Imprese, il fondo Simest si fa in tre per finanziare crescita e capitale

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Il Fondo Simest per l’internazionalizzazione delle imprese italiane si fa in tre. Nell’ambito del fondo rotativo ex legge n. 394/1981 con una dotazione finanziaria di 200 milioni di euro per il 2025 verranno istituite: la sezione “Crescita”, la sezione “investimenti infrastrutture” e la sezione “venture capital e investimenti partecipativi” con l’obiettivo, rispettivamente per ciascuna sezione, di acquisire quote non di controllo del capitale di rischio e concedere finanziamenti ai soci, di acquisire quote non di controllo del capitale dì rischio di società estere e di investire anche in start up.

In aggiunta, con le risorse disponibili del Fondo Simest potranno essere concessi anche finanziamenti agevolati alle imprese che intendono effettuare investimenti nell’America centrale o meridionale. È quanto si legge nel testo della manovra 2025 approvato in commissione bilancio alla Camera e ora atteso al vaglio dell’aula di Montecitorio, che ha riservato diverse misure anche al comparto agricolo: dalle garanzie su finanziamenti bancari prestate da Ismea a favore delle imprese alluvionate al contributo per contrastare la malattia “lingua blu” negli allevamenti, dal finanziamento del programma triennale della pesca e dell’acquacoltura al sostegno alle aziende che sottoscrivono polizze assicurative agricole. Andiamo con ordine.

Il Fondo Simest

Le sue risorse potranno essere utilizzate per concedere finanziamenti agevolati alle imprese che investono in America centrale o del Sud, o che sono presenti stabilmente, esportano o si approvvigionano in questi paesi o che sono fornitrici stabili di tali imprese. L’obiettivo è sostenerne investimenti produttivi o commerciali, il rafforzamento patrimoniale, gli investimenti per innovazione tecnologica, digitale, ecologica e la formazione del personale.

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È inoltre previsto il cofinanziamento a fondo perduto (10% o 20% per le imprese del Mezzogiorno).

Sono finanziabili le imprese italiane che possiedono almeno uno dei seguenti requisiti:

a) presentano un piano di investimenti;

b) hanno realizzato un fatturato estero non inferiore alla quota minima che sarà stabilita con la deliberazione del Comitato Simest, e alternativamente:

1) sono stabilmente presenti sul mercato dell’America centrale o meridionale;

2) hanno realizzato esportazioni verso tali mercati o importazioni, in misura

non inferiore ai valori stabiliti con la deliberazione del Comitato;

c) sono parte di una filiera produttiva a vocazione esportatrice il cui fatturato deriva da operazioni di fornitura a beneficio di imprese che:

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1) sono stabilmente presenti sui suddetti mercati;

2) hanno realizzato esportazioni verso i suddetti mercati (ovvero importazioni)

La segmentazione in sezioni

La «Sezione crescita» è destinata all’acquisizione, anche in Italia, di quote non di controllo del capitale di rischio o alla sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi.

La «Sezione investimenti infrastrutture» opera ai fini dell’acquisizione di quote non di controllo del capitale dì rischio di società estere, partecipate anche indirettamente, da imprese italiane e impegnate in lavori all’estero di interesse strategico con il coinvolgimento delle filiere produttive italiane.

La «Sezione venture capital e investimenti partecipativi», opera per le finalità di cui all’art. 18-quater del decreto legge n. 34/2019 convertito dalla legge n. 58/2019.

Le misure per il primario

Alluvioni. Per sostenere l’accesso al credito delle imprese colpite direttamente o indirettamente dagli eventi verificatisi dal 1/5/2023 in poi, Ismea potrà rilasciare garanzie fino al 30/5/2025, nei limiti delle risorse disponibili (oltre a contributi diretti alla riduzione del costo delle commissioni di garanzia) a fronte di finanziamenti bancari a breve, medio e lungo termine.

Polizze. Con un budget di 15 mln per il 2025 (Fondo di solidarietà nazionale) potranno essere sostenute con incentivi le aziende agricole che sottoscrivono polizze assicurative agricole.

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Pesca. Verrà incrementata di 250.000 euro per il 2025 e di un mln l’2026 e 2027 la dotazione finanziaria del Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura di cui all’art. 2, comma 5-decies, del d.l. 225/2010.

Zootecnia. Per contrastare la diffusione della febbre catarrale degli ovini denominata «lingua blu», per il 2025 verrà concesso un contributo a fondo perduto nel limite di spesa di 10 milioni, in favore delle imprese zootecniche che abbiano subìto danni in conseguenza nell’abbattimento di capi infetti.

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