Imprese del futuro, Padova prima per startup in tutto il Nordest

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PADOVA – Con 211 imprese innovative, Padova guida con ampio distacco la classifica delle città con più startup del Nordest. Un risultato che conferma il capoluogo euganeo come uno dei principali poli di innovazione in un ecosistema regionale e triveneto che continua a giocare un ruolo chiave nello scenario nazionale. Secondo il report annuale sullo stato di salute delle startup innovative realizzato dall’osservatorio Nim (Numbers In Motion) che verrà presentato oggi in modalità webinar, alla data del 30 settembre 2024, il Nordest conta 1.256 startup innovative. 


Il primato

Queste imprese, con un valore complessivo della produzione vicino ai 205 milioni di euro e un capitale investito di oltre 89 milioni di euro, rappresentano quasi il 10% delle startup italiane. Padova si posiziona saldamente in testa tra le province del Nordest con 211 startup, seguita da Verona con 192 e Trento con 131. Ma è proprio nel capoluogo padovano che si concentra la maggior parte delle imprese: ben 118 su 211 hanno sede nel Comune di Padova. Una città che, grazie all’Università, agli incubatori come Start Cube del Galileo Visionary District e alla forte vocazione imprenditoriale, continua a essere un motore trainante per l’innovazione regionale. 
Il Veneto, con quasi il 64% delle startup innovative del Nordest e circa il 70% del valore della produzione, si conferma come la regione di riferimento per le imprese emergenti del Triveneto. La maggioranza delle startup (69,3%) opera nei servizi alle imprese, mentre il 24,2% è attivo nella manifattura. 

La flessione

Tuttavia, il quadro non è tutto rose e fiori. Dopo il picco del 2021, il numero di startup innovative è in calo, ritornando ai livelli pre-pandemia del 2018. Nella provincia di Padova, il calo è stato particolarmente significativo: tra il 2022 e il 2023, il numero di startup è diminuito del 22%. A livello regionale la flessione si è fermata al 13%. Secondo gli esperti, questa flessione è dovuta sia alla riduzione delle nuove attivazioni che all’aumento delle cessazioni. Nonostante la contrazione numerica, le startup innovative continuano a investire in ricerca e sviluppo. Sono 684 le startup del Nordest che puntano sulla ricerca, con un capitale investito di oltre 33 milioni di euro e un valore della produzione che supera gli 86 milioni di euro. Di queste, però, solo 27 dichiarano di possedere brevetti. La maggior parte delle startup preferisce quindi investire in processi di innovazione interna piuttosto che puntare sui brevetti. Dal punto di vista economico, le startup innovative del Nordest hanno registrato una contrazione del valore della produzione tra il 2021 e il 2022, passando da una mediana di 88mila euro a 72mila euro (-18%). Nella provincia di Padova, la riduzione è stata meno accentuata, con una diminuzione del 12%, da 86 a 76mila euro. Ma c’è anche una luce in fondo al tunnel. Le startup più grandi (con 20-49 addetti) e quelle con una prevalenza di giovani under 35 e donne mostrano segnali di crescita in termini di fatturato e redditività. Questi dati suggeriscono che, nonostante le difficoltà, esistono nicchie di eccellenza con performance promettenti.

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 Lo studio

«Nim – spiega Emiliano Fabris direttore del Galileo Visionary District – prosegue nella sua crescita e dispiega le formidabili potenzialità di uno strumento in grado di focalizzare la sua lente sui macro-dati di area come sui singoli territori. Grazie al supporto della Camera di Commercio di Padova, alla collaborazione di Infocamere e all’impegno di un comitato scientifico rinnovato e ancora più autorevole, Nim si conferma un punto di riferimento per l’analisi territoriale dei fenomeni dell’innovazione a 360 gradi. Uno strumento al servizio dei decisori pubblici, degli operatori del settore, come lo stesso Galileo, ma anche di quella parte dell’opinione pubblica interessata a comprendere l’evoluzione del proprio tessuto economico di riferimento». Nel futuro prossimo, Fabris annuncia una nuova indagine sugli spin off dell’Università di Padova, altro motore dell’innovazione del territorio.





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