Turismo balneare e nautica sono due pilastri dell’offerta turistica italiana dagli anni del boom economico a oggi. Ma come emerge dall’ultima ricerca Enit, purtroppo, entrambi sono minacciati dalla crisi climatica che, insieme a digitalizzazione, nuovi stili di vita e normative di mercato, sta cambiando le carte in tavola, rendendo necessaria un’evoluzione dell’offerta turistica. Per tutti questi motivi, Studio Giaccardi & Associati ha deciso di presentare l’indagine “Viaggio al mare“, che analizza i cambiamenti nel turismo balneare e nautico su un campione di 16 destinazioni (61 comuni turistici): Liguria Levante, Versilia, Maremma, Costa dei due mari (Taranto), Nardò Salento (Lecce), Bari e la sua costa, Gargano, Costa dei Trabocchi (Pescara), Riviera delle Colline (Pesaro Urbino), Riviera di Rimini, Cervia e lidi ravennati, Chioggia, Cavallino Treporti, Sud Sardegna, Riviera del Corallo e Costa Smeralda.
Le 16 destinazioni in numeri
Complessivamente le 16 destinazioni contano un totale di 12,5 milioni di arrivi e oltre 55 milioni di presenze nel 2023, con tassi di crescita medi nel periodo 2019-2023 pari rispettivamente al +10,7% per gli arrivi e al +7,9% per le presenze. Si tratta di numeri ben superiori alla media nazionale. L’offerta delle destinazioni analizzate conta 45 marine e porti nautici, di cui il 38% pubblici e il 62% privati, e 715 mila posti letto, di cui il 52% extralberghieri. La durata media del soggiorno nelle destinazioni è di 4,4 giorni, con punte di 7,7 giorni a Cavallino Treporti (Venezia) e minimi di 2,4 giorni sulla Costa di Bari.
Inoltre è interessante notare che, in 10 destinazioni su 16, gli arrivi e le presenze nazionali superano quelli internazionali, invertendo una tendenza generale che vede prevalere la domanda internazionale. Nonostante ciò, la spesa turistica internazionale ammonta a 2,8 miliardi di euro, segnando un incremento del 105% nel periodo 2019-2023.
Tra le destinazioni più performanti emerge la Costa di Bari, con un aumento del 50,3% negli arrivi nel periodo 2019-2023, del 51,9% nelle presenze e un incredibile +189,9% di spesa turistica internazionale. Seguono Nardò (Salento), con un +29,1% di arrivi, +24,4% di presenze e +173% di spesa internazionale; e Chioggia, con un +30,2% di arrivi, +20,5% di presenze e +51,7% di spesa internazionale. Le destinazioni con maggiore intensità turistica (rapporto fra presenze totali e popolazione residente nel comune) sono Cavallino Treporti, Sud Sardegna, Riviera di Rimini e Riviera del Corallo. Ancora, Riviera di Rimini, Gargano e Maremma si distinguono per l’Hospitality Industry Index (totale dei posti letto alberghieri ed extra-alberghieri).
I fattori di cambiamento
Tra i fattori di cambiamento per il settore turistico e balneare, Studio Giaccardi & Associati ha individuato i nuovi stili di vita che spingono i turisti alla ricerca di offerte sostenibili, digitali e personalizzate, con grande attenzione al benessere dell’individuo e della destinazione. La nuova parola chiave in questo senso è turismo di esperienza, non più solo di consumo.
Un altro fattore determinante è la digitalizzazione, che sta giocando un ruolo cruciale nell’iter di prenotazione e promozione verso i turisti. I cambiamenti principali sono dettati dalle piattaforme di prenotazione online e dall’uso dell’intelligenza artificiale (per esempio attraverso chatbot). Tuttavia, tra i 61 comuni analizzati, il 34,5% non si è ancora dotato di un sito web turistico.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, la ricerca ha evidenziato quattro impatti principali sul turismo nautico e balneare: aumento delle temperature, innalzamento dei mari, erosione costiera e modifica dei modelli meteorologici. A tal proposito, dall’analisi “Viaggio al mare” è emerso che le cinque destinazioni più colpite dalla modifica della linea di costa sono Gargano (42,6 km), Maremma (40,83 km), Cervia e Lidi Ravennati (28,8 km), Riviera di Rimini (28,58 km) e Versilia (18,06 km). Le modifiche tengono conto dell’effetto di erosione e ripascimento.
Capitale umano: le professioni emergenti
Se il settore turistico è un settore fatto di persone, in un contesto dove digitale, adattamento climatico e narrazione esperienziale diventano elementi centrali, non possono non emergere nuove professioni che rispondano alle mutate esigenze dei turisti. Tra le figure professionali emergenti nel turismo balneare troviamo l’experience designer del turismo marino, il digital hospitality manager, il sustainability coordinator e il blue wellness consultant. Per la nautica, invece, a guidare il cambiamento sono figure come il blue economy consultant, il digital nautical experience designer, lo yacht wellness manager e io nautical heritage storyteller.
La prima parte del rapporto di ricerca “Viaggio al mare” è scaricabile a questo link. A fine febbraio sarà pubblicata una seconda parte della ricerca, con quattro focus che presenteranno le proposte e le innovazioni nei due settori.
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