«Fabio Mancini – European School Project»: la moda incontra la scienza per la salute mentale dei ragazzi

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di
Antonella Sparvoli

Dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, mira a promuovere il benessere psicologico degli adolescenti 

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«Fabio Mancini – European School Project»: è questo il nome del progetto presentato nei giorni scorsi a Roma e oggetto di una recente pubblicazione sulla rivista scientifica Journal of Pediatric and Neonatal Individualized Medicine. Si tratta di un percorso educativo, indirizzato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, che mira a promuovere il benessere psicologico degli adolescenti attraverso la mediazione di un modello comunicativo fondato sulla relazione diretta con un personaggio pubblico. Stiamo parlando di Fabio Mancini, top model di fama internazionale che ha lavorato per la maison di Giorgio Armani per quasi vent’anni e per le più grandi case di moda, di recente inserito da Friends of Europe tra gli European Young Leaders e ora anche ambassador per il benessere dei giovani.

La storia di Fabio

La vita di Fabio Mancini non è stata sempre agiata e costellata di successi. Di madre di origine indiana e padre pugliese, ancora molto giovane ha dovuto rimboccarsi le maniche quando i genitori si sono separati. Per mantenersi ha fatto il muratore, il cameriere e poi il commesso, finché, in modo del tutto casuale, un giorno ha colpito l’attenzione di un agente di Armani per una delle vie del centro di Milano. Dall’oggi al domani, la sua vita è cambiata ed è iniziata la lunga carriera che lo ha portato a girare tutto il mondo, ma forse anche col rimpianto di non avere la possibilità di mettere radici da nessuna parte, di coltivare i propri affetti e riuscire a trovare del tempo anche per sé. 




















































Attualmente, invece, questo tempo lo ha trovato e ha scoperto anche che la sua realizzazione personale passa anche dall’impegno che riesce a dedicare al prossimo, a quei giovani che, come è stato per lui, attraversano fasi e situazioni della vita in cui è importante avere un “modello” di riferimento, degli stimoli per intraprendere il proprio cammino con serenità, coraggio e fiducia nel futuro. Da qui l’idea del progetto avviato nelle scuole per il quale, in occasione dell’incontro romano, l’onorevole Ugo Cappellacci, presidente della commissione Affari Sociali, gli ha conferito la carica di ambassador dei giovani.

Il sodalizio tra un’icona della moda e il mondo scientifico

Dopo il grande successo personale e professionale, Fabio Mancini aveva il desiderio di restituire alla comunità e, in particolare ai ragazzi, parte di ciò che ha ricevuto nel suo percorso di vita, soprattutto in termini di esperienze e valori. È così che è nato il Fabio Mancini European School Project, reso possibile grazie alla sua collaborazione con rappresentanti del mondo scientifico, tra cui Vassilios Fanos, professore ordinario di pediatria all’Università di Cagliari e presidente della Società italiana di psicologia pediatrica, e Iolanda Chinellato del Dipartimento di Pediatria dell’Ospedale San Pio di Castellaneta, coordinatrice scientifica del progetto. Fabio Mancini ha visitato 135 scuole, interagendo con più di 150 mila persone tra studenti, docenti e genitori, con l’obiettivo di fornire alle giovani generazioni modelli e strumenti utili alla “costruzione” del loro benessere psicologico in un’epoca caratterizzata da forti difficoltà e disagi soprattutto per gli adolescenti, che crescono sempre più isolati da un reale contesto socio-affettivo. Il progetto mira, infatti, a un’interazione autentica e a combattere i principali fattori di criticità, a maggior ragione nei contesi di marginalità sociale e povertà educativa.

Il progetto educativo

«L’adolescenza è un periodo critico, legato ad alterazioni emozionali, ma anche relazionali e soprattutto fisiche. Le reti neuronali degli adolescenti sono diverse da quelle degli adulti e noi dobbiamo comprenderle per poterli supportare – premette Iolanda Chinellato -. Ed è qui che entra in scena Fabio Mancini. Tutti noi ci chiediamo come un top model, una persona di indiscussa bellezza e fama, possa interferire con l’evoluzione del cervello di un adolescente. Ebbene in primo luogo oggi sappiamo, anche grazie a studi recenti, che una voce esterna viene percepita di più rispetto all’ambiente familiare, soprattutto nella fase adolescenziale. Non solo, attraverso il suo pensiero positivo e le emozioni, Fabio riesce a instaurare una relazione alla pari con i ragazzi». Il progetto, e lo studio in corso, non si fondano solo sul dialogo e la relazione, ma anche sull’ascolto, perché se non si impara ad ascoltarsi non si possono trovare soluzioni ai propri problemi.

«Quello che abbiamo documentato finora durante gli incontri con gli studenti è un cambiamento gentile del quale abbiamo testimonianza tramite il successivo feedback dei ragazzi. E questo è ciò che continueremo a documentare attraverso un metodo scientifico (uso di questionari validati sulla felicità prima e una settimana dopo l’incontro, accesso a un diario online per commentare l’esperienza vissuta, ecc.) – aggiunge Chinellato -. La prospettiva è quella di fornire un supporto allo sviluppo e alla maturazione, sin dall’adolescenza, di capacità e attitudini alla costruzione e al mantenimento di un benessere individuale costante».

«L’articolo scientifico che illustra il progetto e lo studio “pilota” in corso rappresentano una svolta volutamente antitetica rispetto all’attuale tendenza che privilegia le relazioni virtuali e mediatiche – fa notare il professor Fanos -. Il contatto diretto con Fabio, riporta gli adolescenti alla realtà. Quella a cui abbiamo dato vita è una bella contaminazione e forse le cose più belle nascono proprio dalle contaminazioni, non a caso in medicina l’approccio multidisciplinare è diventato una colonna portante. Ora la moda incontra la scienza per promuovere il benessere psicologico dei giovani».

Il libro in cui Fabio Mancini si racconta

Nel contesto dell’incontro romano, Mancini ha presentato anche il suo libro108 volte mi perdono” edito da Rizzoli, in cui racconta il proprio percorso di vita, la crescita personale ed emotiva a partire dall’infanzia, le difficoltà e i sacrifici affrontati, i viaggi e le esperienze del proprio lavoro, l’incontro con il buddismo, la crescita fino al raggiungimento di un equilibrio personale, dettato non solo dal successo professionale ma anche dal benessere interiore, chiave della felicità. «Essendo un riconosciuto personaggio pubblico, famoso nel contesto della moda, ho voluto canalizzare questo successo verso cose positive e ne è nato questo progetto scolastico solidale – dice Fabio -. La stesura e la pubblicazione del libro, mi hanno dato modo di raccontare la mia storia e i miei pensieri più intimi, sempre nell’ottica della condivisione. Ed è da questo che nasce il mio impegno: andare oltre le apparenze, il lusso, la fama, la ricchezza, per far comprendere anche l’uomo che sono adesso, integro nei miei valori».

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Anche dopo aver raggiunto l’apice del successo, Fabio Mancini non ha mai dimenticato le difficoltà della sua carriera e le sue origini, l’appartenenza ad una famiglia umile e onesta che gli ha trasmesso valori e tradizioni che lo hanno “strutturato” e accompagnato nel suo percorso di formazione umano e professionale. «Se credi davvero in te stesso non devi guardare a ciò che fanno gli altri, ma contare sulle tue forze, trasformando tutto quello che è negativo in positivo»: è questo uno dei punti cardine delle riflessioni di Fabio in occasione degli incontri con i ragazzi presso le scuole. Ma i temi affrontati sono tanti e di grande attualità. Durante gli incontri si parla infatti di tematiche come il body shaming, l’integrazione e l’inclusione, il benessere legato allo sport e all’alimentazione, l’uso corretto dei social networkLa narrazione, la capacità di raccontare e raccontarsi ha bisogno di essere riqualificata e riscoperta. Fabio si è raccontato e ha aiutato e aiuta tuttora tanti ragazzi a raccontarsi. Nella speranza che il suo buon esempio possa essere di ispirazione per altri. 

17 dicembre 2024 ( modifica il 17 dicembre 2024 | 15:33)

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