Monopattini, prime multe ma è caos sulle nuove norme

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Il ragazzo, diciotto-vent’anni, armeggia con lo smartphone e sblocca il suo monopattino nella zona del Centro Storico. Parte senza nemmeno pensare di procedere sull’asfalto assieme alle automobili, resta sul marciapiede dribblando i pedoni, ovviamente non indossa il casco: se venisse intercettato da un agente, gli verrebbe consegnata una contravvenzione del valore di almeno 92 euro, mantenendosi al minimo (50 euro per la mancanza del casco, 42 per la circolazione sul marciapiede), invece il ragazzo va via tranquillo.

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L’inasprimento delle sanzioni riguarda anche i monopattini, ma c’è moderazione negli interventi su questi mezzi, perché non esistono ancora i decreti che consentono di utilizzare una parte delle nuove norme, sicché la questione viene affrontata con attenzione in tutte le città d’Italia, Napoli compresa. In realtà anche a Napoli stanno arrivando le prime multe, ma sono limitate al solo mancato utilizzo del casco, l’unica delle nuove sanzioni attualmente applicabile.

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Ieri i vigili hanno effettuato specifici controlli anche sui monopattini, oltre che serrate verifiche sulle bici elettriche. Nel corso della giornata sono state fermate sette persone in monopattino, tutte senza casco, due delle quali viaggiavano sul marciapiede. Numeri risicati, perché le nuove norme del codice, in riferimento ai monopattini, sono quasi impossibili da applicare. L’unica, minima, parte, è quella riferita alla mancanza del casco. Non esistono ancora i decreti sulle targhe obbligatorie, e quindi anche l’assicurazione non può essere fatta, sicché gli utilizzatori dei mezzi in affitto sono portati a credere che non ci siano novità per quanto li riguarda.

Il comandante della polizia municipale

La maggior parte delle persone fermate sul monopattino, così come accaduto con gli automobilisti nel primo giorno di controlli dopo l’entrata in vigore nelle nuove norme del codice, ha mostrato meraviglia. In tanti hanno spiegato di non essere a conoscenza della nuova regola che impone il casco anche ai maggiorenni e tutti hanno sottolineato di non sapere di essere in difetto alla guida del loro mezzo, anche chi viaggiava sul marciapiede che ha spiegato di avere la convinzione di poterlo fare.

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Il comandante della polizia municipale, Ciro Esposito, chiede di condividere il più possibile anche sui mezzi di informazione, le notizie sul nuovo codice: «Il nostro intento non è quello di fare multe – ha spiegato – ma solo quello di far rispettare le norme. Se tutti le rispettano per noi è una vittoria, perciò è importante che ciascuno sappia quel che può e deve fare quando si muove in città, sia alla guida di un’auto o di una moto che di un monopattino».

Il discorso, in attesa dei decreti su targa e assicurazione, è piuttosto semplice: è imposto l’utilizzo del casco anche ai maggiorenni. Le altre regole sono quelle già in vigore: è vietato andare in due sul monopattino ed è proibito rigorosamente viaggiare sul marciapiede. Possibile, invece, transitare in aree pedonali, ma solo a velocità ridottissima.

Ieri è stata giornata di controlli serrati anche sulle biciclette elettriche. Un grande posto di blocco, con l’utilizzo di specifici strumenti per verificare la velocità dei velocipedi, è stato allestito in piazza Dante. In totale sono stati sequestrati 23 mezzi, 13 sono stati sottoposti a fermo amministrativo e 4 affidati a custodi-acquirenti. In azione il reparto Git-motociclisti, al comando di Alessandro Fattore, e il personale dell’Unità Operativa Avvocata, agli ordini di Enrico Del Gaudio, con il supporto di tecnici specializzati.

La maggior parte delle bici elettriche sottoposte a controllo risultava modificata e dunque illegale. Tantissime avevano avuto interventi sui limitatori di velocità e quindi potevano sfrecciare ben oltre i 25 km all’ora consentiti dal codice della Strada. Una specifica bicicletta, posta sul rullo per misurare la velocità massima, ha agevolmente raggiunto i 40 all’ora.

In decine di altri casi alla bicicletta, che dovrebbe procedere in maniera “assistita” elettricamente solo durante la pedalata, era stato applicato un acceleratore che rendeva completamente inutili i pedali e trasformava di fatto la bicicletta in uno scooter. In questi casi, dopo l’accertamento dell’irregolarità, alle presunte bici ma effettivi ciclomotori sono state comminate severissime sanzioni per mancanza di targa e di assicurazione, non obbligatorie per cicli elettrici ma necessarie per gli scooter.

In una sola giornata sono state staccate contravvenzioni per decine di migliaia di euro (in media mille euro a ciclomotore). Nei prossimi giorni controlli analoghi verranno eseguiti in altre strade della città.

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