Cittadella della carità, si serrano i tempi in soccorso dei 160 lavoratori

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Il Comune di Taranto parla di primi spiragli per una soluzione della vertenza; la Funzione pubblica della Cgil, invece, di punto di non ritorno.

Su queste opposte sensazioni si è svolto il 16 dicembre l’incontro svoltosi con la task force regionale per l’occupazione al quale oltre al Comune di Taranto, rappresentato dal consigliere regionale e comunale Massimiliano Stellato, sono intervenuti la Asl di Taranto, le organizzazioni sindacali di categoria, il dipartimento Salute della Regione Puglia, il management della fondazione Cittadella della carità e quello della Soave, la società interessata a rilevare in fitto un ramo d’azienda.

Durante il confronto fra le parti, la Fondazione ha confermato l’esistenza di un’importante esposizione debitoria che ha determinato per lo storico presidio socio-sanitario il grave stato di sofferenza economica in cui versa, ma ha anche annunciato sia la regolarità del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) sia di essersi impegnata a superare alcuni rilievi strutturali e organizzativi in modo da poter presentare, il prossimo 9 gennaio, un piano negoziale per il superamento della crisi. La “Soave”, dal canto suo, ha ribadito di essere determinata a dare seguito alla trattativa per il fitto del ramo d’azienda. Il tutto mentre il Dipartimento regionale alla Salute sta portando avanti l’iter tecnico-amministrativo per la voltura degli accreditamenti.

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Si tratta di salvaguardare la continuità assistenziale fornita dalla Cittadella della carità e tutelare 160 posti di lavoro.

Notizie rassicuranti sono state inoltre comunicate dalla Asl di Taranto, i cui rappresentanti hanno provveduto a garantire, in assenza di impedimenti di natura giuridica, l’impegno ad onorare con celerità le fatture maturate dalla Fondazione, creando in tal modo le condizioni per far ricevere ai lavoratori le retribuzioni spettanti. In ogni caso, le organizzazioni sindacali di categoria si sono riservate di valutare la possibilità di formalizzare una richiesta tecnica di ricorso ai poteri sostitutivi della stessa Azienda sanitaria locale di Taranto.

Il Comune di Taranto: “dal tavolo tecnico in Regione primi spiragli per una soluzione”

«L’amministrazione comunale continuerà ad essere al fianco dei lavoratori e a supportare le loro rivendicazioni». Così il Comune di Taranto in una nota diramata da Palazzo di città subito dopo la conclusione dell’incontro convocato in Regione dal presidente della task force regionale per l’occupazione, Leo Caroli, su esplicita richiesta del sindaco Rinaldo Melucci per discutere della vertenza che riguarda la Cittadella della carità.

L’auspicio, prosegue la nota, è «che si possa giungere ad una rapida risoluzione della vertenza, sia negli interessi dei tanti dipendenti della struttura coinvolti sia per poter rispondere adeguatamente alla domanda di salute della comunità amministrata».

La Fp-Cgil: “incontro insoddisfacente. La Regione Puglia si faccia parte attiva”

«Per la Cittadella della Carità siamo arrivati al punto di non ritorno». Non usano mezzi termini i rappresentanti della Funzione pubblica della Cgil, presenti il 16 dicembre all’incortro tenutosi alla task force regionale per l’occupazione sulla vertenza Cittadella della carità. Secondo il sindacato di categoria della Cgil, la Regione Puglia deve intervenire e mettere in campo tutte le soluzioni possibili «non da ultima l’ipotesi ci una internalizzazione della struttura come è accaduto per il San Raffaele di Ceglie, in provincia di Brindisi». Secondo Franco Di Pilato, rsa della Cittadella, «si continua  a navigare a vista mentre 160 lavoratrici e lavoratori continuano ad accumulare stipendi e tredicesime arretrate». I tempi, gli fa eco Mimmo Sardelli, segretario generale Fp-Cgil, non concordano «perché il personale della Cittadella della Carità viene da anni di sofferenza e incertezze e perché senza un piano di immediato adeguamento delle criticità non solo strutturali ma anche riguardanti il personale, a rischio è la sussistenza dei requisiti indispensabili per l’accreditamento regionale. Il passaggio da Fondazione a Soave Neuromed si fa sempre più lontano. È una corsa contro il tempo – dichiara ancora Sardelli – perché gli arretrati non pagati, i tfr non versati e la massa debitoria di circa 25 milioni di euro sono oggi gli ostacoli più grandi per anche solo immaginare un avvicendamento. Al momento, infatti neanche nell’incontro di oggi la Fondazione ha chiarito come e quando intende pagare i lavoratori, e come e quando adeguare i requisiti strutturali in ordine al personale», concludono Sardelli e Di Pilato che agitano il sospetto che la Cittadella, con queste premesse, possa non arrivare in vita al passaggio di consegne previsto. Per cui, secondo i due rappresentanti della Fp Cgil, la struttura «entri nell’alveo del pubblico da tutelare. La situazione ormai è troppo compromessa».

Di Gregorio: “accelerare le procedure. Fattore tempo importantissimo”

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Ad assistere all’incontro in Regione sulla vertenza Cittadella della carità c’era anche Enzo Di Gregorio perché, spiega il consigliere regionale e comunale tarantino, «riguarda una struttura che opera sul territorio ionico da oltre 30 anni, in cui sono occupate 160 unità in grande sofferenza e perché si tratta di un tassello importante in un quadro socio-sanitario già deficitario per la provincia di Taranto».

Ai due livelli lungo i quali si muove la vertenza (gestione dell’ordinario e futuro della struttura) Di Gregorio ne aggiunge un terzo: «la riapertura dell’Unità di Cardiologia in capo a Cittadella della Carità, attualmente ferma per carenza di personale e per una serie di problematiche strutturali. Questa condizione – sottolinea Di Gregorio – aggrava le già lunghissime liste di attesa in provincia di Taranto e, inoltre, senza l’attività della Cardiologia, Cittadella perde una fetta importante di utenza e di entrate ed è evidente che tutto ciò rende ancora più difficile la regolarità nel pagamento di stipendi e fornitori. La risoluzione della vertenza è molto complessa ed articolata. Saranno necessari – conclude Di Gregorio – altri incontri ed altri passaggi formali, ma il fattore tempo è fondamentale. Servono, pertanto, l’impegno e la volontà di tutti per accelerare al massimo le procedure e salvare questo prezioso patrimonio di competenze e professionalità».



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