Il 14 ottobre 2024 è nata ufficialmente CER.ca.MI Solidale, la prima Comunità Energetica Rinnovabile di Milano.
Un traguardo fondamentale nella transizione energetica del capoluogo lombardo.
L’iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con il Politecnico di Milano e tre realtà solidali locali – Abitare Società Cooperativa, Cooperativa Diapason e Associazione Terzo Paesaggio.
Un progetto energetico e al contempo una piattaforma di innovazione sociale.
Gli obiettivi primari sono infatti la produzione e la condivisione di energia rinnovabile, grazie agli impianti fotovoltaici distribuiti, e il sostegno concreto alle comunità locali. Parte degli incentivi derivati dalla produzione energetica è destinata alla lotta contro la povertà energetica e al finanziamento di iniziative solidali.
Nei quartieri di Bovisa, Chiaravalle, Città Studi e Niguarda il Politecnico di Milano ha curato l’installazione degli impianti. I coinvolgimento diretto di cittadini, PMI e associazioni ha dato vita a un modello di partecipazione condivisa. La gestione dell’energia ha offerto dunque anche l’opportunità per restituire valore alle comunità locali e creare legami più forti tra i cittadini.
Attraverso il sito www.cercami.info, chiunque – singoli cittadini, piccole imprese o associazioni – può aderire alla Comunità come consumatore o produttore, o semplicemente restare aggiornato sugli sviluppi.
Incontri pubblici nei quartieri coinvolti illustrano le opportunità offerte da questa iniziativa e accolgono nuovi membri.
Una transizione energetica partecipata
CER.ca.MI Solidale punta al concetto di energia come bene condiviso. Ridurre l’impronta energetica è una priorità, tanto quanto redistribuire valore economico e sociale attraverso meccanismi virtuosi. Gli incentivi generati dalla produzione energetica saranno reinvestiti per finanziare progetti sociali a beneficio delle categorie più vulnerabili. Focus specifico su coesione e benessere collettivo. In questo contesto, l’energia diventa un autentico strumento di rigenerazione urbana.
I primi quartieri coinvolti non sono stati scelti a caso. Bovisa, con il suo passato industriale e il recente slancio accademico; Chiaravalle, custode di un prezioso patrimonio monastico immerso nel verde; Città Studi, centro della ricerca scientifica; e Niguarda, quartiere di storica vocazione sociale, rappresentano un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.
Gli impianti fotovoltaici, progettati e attivati dal Politecnico di Milano, sono simboli tangibili di un approccio collaborativo che unisce istituzioni, cittadini e imprese.
L’iniziativa promuove una visione partecipativa e inclusiva, in cui ogni individuo o organizzazione può trovare il proprio ruolo. Cittadini e famiglie possono entrare come consumatori, beneficiando dell’energia condivisa e sostenendo le iniziative della comunità. Piccole e medie imprese, enti pubblici e associazioni possono invece partecipare come produttori, mettendo a disposizione superfici per l’installazione di nuovi impianti.
Il valore sociale delle CER
Proviamo ad immaginare un futuro in cui l’energia diventa uno strumento per unire persone, aziende e territori verso obiettivi comuni. É questo il principio fondante delle Comunità Energetiche Rinnovabili – CER, un modello che rivoluziona il modo in cui produciamo e condividiamo l’energia.
Le CER sono associazioni di cittadini, PMI, enti locali e altre organizzazioni che collaborano per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile. La loro struttura è volutamente inclusiva e aperta. Permette a una vasta gamma di soggetti – dai singoli individui alle piccole imprese – di partecipare a una transizione energetica dal basso. Un vero e proprio catalizzatore sociale.
Le CER nascono per rispondere alle sfide attuali e si allinea ai criteri guida dello sviluppo sostenibile.
- Ambientali. Promuovere la produzione e il consumo di energia da fonti rinnovabili. Ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto ambientale del sistema energetico tradizionale.
- Economici. Favorire l’autoconsumo, che permette ai membri della comunità di risparmiare sui costi energetici. Generare incentivi attraverso la condivisione dell’energia, con ricadute positive sul territorio.
- Sociali. Combattere la povertà energetica, garantendo accesso a energia sostenibile e a basso costo. Rafforzare i legami comunitari e creare comunità resilienti e partecipative.
L’autonomia collaborativa della CER
Le CER si basano su un meccanismo di produzione, consumo e condivisione dell’energia rinnovabile. Un meccanismo reso possibile da alcune regole chiave che ne definiscono organizzazione e raggio d’azione.
Il vincolo geografico rappresenta un elemento fondamentale. I membri della comunità devono essere ubicati nell’area sottesa alla stessa cabina primaria. Limitazione tecnica che sottolinea l’importanza della prossimità per massimizzare i benefici locali e costruire legami solidi tra i partecipanti. A tal fine, il GSE ha messo a disposizione una mappa interattiva che consente di identificare la propria cabina primaria di riferimento.
La vera forza delle CER risiede nella varietà dei soggetti che vi partecipano. Tra i membri troviamo i produttori di energia rinnovabile, che possono essere privati, enti o imprese con impianti fotovoltaici, eolici o di altra natura. A questi si affiancano gli autoconsumatori, ossia chi utilizza l’energia prodotta per i propri bisogni e condivide l’eccedenza con gli altri membri della comunità. Poi, ci sono i consumatori, che non producono energia, ma ne usufruiscono grazie alla rete comune.
Un ecosistema eterogeneo che crea un equilibrio dinamico tra produzione e consumo, garantendo flessibilità e resilienza.
La libertà garantita ai membri è un altro aspetto cruciale del funzionamento delle CER. Ogni partecipante mantiene il pieno controllo sulle proprie scelte energetiche. Incluso il diritto di scegliere il proprio fornitore o di uscire dalla comunità, rispettando le regole definite nello statuto.
Autonomia, unita alla collaborazione, rende le CER una struttura inclusiva e trasparente.
Sostegno e incentivi per le CER
Dal punto di vista economico, il successo delle CER è sostenuto da un sistema di incentivi statali. Questi incentivi contribuiscono a rendere l’autoconsumo e la condivisione dell’energia un’opzione sostenibile e vantaggiosa.
La tariffa incentivante è un contributo erogato per ogni megawattora di energia rinnovabile autoconsumata virtualmente all’interno della comunità. La tariffa, gestita dal GSE, ha una durata di 20 anni e varia in base alla potenza degli impianti e alla localizzazione geografica. Sono previste ad esempio maggiorazioni per gli impianti situati nel Nord Italia, dove la produzione fotovoltaica è generalmente inferiore rispetto al Sud.
Il corrispettivo definito dall’ARERA è un’ulteriore forma di incentivo per l’energia condivisa, calcolato annualmente e destinato a valorizzare l’impegno dei membri della CER.
Gli obiettivi fissati dal PNRR confermano l’importanza strategica delle CER per il futuro energetico dell’Italia. Il piano mira infatti a sviluppare 2 GW di nuova potenza rinnovabile entro il 2026. Attenzione particolare è rivolta ai piccoli comuni, dove le comunità energetiche possono avere un impatto significativo sull’ambiente, sulla coesione sociale e sul rilancio economico.
Il ruolo del Gestore dei Servizi Energetici – GSE è centrale nell’attuazione di queste politiche. Si occupa della gestione degli incentivi, monitora l’energia condivisa e auto consumata e fornisce un supporto operativo alle comunità. Mette a disposizione portali online, simulatori e guide pratiche per accompagnare i promotori delle CER in tutte le fasi del processo. Dalla progettazione iniziale alla rendicontazione finale.
Il contesto normativo nazionale
In Italia, il quadro normativo che regola le CER è il risultato di un percorso guidato da politiche europee e dall’attenzione crescente verso la transizione energetica.
Il riferimento fondamentale è il Decreto Legislativo 199/2021, che ha recepito la Direttiva Europea RED II – Renewable Energy Directive e ha introdotto un impianto organico per favorire l’autoconsumo e la diffusione delle energie rinnovabili.
Questo decreto ha posto le basi per la nascita delle CER, ne ha definito i principi di funzionamento e i requisiti tecnici. Ma soprattutto le ha riconosciute come strumenti essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.
Il Decreto CACER del 2024 è invece il provvedimento specifico disciplina nel dettaglio le modalità di incentivazione per le CER e per le configurazioni di autoconsumo collettivo. Quest’ultimo, frutto di una stretta collaborazione tra Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, GSE e autorità regolatorie, ha introdotto misure concrete per rendere le CER economicamente sostenibili e attraenti per cittadini, imprese ed enti locali.
Tra le disposizioni più rilevanti del Decreto CACER spiccano gli incentivi economici per l’energia condivisa, riconosciuti sotto forma della tariffa incentivante (di cui qui sopra).
Il decreto prevede anche un contributo in conto capitale, finanziato attraverso il PNRR, per sostenere la realizzazione di impianti in Comuni con meno di 5000 abitanti. Questo contributo copre fino al 40% delle spese di investimento e offre un supporto cruciale ai territori più piccoli, spesso penalizzati dalla mancanza di risorse economiche e infrastrutturali.
Ottime premesse e prospettive per CER.ca.MI Solidale
CER.ca.MI Solidale si è data una missione ambiziosa di crescita quantitativa e qualitativa. Per il 2025, l’obiettivo principale è quello di ampliare significativamente la rete di impianti fotovoltaici e di coinvolgere un numero sempre maggiore di membri.
L’esperienza dimostra che quando i cittadini partecipano in modo diretto alla gestione delle risorse energetiche, si rafforzano sia i legami sociali sia il senso di appartenenza al territorio. Per questo motivo, un pilastro fondamentale di questa strategia è proprio il coinvolgimento attivo delle comunità locali.
Non solo utenti, ma veri protagonisti del cambiamento.
Educazione e sensibilizzazione rappresentano un elemento fondamentale di tutto il progetto. CER.ca.MI intende promuovere una cultura del consumo responsabile, aiutando i propri membri a comprendere l’impatto delle scelte, riflettere sui vantaggi economici dell’autoconsumo e sulla possibilità di ridurre sprechi e consumi superflui.
La consapevolezza, in questo contesto, diventa una forma di potere. Sapere come funziona l’energia, da dove proviene e come può essere utilizzata in modo più efficiente è il primo passo per diventare consumatori attivi e responsabili.
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