Nel cuore del Sud Italia, la regione Molise si trova ad affrontare una sfida cruciale: la disoccupazione giovanile. Questo fenomeno, che affligge il territorio da anni, richiede interventi mirati e strategie innovative. Ma cosa sta facendo concretamente la regione per combattere questa piaga e offrire nuove opportunità ai suoi giovani?
Mentre ci addentriamo in questo tema, è interessante notare come il mondo del lavoro stia cambiando rapidamente. Nuove professioni emergono, soprattutto nel settore tech e digitale, offrendo opportunità inedite. La trasformazione digitale sta ridisegnando il panorama occupazionale, creando nuove possibilità per i giovani talenti.
Il quadro attuale della disoccupazione giovanile in Italia e nel Molise
Prima di immergerci nelle specifiche strategie del Molise, diamo uno sguardo al contesto regionale. I dati mostrano una situazione complessa che richiede attenzione immediata. Nel 2023, mentre il tasso di occupazione nazionale si attestava al 61,5%, il Molise registrava un più modesto 56,9%. Il tasso di disoccupazione regionale del 9,8% supera significativamente la media nazionale del 7,8%.
Secondo le più recenti stime della Cgia di Mestre su dati Prometeia, il 2024 ha visto un leggero miglioramento con 104.400 occupati, 1.300 in più rispetto al 2022 (+1,2%). I disoccupati sono scesi da 12.100 a 11.700 (-2,7%), con un tasso di disoccupazione del 10,1%, in calo dello 0,4% rispetto a due anni fa.
Ma il dato più preoccupante riguarda i giovani: il 20,9% dei molisani tra i 15 e i 29 anni rientra nella categoria NEET (Not in Education, Employment or Training), superando la media nazionale del 19%. Questo significa che un giovane su cinque non studia, non lavora e non è impegnato in percorsi formativi.
Il drammatico quadro demografico
Anche l’analisi dei dati demografici rivela una situazione allarmante: in venti anni il Molise ha perso 29.554 residenti, di cui ben 22.807 sono giovani di età compresa tra i 18 e 34 anni. Nel 2002 i residenti erano 320.190, con 73.852 giovani (23,1%), mentre al 1° gennaio dello scorso anno il totale era sceso a 290.636, di cui solo 51.045 giovani (17,6%).
Un altro dato significativo riguarda il tempo di permanenza dei giovani nella famiglia d’origine: se nel 2002 la percentuale si aggirava intorno al 65%, nel 2022 ha raggiunto quasi il 75%, evidenziando le crescenti difficoltà di raggiungere l’indipendenza economica.
Il paradosso dell’innovazione: un segnale di speranza
Nonostante le criticità , emerge un dato sorprendente: il Molise si posiziona al quarto posto in Italia per densità di start-up innovative, con 28,41 start-up ogni 10.000 abitanti. Questo risultato colloca la regione dietro solo a Lombardia (39,26%), Lazio (31,04%) e Trentino-Alto Adige (29,81%).
La distribuzione settoriale di queste start-up è particolarmente interessante:
- 76% nei servizi alle imprese, inclusi sviluppo software e consulenza informatica
- 15,74% nell’attività manifatturiera, energetica e mineraria
- La restante parte divisa tra agricoltura e commercio
Nuove professioni e opportunità nel settore tech
Mentre la regione cerca di mettere in campo strategie per affrontare le sfide del mercato del lavoro, è fondamentale guardare anche alle nuove opportunità che si stanno aprendo, in particolare nel settore tecnologico e digitale. L’intelligenza artificiale sta giocando un ruolo cruciale in vari ambiti e creando così nuove opportunità professionali.
Uno dei fattori che contribuisce alla disoccupazione giovanile è il disallineamento tra le competenze richieste dal mercato e quelle possedute dai giovani. In questo contesto, il settore tech offre numerose opportunità :
- Sviluppatori software
- Data analysts
- Esperti di cybersecurity
- Specialisti in intelligenza artificiale
- Digital marketers
L’intelligenza artificiale nel settore gaming e altre industrie
Tra i settori che stanno vivendo una rapida crescita grazie all’adozione dell’intelligenza artificiale, spicca il gaming. Questa tecnologia sta rivoluzionando il settore, migliorando l’esperienza utente con giochi più personalizzati e interattivi, e generando nuove opportunità professionali in ambiti come sviluppo software, sicurezza informatica e analisi dei dati.
In particolare, i casinò online guidano questa trasformazione tecnologica, adottando soluzioni basate sull’IA per ottimizzare l’esperienza degli utenti e la sicurezza. Cresce così la domanda di esperti capaci di analizzare le migliori piattaforme e fornire valutazioni accurate dei migliori casinò online utilizzando algoritmi avanzati.
Anche in altri settori, come l’automotive, con i sistemi di assistenza alla guida, e nella sanità e finanza, l’intelligenza artificiale sta giocando un ruolo fondamentale, ad esempio attraverso analisi predittive o ottimizzazione di processi. Questo scenario in evoluzione sta creando spazi sempre più ampi per nuove carriere.
Il fenomeno della fuga dei talenti
Allo stesso tempo un aspetto particolarmente allarmante è l’emigrazione dei giovani qualificati. Nel 2022, per ogni mille residenti tra i 25 e i 39 anni in possesso di una laurea, 37 hanno lasciato il Molise, un dato otto volte superiore alla media nazionale di 4,5. Le proiezioni ISTAT indicano che circa 23.000 molisani potrebbero lasciare la regione nei prossimi anni per mancanza di opportunità lavorative.
Le strategie della regione
Di fronte a questi dati, la regione sta valutando diverse iniziative come la programmazione di nuovi interventi finanziabili con risorse europee e l’introduzione di finanziamenti a fondo perduto per sostenere l’autoimprenditorialità giovanile.
Tra le iniziative formative, in questi anni sono spiccati il percorso Eccellenze in digitali della Camera di commercio del Molise, dedicato agli strumenti online per la gestione del business e dei clienti e la possibilità di partecipare a dei tirocini formativi per i giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Hanno preso il via anche i progetti Youth Hub e Digital Bootcamp destinati ai giovani disoccupati e NEET.
Il contesto economico e formativo
Il panorama economico del Molise è caratterizzato da elementi specifici che incidono profondamente sul mercato del lavoro:
- Un sistema imprenditoriale composto da 33.419 imprese, prevalentemente di piccole dimensioni
- Un tasso di crescita imprenditoriale negativo (-0,55) che contrasta con la media nazionale positiva (+0,70)
- Una composizione del valore aggiunto dove dominano i servizi (50,1%), seguiti da commercio e turismo (21,0%), industria (15,5%), costruzioni (7,6%) e agricoltura (5,8%)
Questi dati si inseriscono in un quadro economico complesso, dove il reddito disponibile lordo pro-capite è di circa 17.000 euro, ben al di sotto della media nazionale di 21.000 euro. Anche la ricchezza pro-capite riflette questo divario: 121.000 euro rispetto ai 177.000 euro della media italiana.
Sul piano formativo, l’Università del Molise occupa una posizione critica: secondo il rapporto Censis, si colloca agli ultimi posti nella classifica nazionale, precedendo solo gli atenei della Calabria e della Basilicata. Questa situazione sottolinea la necessità di ripensare e migliorare l’offerta formativa per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro e favorire lo sviluppo economico regionale.
Molise tra sfide e opportunitÃ
Il Molise si trova di fronte a una situazione complessa, caratterizzata da un preoccupante declino demografico e da una forte disoccupazione giovanile. Tuttavia, il dinamismo mostrato nel settore delle start-up innovative e le iniziative in campo formativo e tecnologico suggeriscono che esistono potenziali vie d’uscita.
La chiave per il futuro sembra risiedere nella capacità di costruire un ecosistema che sappia trattenere i talenti locali, valorizzare le competenze digitali e tecnologiche, e trasformare le criticità in opportunità di rinnovamento. Solo attraverso un approccio integrato che coinvolga istituzioni, imprese e sistema formativo sarà possibile invertire le tendenze negative e costruire un futuro più promettente per i giovani molisani.
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