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Nel regalo di Natale c’è una brutta sorpresa. Anche quest’anno torna il caro-rientri, tra aerei, treni e navi. Lavoratori e studenti fuori sede che vogliono tornare a casa durante le feste, viaggiando soprattutto da Nord a Sud, possono arrivare a pagare fino a 1.200 euro tra andata e ritorno. Con aumenti rispetto ai costi di bassa stagione anche del 1.000%. Rendendo in alcuni casi letteralmente proibitivi i viaggi, soprattutto per i giovanissimi o gli occupati con retribuzioni medio-basse. Per quanto riguarda gli aerei, rispetto a un anno fa, come segnala Assoutenti, gli aumenti arrivano fino al 50%, aggiornando quelli che erano già prezzi record. Rispetto ai periodi di bassa stagione di quest’anno, denuncia poi Altroconsumo, il biglietto aereo costa fino a dieci volte tanto. Per i treni, invece, l’aumento rispetto alla media annuale, secondo Facile.it, è anche del 300%. È il caso della tratta Milano-Reggio Calabria del prossimo 20 dicembre, che arriva a costare 345 euro, con un cambio a Roma e 9 ore e 26 minuti di viaggio. Non solo: arrivati a questo punto sono rimasti pochi posti disponibili per spostarsi sui convogli, soprattutto durante il previsto esodo di massa tra dopodomani, 19 dicembre, e il giorno prima della vigilia di Natale, il 23 dicembre.
E poi ci sono i traghetti per Sicilia, Sardegna e le isole minori, che secondo Consumerismo registrano aumenti che vanno dal 10% al 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Simulando un viaggio per una famiglia di quattro persone (due adulti e due bambini), il costo per un viaggio andata e ritorno difficilmente è inferiore a 200-300 euro, con la cifra esatta che varia a seconda della rotta e della compagnia.
IL TREND
Il trend, insomma, dal periodo post-Covid continua a peggiorare, colpendo prima di tutto chi si è spostato per necessità o scelta dal Mezzogiorno al Centro-Nord e vuole passare il Natale con la sua famiglia. Anche perché il potere d’acquisto medio rimane debole, con stipendi che hanno ripreso a salire più dell’inflazione solo dallo scorso luglio, dopo un 2023 in cui la corsa dei prezzi è stata doppia rispetto all’andamento dei salari. Per risparmiare cresce così il ricorso ai pullman, che comunque in diverse regioni italiane quest’anno costano tra il 3% e il 5% in più rispetto al 2023. Senza considerare che i tempi di viaggio sono ben più lunghi. Mentre per chi decide di spostarsi in auto, il prezzo di benzina e carburanti, secondo l’Unione energie per la mobilità, è sì calato di 103 euro annui a famiglia, ma rimane ben più alto di due anni fa (prima dello scoppio della crisi energetica). Mentre i pedaggi autostradali continuano a rincarare (nel 2024 del 2,3% dopo l’aumento del 3,34% già registrato nel 2023).
A fare più rumore, comunque, sono proprio gli aumenti dei prezzi aerei. Chi si appresta oggi ad acquistare un biglietto in classe “economy” per volare in Italia, partendo il 21 dicembre e tornando il 6 gennaio, ed è disposto ad imbarcarsi a qualsiasi ora (anche mattina presto o sera tardi), come segnala Assoutenti, spende 623 euro per andare da Genova a Catania e ritorno. Se si torna il 7 gennaio il costo scende a 595 euro, ma è comunque il 47,3% in più rispetto a un anno fa. I voli più costosi sono proprio quelli diretti in Sicilia. Negli stessi giorni servono almeno 445 euro per volare da Trieste a Catania, 412 euro da Firenze a Catania, 402 euro da Bologna a Palermo.
Se invece da Roma ci si vuole spostare, nello stesso periodo, per Catania o Palermo, si devono spendere non meno di 282 e 275 euro, con un aggravio fino al 39% in un anno. E se si scelgono orari comodi e compagnie più confortevoli, da Milano a Catania, si arriva a pagare fino a 889 euro (per la stessa tratta a metà gennaio si pagano solo 34 euro). Anche per questo la Regione Sicilia è corsa ai ripari. È salito così al 50% lo sconto per i siciliani (anche residenti temporaneamente fuori Regione o di origine che vivono altrove) che si muovono da o verso il Continente entro il 6 gennaio. In campo, fino ad esaurimento risorse, 17 milioni. Molto care, sempre tra 21 dicembre e 6 gennaio, anche la Calabria e la Puglia. Per volare tra Milano e Crotone si pagano almeno 421 euro. Mentre, rispetto ad altri periodi, ci sono aggravi fino al 100% per spostarsi da Milano a Bari. Fa eccezione la Sardegna. I costi sono elevati, ma in calo rispetto al 2023 fino al 56%, anche grazie all’aumento del numero di voli. Spostarsi tra Roma e Cagliari costa comunque almeno 128 euro. E per la tratta Milano-Cagliari, scegliendo orari comodi e compagnie aeree più confortevoli, si arriva a pagare fino a 1.228 euro. Tornando ai treni, poi, il biglietto Milano-Lecce con Trenitalia il 20 dicembre arriva a costare fino a 177 euro, mentre per la Milano-Bari sarà impossibile spendere meno di 107,9 euro. Per un viaggio andata e ritorno in traghetto da Napoli a Palermo, invece, i prezzi sono passati dai circa 45 euro medi delle feste del 2023 ai 50-55 euro per passeggero quest’anno. Un viaggio per la Sardegna, da Civitavecchia a Olbia, invece, vedrà un aumento da 70 euro a 80-85 euro, con punte che possono anche a 100 euro nei giorni di festa.
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