Lookman Pallone d’oro in Africa. Ora la Coppa Italia col Cesena del baby Klinsmann

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Di Diego Valceschini

Il turno numero 16 del campionato ha segnato la prima spaccatura in vetta al campionato: forse si delinea la vera lotta scudetto a tre in cui l’Atalanta cercherà di intromettersi tra le due favorite Inter e Napoli. La caduta della Fiorentina a Bologna dell’ex Italiano, punita dal danese Odgaard, e quella rovinosa della Lazio, un assurdo 0-6 casalingo nello scontro diretto del lunedì contro l’Inter lancia forse definitivamente le tre rivali, anche se temo più l’Inter del Napoli, soprattutto dopo la prova di forza dei nerazzurri all’Olimpico contro la stravolta squadra di Baroni.

ATALANTA FORZA 10 – Mentre arriva la notizia del pallone d’oro africano a Lookman, meritatissimo dopo la grande stagione con l’Atalanta, culminata con la tripletta nella finale di Europa League, l’Atalanta festeggia la decima vittoria consecutiva in campionato, e la seconda settimana di vetta della classifica, anche se il successo all’Unipol Domus Arena è arrivato dopo una partita sofferta, in cui il vero protagonista è stato Carnesecchi: il portiere nerazzurro si è reso protagonista di diversi interventi prodigiosi che hanno salvato l’inviolabilità della porta orobica; praticamente sabato Marco era avvolto da una sorta di aurea d’imbattibilità dove nessuno sarebbe stato in grado di segnargli.

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Lo dimostrano gli strepitosi interventi su Piccoli e Zortea, ma soprattutto quella su Pavoletti dopo il vantaggio. Il gol partita è stato siglato da Zaniolo, entrato da due minuti, dopo uno scambio con il grande ex Bellanova, ma volendo vedere pure la Dea ha avuto comunque altre occasioni, come quelle di Brescianini nel primo tempo e quella di Kossonou nella ripresa, oltre al palo di Lookman che avrebbe chiuso la gara definitivamente. I sardi protestano per un possibile rigore per mani di Kossonou, ma la dinamica appare piuttosto controversa, ci sono le attenuanti. Tre punti preziosi dopo l’impegno europeo in cui ha tenuto testa al Real Madrid.

IL RESTO DEL TURNO – Si era iniziato venerdì, col successo granata ad Empoli deciso dal gol da centrocampo di Adams , poi sabato la risposta del Napoli, vittorioso in rimonta ad Udine dopo essersi liberato dal blocco psicologico del primo tempo, chiuso sotto, e rilanciato da un grande David Neres. In serata l’ennesimo pari, il decimo in campionato, della Juve caduta a -9, col Vlahovic che salva i bianconeri con un rigore al 95’ dalla sconfitta interna contro il fanalino di coda Venezia e poi litiga con i tifosi che hanno osato fischiare. Domenica all’ora di pranzo l’importante successo del Lecce, che batte il Monza inguaiandolo ed uscendo dalle zone buie della classifica, così come l’altro importante successo del Verona a Parma, mentre fa rumore la caduta della Roma a Como, con due gol nel recupero finale.

Così come è stato accolto dai fischi il pareggio casalingo del Milan col Genoa, nella sera dei festeggiamenti per il 125mo compleanno. Rossoneri che scivolano in questo momento fuori dall’Europa, all’ottavo posto sopravanzati dal Bologna di Italiano, a tre punti anche dalla Juve.

ED ORA LA COPPA… ITALIA – Intanto mercoledì pomeriggio 18 dicembre arriva l’esordio in Coppa Italia, trofeo in cui la Dea è finalista uscente, che gli è valsa la prima partecipazione alla Supercoppa allargata.

Avversario a Bergamo è il Cesena di Michele Mignani, uno dei due club di serie B ancora in corsa (l’altra è la Sampdoria, impegnata contro la Roma, mentre il Sassuolo è stato travolto dal Milan). Turno che sulla carta non dovrebbe dare grandi preoccupazioni agli uomini di Gasperini, che andrebbero a sfidare il Bologna ai quarti, sempre in casa. Ovviamente tutte le gare vanno giocate, ma il club romagnolo, quinto in serie B assieme a Cremonese e Juve Stabia non sembra avere i numeri per fare risultato a Begamo: tra l’altro il loro miglior giocatore, l’albanese Cristian Shpendi, capocannoniere del torno cadetto con 10 reti si è infortunato sabato nel successo casalingo contro il Cosenza.

Nei romagnoli anche due figli d’arte: il portiere Jonathan Klinsmann, figlio del tedesco ex Inter e Sampdoria, anche se ha scelto la nazionalità USA e l’attaccante olandese Sidney van Hooijdonk, figlio di Pierre. A proposito di africani, menzione speciale per il funambolico attaccante della Sierra Leone Augustin Kargbo e per il difensore gambiano con passaporto svedese Joseph Ceesay. Anche quì c’è un ex: è il centrocampista Leonardo Mendicino, ingaggiato in estate dall’Atalanta Under 23.

L’ultima sfida in gare ufficiali col Cesena a Bergamo risale alla stagione 2014/15 in serie A con Colantuono in panchina: il 7 dicembre 2014 successo per 3-2 sulla squadra allora allenata da Bisoli dopo una rimonta da 0-2. A ribaltare la doppietta di Defrel ci pensarono Benalouane, Stendardo e Maxi Morales. L’unico atalantino di quella partita presente ancora oggi è Davide Zappacosta, sostituito però dopo 32 minuti per infortunio.

Martedì 17 dicembre 2024

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