Heaven, il brand italiano che guida la svolta del latte di avena

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L’IDEA DEL SUO FONDATORE, Brendan Harris, super manager del settore food e beverage, inglese, ma da molti anni di base in Italia, è quella che le bevande a base di avena possano essere per tutti, non solo per le persone intolleranti al lattosio e quindi desiderose di avere a disposizione bevande vegetali, e non solo per i vegani. Per questo, con Inga Jasiuvian, ha fondato una start up dedicata ai prodotti a base di avena, Heaven. “Heaven è presente in oltre 4 mila supermercati italiani, tra cui Esselunga, Coop, Conad, Carrefour, Eataly, Cortilia, Viaggiator Goloso, Unes, Spar e Decò, ma anche in più di 600 bar. La sua offerta comprende due linee di prodotto: quattro bevande e tre yogurt, tutti a base di avena e senza zuccheri aggiunti, sviluppati internamente nel proprio hub di Ricerca e Sviluppo a Milano, garantendo un forte vantaggio competitivo”, spiega il co-fondatore del brand, Brendan Harris.

“Fino ad oggi il mercato italiano è stato dominato dalle multinazionali, soffocando l’innovazione, che è sempre stato il punto di forza delle start up e piccole e medie imprese. Heaven sta portando un nuovo concept ai consumatori italiani: prodotti innovativi, amati per il loro gusto e qualità, ma con tutti i vantaggi del plant-based”, afferma, co-fondatore di Heaven. Brendan Harris ha fondato Heaven insieme a Inga Jasiuvian (entrambi nella foto in alto). Heaven è la loro seconda collaborazione dopo un grande successo condiviso nei paesi nordici con ‘Froosh’, marchio innovativo nella categoria dei frullati, che è diventato leader del mercato in pochi anni. Ora i due imprenditori hanno scelto di competere con i grandi marchi del mercato italiano con il nuovo brand Heaven, guidati dalla stessa filosofia: l’innovazione, una passione per la qualità e i valori etici dei due founder.

Harris spiega perché hanno scelto l’Italia: “Gli Italiani spesso non si rendono conto di quanto il loro paese ha creato condizioni favorevoli per le start up. Dai vantaggi fiscali al supporto dello stato per i finanziamenti, Heaven ha beneficiato dell’ecosistema italiano per navigare i primi anni che sono spesso i più difficili per le nuove imprese. Per noi l’Italia è tra i primi mercati favorevoli alle start up nel mondo”.

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Negli ultimi due anni, Heaven ha quasi triplicato il suo fatturato, prevedendo di chiudere il 2024 con un giro di affari di circa due milioni di euro. La sua gamma prodotti è passata da tre a sette prodotti e, quest’anno, ha lanciato una linea di yogurt all’avena unica in Italia: con fermenti lattici vivi, senza zuccheri aggiunti, e una consistenza cremosa che non ha nulla da invidiare a uno yogurt vaccino.

“Il nostro brand del tutto italiano, specializzato in prodotti plant-based, vuole crescere, puntando sull’innovazione e sulla qualità. Anche per questo abbiamo lanciato la nostra prima campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, piattaforma di crowdinvesting quotata in Borsa. Il nostro obiettivo è quello di offrire agli appassionati di innovazione nel settore food e beverage l’opportunità di diventare soci di una piccola e media impresa italiana. Ho guidato per anni Coca Cola, con diversi ruoli tutti apicali e ho capito una cosa in questo settore, occorre innovazione sia di prodotto, sia nel modello di gestione. Credo che possa essere una chiave di successo, ma anche di responsabilità sociale”, spiega Harris. “Io e la mia socia siamo anche dell’idea che le bevande vegetali debbano essere scelte non solo per necessità dalle persone intolleranti al lattosio o dalle persone vegane, ma da tutti semplicemente perché queste bevande sono buone, nutrienti. Quello che vogliamo fare e quindi portare innovazione in questo settore e per farlo occorre partire da materie prime di grande eccellenza, da prodotti di qualità, e da un lavoro culturale e di marketing fatto sia nella grande distribuzione che nei bar. Se prendiamo il segmento barra ci rendiamo conto che negli ultimi anni oltre al latte vaccino i baristi propongono anche il latte di soia, la nostra attività in questi mesi è quella di educarli all’utilizzo anche della nostra bevanda all’avena, per fare in modo che si ampli la cultura dei prodotti a base di avena”, spiega Harris.

“La mia cofondatrice sviluppa i prodotti in laboratorio (nella foto in basso) senza zuccheri aggiunti e con una attenzione maniacale all’eccellenza e alla qualità. Eccellenza e qualità devono essere per tutti. I nostri prodotti hanno anche i vantaggi di essere prodotti vegetali, ma non devono essere scelti esclusivamente per questo, spero che verranno scelti soprattutto perché sono buoni”. L’avena è un cereale che sta conquistando una fetta di mercato sempre crescente. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca IRI, a marzo 2024 l’avena come ingrediente ha superato per la prima volta la soia nella categoria delle bevande vegetali. Negli ultimi due anni il consumo del cereale è cresciuto del 22%. “Per molto tempo i consumatori che vogliono includere più alimenti a base vegetale nella loro dieta sono stati delusi dalla scarsa qualità dei prodotti disponibili. Noi italiani amiamo il nostro cibo e apprezziamo il gusto e la qualità probabilmente più di qualsiasi altro paese. Quindi mentre molti di questi prodotti a base vegetale potrebbero andare bene altrove, non sono all’altezza del gusto degli Italiani. Per questo il nostro obiettivo è quello di fare eccellenza e soprattutto di produrre prodotti buoni ed eccellenti. Io non credo che i prodotti vegetali debbano rappresentare una rinuncia al gusto o peggio quasi una punizione, bensì una scelta consapevole che diventi uno stile di vita per i consumatori tutti”.



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