A quasi un anno dall’approvazione della legge regionale che disciplina gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica degli edifici esistenti, i comuni pugliesi, se non in rari casi, non hanno ancora proceduto al recepimento di quella legge che aveva l’obiettivo di sostituire il Piano Casa, in modo strutturale e tale da superare i punti che l’avevano reso incostituzionale da parte della Consulta, e non più prorogabile a partire dall’anno 2022.
L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Barletta Andria Trani, in particolar modo la Commissione Edilizia e Urbanistica, non ha fatto mai mancare il proprio supporto tecnico con i relativi referenti e iscritti, partecipando ai tavoli tecnici promossi dalla Regione a partire dalla stesura della stessa legge, fino all’approvazione definitiva.
Nel mese di febbraio 2024, in occasione dell’incontro monotematico co-organizzato con l’Ordine degli Architetti, P. P. e C. e con il Collegio provinciale dei Geometri e Geometri laureati, sono stati affrontati gli aspetti disciplinati dalla nuova legge alla presenza del Consigliere regionale delegato per le materie “Paesaggio e Urbanistica, Pianificazione territoriale, Assetto del territorio”, avv. Stefano Lacatena. In quella circostanza si chiarì come, superate le osservazioni della Consulta attraverso piccole modifiche, effettuate poi con l’approvazione della Legge Regionale 28 marzo 2024, n. 13, i Comuni avrebbero potuto immediatamente deliberare e rendere operativa la nuova disciplina riguardante gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica degli edifici esistenti.
Qual è lo stato dell’arte? “L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Barletta Andria Trani” spiega l’ing. Domenico Sgaramella, referente della Commissione Edilizia e Urbanistica “ha voluto monitorare da subito l’operatività dei comuni della provincia, chiedendo e partecipando ad incontri preliminari attraverso i propri referenti cittadini presso gli uffici tecnici comunali, proponendo il coinvolgimento delle categorie professionali”.
Alla data odierna, solo il comune di Canosa di Puglia ha già deliberato. “In vero anche il Comune di Barletta è prossimo a deliberare; infatti, nei giorni 10 e 11 dicembre con il presidente ing Cascella e il consigliere referente comunale ing. Pizzicoli abbiamo partecipato ad un incontro promosso dal dirigente del Settore Piani e Programmi del Comune di Barletta voluto per presentare la bozza definitiva prodotta. In tale circostanza, insieme ai referenti dell’Ordine degli Architetti, P. P. e C. e del Collegio provinciale dei Geometri e Geometri laureati, è stata attentamente analizzata la bozza discutendo con il dirigente alcune modifiche/integrazioni che sono state prodotte ed inviate”.
Continua l’ing. Sgaramella “A seguito dell’incontro tenutosi a maggio con il dirigente del Comune di Bisceglie, a cui il sottoscritto ha partecipato assieme al consigliere referente comunale ing. Monopoli, siamo stati informati del fatto che la delibera era stata già improntata. In quella circostanza fu chiesta la condivisione del lavoro prodotto, prima dell’adozione in consiglio comunale. Ad oggi non siamo al corrente di ulteriori sviluppi”.
“Le città di Trani e Andria, invece, hanno convocato ad inizio 2024 tavoli tecnici monotematici, a cui i nostri referenti hanno partecipato, insieme agli architetti e ai geometri in maniera attiva. Ma dopo la stagione estiva c’è stato un’inspiegabile inerzia a proseguire.
Ad Andria, nonostante numerosi solleciti effettuati dai referenti cittadini non c’è stata più concessa la possibilità di portare a conclusione il prezioso lavoro prodotto insieme ai funzionari tecnici dello Sportello Unico per l’Edilizia, all’assessore e al dirigente, nonché ai colleghi rappresentativi anche della parte politica di maggioranza ed opposizione. Non è dato sapersi quando tale lavoro, oggettivamente così trasversale per come è stato prodotto, possa tradursi in delibera attuativa con le opportune modifiche e integrazioni.
Dagli altri comuni, invece, da quanto riferitoci dai referenti cittadini dell’OIBAT, c’è un totale disinteresse”.
Il presidente dell’OIBAT, ing. Antonia Cascella, osserva “Il tema è di importanza strategica in quanto consente di portare i comuni ad effettuare scelte di carattere edilizio e urbanistico nel rispetto di quanto disposto dalle direttive europee: riduzione del consumo di ulteriore suolo, rigenerazione urbana dei quartieri, recupero, riuso e miglioramento energetico degli edifici esistenti, nonché conseguimento della sicurezza strutturale degli stessi. Senza dimenticare gli effetti benefici che una legge siffatta può determinare in termini di aumento di posti di lavoro, di investimenti privati e coinvolgimento degli stakeholders del Settore dell’Edilizia.”
Conclude l’ing. Sgaramella “È vero che la L.R. 36/2023 non pone alcun limite di tempo ai comuni per attuarla, ma ricordiamo trattasi della disciplina regionale degli interventi di ristrutturazione edilizia ai sensi del Testo Unico nazionale in materia edilizia, pertanto i professionisti, le imprese e i cittadini attendono fiduciosi da quasi un anno un adempimento a livello comunale necessario, non comprendendo per cui i motivi di tale inerzia da parte delle amministrazioni comunali. Come sempre dimostrato, architetti, ingegneri e geometri sono disponibili a contribuire affinché si possa addivenire ad un risultato tecnico oggettivo, positivo per la collettività. Tutto ciò non è più tollerabile, si attendono risposte chiare dalla politica locale e a breve termine. Facciamo un appello ai sindaci e agli assessori ad esprimersi nel merito”.
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