L’AQUILA – Nessuna risposta, nessun commento in merito alle prime polemiche divampate intorno alle elezioni per il nuovo rettore dell’Università dell’Aquila, che si terranno a maggio, ma soprattutto ancora nessuna ufficialità sulla possibile discesa in campo del primo grande favorito, il giovane docente Fabio Graziosi, professore di Telecomunicazioni, direttore del dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica (Disim).
Contattato da AbruzzoWeb per un’intervista, al fine di dare voce a colui che è dato per favorito e rispondere alle critiche, il delfino del rettore uscente, Edoardo Alesse, e della ex rettrice, Paola Inverardi, ex docente di informatica, oggi a guida del Gran Sasso Science Institute, ha preferito non rispondere a chiamata e messaggio, senza fornire spiegazioni.
Ad oggi, quindi, l’unico candidato ufficiale per aver dato l’annuncio in una intervista a questo giornale, resta l’epidemiologo ed esponente dell’area medica, Marco Valenti, direttore del Centro Regionale Autismo, componente del Comitato Etico Regionale per gli studi clinici, e fresco di elezione – unico universitario – come consigliere dell’Ordine dei Medici dell’Aquila.
Lo stesso Valenti, entrando in polemica con le dichiarazioni dell’attuale rettore Alesse, che aveva parlato di “fazioni pro e contro”, aveva invece sostenuto: “non esistono fazioni, e non si capisce nemmeno il ‘contro’: contro chi?”. Chiarendo subito dopo: “l’elezione del nuovo rettore non può essere ridotta a un plebiscito di apprezzamento del mandato precedente, è insensato. Come sarebbe anche piuttosto grave se la governance uscente (o quella di altri Atenei) si arrogasse la pretesa di dare un’indicazione sulla successione indicando candidati graditi al sistema o ancora peggio investendo un solo candidato della qualifica di delfino della dinastia con diritto di successione, e additando quelli sgraditi destinati a subire la conventio ad excludendum: conoscendo benissimo i protagonisti di questa vicenda, confido che tutto questo non avvenga, neanche in forma inespressa o sotto forma di “moral (o piuttosto immoral) suasion”.
Inoltre, un altro attacco ancora più diretto da Valenti era arrivato dopo la notizia che nelle settimane scorse Zte, primo Centro italiano di innovazione e ricerca sul 5G, incubatore di impresa di livello nazionale insediato al Tecnopolo d’Abruzzo, ha lasciato L’Aquila dopo oltre 6 anni.
A tal proposito, Valenti ha avuto modo di ricordare come Graziosi ha avuto parte importante nel progetto in collaborazione con Zte, come chief academy 5G dell’Università, evidenziando: “Non ho le conoscenze di sistema legate al colosso cinese e alle sue dinamiche di mercato per entrare nel merito delle politiche adottate, tuttavia, anche un non addetto ai lavori si sarebbe reso conto che un colosso dell’Estremo Oriente non avrebbe forse avuto un grande interesse a venire nel nostro capoluogo, se non fosse riuscito ad entrare in grossi progetti: così non sembra essere stato. Colleghi ed esperti dei settori in questione che mi affiancano nel think tank che stiamo costruendo in Ateneo, mi riferiscono in realtà di pochissime persone presenti nella sede aquilana di ZTE del Tecnopolo già da tempo, in alcuni momenti addirittura un solo ricercatore precario, e nulla più”.
Aggiungendo: “certamente non potrà che essere in imbarazzo dopo aver constatato che al posto della ZTE si è insediata una start up che scende dal polo ingegneristico di Roio, nel settore dell’elettronica di potenza e dell’energia, emanazione del Dipartimento competitor di Ingegneria Industriale DIIIE, diretto dal giovane Vincenzo Stornelli con un consenso plebiscitario”.
E così Graziosi, non rispondendo, ha evidentemente preferito non riaccendere la polemica evitando allo stesso tempo di difendere la sua posizione.
Altri possibili candidati, oltre a Graziosi e al solo confermato Valenti, potrebbero essere Paolo Di Stefano, dell’area di progettazione, figura di lungo corso con esperienza negli organi di Ateneo; Luciano Fratocchi, referente di Ateneo per il trasferimento tecnologico, promozione di attività di ricerca in conto terzi e creazione di imprese; Roberto Carapellucci, dell’area di macchine; Filippo De Monte, dell’area di fisica tecnica; Carlo Cantalini, dell’area di materiali; Francesco Vegliò, dell’area di ingegneria chimica e già candidato con buon consenso pur essendo all’epoca molto giovane.
Ed ancora Antonio Orlandi dell’area elettrotecnica; Giulio Antonini, sempre di area elettrotecnica, fresco di nomina a prorettore alla sostenibilità; Alberto Prudenzi, dell’area di elettrica; Edoardo Fiorucci, dell’area di misure, giovane e dinamico presidente di Consiglio Didattico con importanti rapporti con grandi aziende; Giuseppe Ferri, dell’area di elettronica.
Discorso a parte per il neodirettore Diie Vincenzo Stornelli, area di elettronica e allievo di Ferri, accreditato di grandissimi rapporti con le realtà industriali, molto giovane e da tutti considerato il candidato naturale tra alcuni anni.
Per quanto riguarda il Dicea, oltre al neodirettore Marcello Di Risio, dell’area di idraulica, al quale tuttavia il dipartimento ha affidato una delicata opera di consolidamento, sono valutate le candidature di Gino D’Ovidio, dell’area trasporti, direttore del Citrams, Donatella Dominici, dell’area geomatica, Paola Monaco, dell’area geotecnica, coordinatrice del Cerfis, Massimo Fragiacomo, dell’area tecnica costruzioni, Simonetta Ciranna, dell’area di restauro.
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