Decreto Ambiente è legge: semplificazioni VIA per le energie rinnovabili, novità per transizione energetica e dissesto | Articoli

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Il provvedimento prevede procedure semplificate (VIA più facile e più veloce) per progetti legati alla produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico, eolico, biometano) e alla transizione energetica.

La legge Ambiente 191/204, di conversione del DL 153/2024, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 16 dicembre e in vigore dal 17 dicembre, introduce diverse novità di rilievo per il settore delle costruzioni, visto che mira a semplificare ulteriormente le autorizzazioni edilizie (nello specifico le valutazioni di impatto ambientale) per l’installazione di impianti a energia rinnovabile e a risolvere alcuni problemi collegati al dissesto idrogeologico.

 

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VIA: snellimento delle procedure per i progetti rilevanti e le energie rinnovabili

Il decreto prevede corsie preferenziali per progetti strategici connessi alla transizione energetica, tra cui:

  • impianti di produzione di energia rinnovabile: fotovoltaico, eolico, biometano, idrogeno verde.
  • progetti infrastrutturali funzionali alla produzione, al trasporto e allo stoccaggio di energia.

L’autorità competente deve adottare il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA entro 60 giorni, estendibili solo in casi eccezionali per un massimo di 20 giorni​.

Sono inoltre definite condizioni chiare per l’eventuale proroga, con obbligo di comunicare al proponente i motivi e la data prevista per la conclusione.

La verifica di assoggettabilità a VIA ha una durata minima di 5 anni, rinnovabile tramite istanza corredata da documenti aggiornati sul contesto ambientale. Se l’istanza di proroga viene presentata almeno 90 giorni prima della scadenza, il provvedimento originale rimane efficace fino alla decisione dell’autorità competente​.

Come visto sopra, sono previste procedure semplificate per progetti legati alla produzione di energia rinnovabile (fotovoltaico, eolico, biometano) e alla transizione energetica​.

Inoltre, i progetti ritenuti di pubblico interesse o strategici per il Paese, come quelli previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) o dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), godono di una corsia preferenziale.

Nei casi di disaccordo tra Ministero dell’Ambiente e Ministero della Cultura, il provvedimento finale può essere sostituito da un atto risolutivo, superando l’impasse​.

In definitiva, le semplificazioni introdotte con il DL 153/2024 intervengono su:

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  1. tempi procedurali (ridotti e definiti chiaramente);
  2. progetti prioritari (energia rinnovabile e infrastrutture strategiche);
  3. verifiche preliminari (procedure snelle per screening e modifiche non sostanziali);
  4. meccanismi di risoluzione rapida per superare i dissensi tra enti competenti;
  5. digitalizzazione dell’intero iter autorizzativo.

L’obiettivo è velocizzare l’approvazione dei progetti senza sacrificare il rigore delle valutazioni ambientali, con un focus particolare sulle infrastrutture strategiche e sulle energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi della transizione ecologica.

 

Economia circolare

La legge prevede una revisione dei valori limite per i rifiuti collocabili in discarica con proroghe fino al 2027-2028 e interventi specifici per promuovere la riqualificazione dei siti orfani e delle aree contaminate.

Nello specifico, si revisionano le regole per la gestione dei rifiuti e dei materiali derivanti da interventi di bonifica e costruzione, con particolare attenzione al riuso dei materiali derivanti da scavi e demolizioni, rafforzando il ruolo dei consorzi nazionali per il riciclo e la gestione dei rifiuti, prevedendo una ripartizione equa dei costi tra gli operatori.

 

Gestione delle crisi idriche e difesa del suolo (dissesto)

Si prevede, inoltre, l’ntroduzione di misure urgenti per contrastare la crisi idrica, attraverso l’uso delle acque reflue trattate (cosiddette “acque affinate”).

In materia di difesa del suolo e dissesto idrogeologico, la legge Ambiente prevede il potenziamento della piattaforma ReNDiS: I soggetti attuatori devono alimentare tempestivamente la piattaforma “Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo” con dati tecnici, geografici e progettuali sugli interventi finanziati e viene fissato un termine di 6 mesi per inserire le informazioni mancanti​.

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Inoltre, i Commissari per il contrasto del dissesto idrogeologico:

  • possono nominare soggetti attuatori e delegare le funzioni di stazione appaltante;
  • assumono anche le responsabilità di prevenzione della corruzione e della trasparenza.

È data, infine, priorità agli interventi finanziati dal Fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, purché abbiano almeno raggiunto il livello di progetto di fattibilità tecnica ed economica.

 

Transizione energetica

Il provvedimento inaugura anche nuovi incentivi per accelerare la transizione energetica delle infrastrutture pubbliche, inclusi siti del demanio militare e promuove gli investimenti sostenibili nei Paesi africani per rafforzare il Piano Mattei, combinando sicurezza energetica e tutela ambientale.

 

Energia e decarbonizzazione

La legge prevede:

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  • l’inclusione di nuovi progetti prioritari come impianti di idrogeno verde, stoccaggio geologico di CO2, e bioraffinerie;
  • la promozione della realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici di grandi dimensioni con agevolazioni specifiche.

IL TESTO DEL DL 153/2024 (DL AMBIENTE) COORDINATO CON LA LEGGE DI CONVERSIONE E’ SCARICABILE IN ALLEGATO



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