I sindaci sardi: «La Sanità deve ripartire dai territori»

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Sassari Le grandi sfide che attendono la sanità pubblica in Sardegna, tra presente e futuro. Il doppio appuntamento che si è svolto nei giorni scorsi ha portato al centro del dibattito uno dei tempi più sentito a livello sociale. Tra i protagonisti, la presidente di Anci Sardegna, Daniela Falconi, Paolo Cannas direttore generale della Asl 3 Nuoro e presidente di Federsanità Sardegna, che hanno presentato “Federsanità Anci Sardegna” alla presenza dei sindaci, dell’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi e della presidente della commissione Sanità in consiglio regionale, Carla Fundoni. E ancora Daniela Sitzia, dirigente di Anci Sardegna, e Salvatore Masia, sindaco di Cheremule e vicepresidente di Federsanità Anci Sardegna.

«Come sindaci e amministratori locali della Sardegna – ha spiegato Daniela Falconi –, che per primi recepiscono criticità ed esigenze dei cittadini, all’assessore Bartolazzi e al consiglio regionale della Sardegna chiediamo uno sforzo per una riorganizzazione del sistema sanitario: non per costruire la casa dal tetto, ma per costruirla dalle fondamenta, quindi partendo da una sanità territoriale, da un’assistenza socio-assistenziale più vicina al cittadino».

«Dai territori si deve ripartire ed in tal senso ci stiamo muovendo – ha assicurato l’assessore Bartolazzi –. Ci stiamo impegnando per il potenziamento della medicina di prossimità seguendo le indicazioni del DM77 a partire dallo sviluppo delle COT, delle case ed ospedali di comunità, infermieri di comunità e tanto altro. Il 2026 sarà un anno importante per l’implementazione di tutti gli strumenti utili compresa la tecnologia che sarà di supporto al cambiamento». Tra i contenuti emersi durante il dibatto, quello sulla medicina di prossimità, considerata fondamentale per affrontare le esigenze del territorio e migliorare l’assistenza sanitaria. «Noi oggi – ha spiegato Paolo Cannas – stiamo iniziando un percorso incentrato sul concetto di medicina di prossimità, con l’obiettivo di far camminare insieme i comuni, i sindaci e le direzioni generali delle aziende sanitarie, puntando sulla promozione dell’invecchiamento attivo, e più in generale per implementare iniziative che portino la medicina più vicino ai cittadini, affrontando le sfide legate all’invecchiamento e promuovendo politiche sociali e sanitarie adeguate. In questo senso sono tante le iniziative che porteremo avanti tutti insieme».

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Nel secondo incontro è stato tenuto a battesimo il Laboratorio “La Sanità che cambia 2024 – Medicina di Prossimità, Reti Ospedaliere, Innovazione Tecnologica e Organizzativa”. Presenti, tra gli altri il vicario nazionale di Federsanità, Giovanni Iacono, con interventi significativi da parte di Michele Boero, direttore della Struttura complessa Medicina nucleare dell’Arnas Brotzu di Cagliari, Umberto Nocco, presidente dell’Aiic (Associazione Italiana Ingegneri Clinici), degli ingegneri Giovanni Secci e Sarah Montisci e di Gianluca Gioaconia (Azienda Ospedaliera dei Colli Napoli).



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