antimafia nei confronti della sua ditta Gianni Rotice srl. Congedandosi, aveva lasciato intendere che l’eco della sua opera di bonifica del tessuto produttivo da condizionamenti mafiosi non si sarebbe esaurita a fine mandato.
E una determina dirigenziale svela l’arcano. Il Comune di San Giovanni Rotondo, infatti, lo scorso 11 dicembre, ha provveduto alla revoca dell’aggiudicazione dell’appalto dei lavori di realizzazione di un nuovo asilo nido in via Perosi, finanziato con fondi Pnrr. I lavori, per un importo di circa 800mila euro più Iva, erano stati affidati alla ditta Gianni Rotice srl tramite procedura negoziata indetta dalla Centrale Unica di Committenza Gargano Sud. La consegna dei lavori era imminente, ma non era stato ancora stipulato il contratto.
La Prefettura, si legge nella determina, “ha comunicato l’adozione di una interdittiva antimafia nei confronti della ditta aggiudicataria dei lavori”, e il Comune ha provveduto alla revoca in autotutela dell’aggiudicazione dell’appalto. “A seguito di richiesta di informazione antimafia ai sensi del D.Lgs. n. 159/2011 presso la Banca Dati Nazionale Antimafia (B.D.N.A.) – si legge ancora nell’atto del dirigente -, con riscontro identificativo (omissis) vi è il provvedimento interdittivo antimafia e diniego iscrizione nella white list nei confronti della ditta aggiudicataria”.
Il procedimento di rilascio dell’informazione antimafia a carico della ditta Gianni Rotice srl, stando a quanto risulta negli ambienti di Confindustria, sarebbe ancora nella fase del contraddittorio che si conclude entro 60 giorni dall’avvio. L’impresa può presentare le proprie memorie e osservazioni scritte entro 20 giorni dalla comunicazione.
Confindustria garantista
A novembre, Antonio Rotice, figlio di Gianni Rotice che un tempo è stato presidente degli industriali di Capitanata, era entrato nel nuovo Consiglio generale di Confindustria Foggia, in rappresentanza di due associate, e quindi a nome sia della sua azienda Rotice Antonio srl che della ditta Gianni Rotice srl. Resta al suo posto a giudicare dalle parole del presidente Eliseo Zanasi, che oggi, nella tradizionale conferenza di fine anno, a precisa domanda di FoggiaToday, ha rotto il silenzio sulle tante interdittive che hanno duramente colpito il tessuto imprenditoriale di Foggia e provincia. Senza sbilanciarsi più di tanto, sapendo di avventurarsi su un terreno scivoloso, ha espresso una posizione garantista. “In verità, dobbiamo dire che le operazioni che sono state fatte, sono servite anche a tirarci fuori da alcuni problemi che si manifestavano – ha detto a proposito delle misure preventive adottate negli ultimi anni -. Io non mi permetto di entrare nel merito dell’attività dello Stato, però mi permetto anche di dire che l’importante è che, alla fine del percorso, queste interdittive alle aziende – alcune le conosciamo molto bene – non affossino l’economia locale. Ci tengo molto a questo”.
Ha ricordato come in ballo ci sia anche il destino dei lavoratori delle aziende. “È una lex specialis, non la governiamo attraverso il sistema giudiziario”, ha osservato. E nel caso si manifestino forme di condizionamento mafioso, parole che Zanasi non pronuncia quasi volesse esorcizzare il fenomeno, auspica che le aziende vengano “accompagnate”, come avviene, del resto, tramite il controllo giudiziario. “Di solito non avviene mai con uno sparo nel buio, si dà un tempo di gestione entro il quale si arriva anche a dare dei giustificativi coerenti. Per cui, non dipingiamo questa come una provincia che ha gli imprenditori tutti sottoposti a questa attività, non va bene. Noi ci siamo costituiti l’altro ieri in Cassazione fino all’ultimo grado di giudizio nel processo Decima Bis – fa sapere Zanasi -, continuiamo in questa operazione, ma una cosa è la delinquenza e altra sono gli imprenditori che hanno bisogno anche di essere accompagnati in questo percorso anche da noi”.
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