Reduce dalla striscia più lunga di risultati utili consecutivi tra le mura amiche, lo 0-6 incassato dall’Inter è per la Lazio il più brusco dei risvegli. La caduta è di quelle che rischiano di lasciare il segno, specialmente per una squadra poco avvezza a simili punteggi. Ciò che ha stupito anche il tecnico Marco Baroni è che lunedì sera la squadra si sia sciolta come neve al sole senza aver dato grosse avvisaglie di cedimenti immediati: i primi 40’ di gioco – per stessa ammissione del tecnico fiorentino – erano stati equilibrati, con un leggero predominio dei padroni di casa.
Lazio, il dato sui gol subiti
Dal calcio di rigore trasformato da Çalhanoğlu al 41’ al gol di Thuram del minuto 90’ sono trascorsi soltanto 49 minuti, che sono bastati alla Lazio per raccogliere dal sacco ben 6 palloni: mai nel nuovo millennio aveva subìto tante reti in un intervallo così ridotto. L’ultima partita con 6 gol subiti risaliva addirittura al 1994, quando al “Delle Alpi” di Torino la Lazio di Zoff e Signori chiuse sul 6-1.
In quel frangente, le 6 reti furono diluite in 82 minuti di gioco: dalla rete stappa-partita di Vialli al 7’ alla chiosa di Roberto Baggio all’89’.
PASSATO RECENTE
Tra le ultime cadute rovinose dell’aquila c’è la serata nera in Danimarca col Mitdjylland. Alla fine dell’ottobre 2022 Sarri cadde ad Herning (5-1) sotto i colpi di Gustav Isaksen: i danesi colpirono 5 volte Provedel in 46 minuti, dal 26’ al 72’. Rimanendo nell’ambito dei “pokerissimi”, nell’aprile 2021 il Napoli vinse 5-2 al San Paolo siglando le 5 reti in 72 minuti con Insigne, Politano, Mertens e Osimhen. Sempre a Napoli era arrivata un’altra “manita” nel lontano settembre 2015: il 5-0 si concretizzò in appena 65 minuti. Un passivo pesantissimo in un vero e proprio show partenopeo con Higuain protagonista assoluto. Tre anni prima, nel febbraio 2012, la squadra di Edy Reja incassò 5 bocconi amari al “Renzo Barbera” di Palermo dai rosanero di Miccoli (5-1 finale). I biancocelesti vennero messi al tappeto in appena 40 minuti (dal 10’ al 50’), per quello che fino a ieri sera rappresentava il record negativo dell’era Lotito. Già nell’ottobre 2017 Lazio-Milan finì 1-5 e le reti del “Diavolo” al portiere – esordiente in Italia – Fernando Muslera vennero ripartite tra Gilardino, Kakà e Ambrosini, che spazzarono via la Lazio in 63 minuti. Soltanto in altre tre circostanze dal 2000 in poi l’aquila aveva incamerato 5 gol. Nel marzo 2000 la Roma (1-5) lì realizzò in meno di un’ora (59’); nell’aprile 2008 la Lazio di Delio Rossi perse 5-2 in casa della Juventus di Ranieri, crollando in 73’ con tanto di inedita doppietta del centrale di difesa Giorgio Chiellini. Infine, nel maggio 2005 fu proprio il Lecce a trafiggere senza pietà i capitolini, nel 5-3 del Via del Mare. La formazione di Giuseppe Papadopulo incappò in un pomeriggio orribile contro il rullo compressore salentino guidato da Zeman: 5 reti in 64’ con tripletta del montenegrino Vucinic. Sabato sera Baroni sarà chiamato a riscattarsi proprio a Lecce, contro un altro “Maestro” come Marco Giampaolo.
POKER RUMOROSI
Nell’ultimo quarto di secolo (dalla stagione 1999/2000 ad oggi) sono numerosi i casi di poker serviti ai biancocelesti nel giro di pochi minuti. Alcuni sono ormai scolpiti nella memoria collettiva dei sostenitori laziali. Allo stadio Olimpico alla fine del gennaio 2009 il Cagliari di Massimiliano Allegri si impose già nella prima frazione, siglando 4 reti in 36 minuti, dal 5’ al 4’, con le firme di Jeda, Acquafresca e Matri. In occasione della Supercoppa italiana dell’agosto 2013 la Juventus ne rifilò 4 ai ragazzi di Petkovic dal 23’ al 55’. Appena 32 minuti bastarono a Pogba, Chiellini, Lichtsteiner e Tévez per aprire, chiudere e sigillare l’incontro e alzare il trofeo. Aveva impiegato un solo minuto in più – 33’ – per confezionare un poker ai danni dei biancocelesti il Milan di Zaccheroni: nell’ottobre 1999 l’autogol di Mihajlovic e la tripletta di Shevchenko misero in crisi Eriksson, che evitò il k.o. solamente nel finale grazie a Salas (4-4).
Sul podio dei poker più rapidi, al terzo posto c’è Napoli-Lazio 4-3 dell’aprile 2011. Gli azzurri di Walter Mazzarri ne rifilarono 4 all’ex Napoli Reja in soli 28 minuti (dal 60’ all’88’) grazie alla tripletta di Edinson Cavani. Al secondo posto il 4-1 nel derby in casa della Roma nel Novembre 1999: in 24 minuti Delvecchio e Montella fecero gioire il tecnico Fabio Capello già nella prima mezz’ora (dal 7’ al 31’). Al primo posto della mesta graduatoria, una sfida europea. Forte del 4-2 dell’andata, nei quarti di finale dell’Europa League 2017/18, la Lazio andò a giocare a Salisburgo e al 55’ trovò la rete del vantaggio con Immobile. Trenta secondi dopo, un black-out costato carissimo. Gli austriaci ribaltarono clamorosamente il risultato, battendo a ripetizione Strakosha al 56’con Dabbur, al 72’ con Haidara, al 74’ con Hwang e un minuto dopo con Lainer. Fatali furono a Simone Inzaghi soltanto 19 minuti, che estromisero l’aquila dalla competizione: 6-5 per gli austriaci e Lazio costretta a subire una cocente eliminazione. Segno che quando si spegne la luce, in pochi attimi si possono compromettere percorsi straordinari. Marco Baroni lo sa bene e lo ha reso il mantra della ripresa al Fersini di Formello: trasformare la ferita in lezione ed impedire alla sconfitta bruciante di offuscare il cammino fin qui trionfale della sua Lazio. Sabato sera il Via del Mare di Lecce sarà teatro del primo responso.
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