BASILICATA. SCOPERTA EVASIONE FISCALE MILIONARIA CON IL SISTEMA DELLE IMPRESE “APRI E CHIUDE”. OPERAZIONE CONDOTTA DALLA GUARDIA DI FINANZA

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IMPRENDITORE CINESE ACCUSATO
DI OMESSA DICHIARAZIONE, OCCULTAMENTO O DISTRUZIONE DI DOCUMENTI CONTABILI,
SOTTRAZIONE FRAUDOLENTA AL PAGAMENTO DI IMPOSTE E AUTORICICLAGGIO

PROCURA DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA

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Procedura celere

 

PRESSO IL TRIBUNALE DI
POTENZA

In data 13.12.2024, all’esito
di una complessa attività investigativa in materia di reati fiscali, coordinata
dalla Procura Distrettuale di Potenza e condotta dai Finanzieri della Compagnia
di Rionero in Vulture, è stata data esecuzione a un’ordinanza cautelare
personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale alla sede, su richiesta di questo
Ufficio, con cui è stata disposta l’interdizione dall’esercizio di imprese e
uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per la durata di dodici mesi
del soggetto ritenuto responsabile di diversi delitti tributari e di
autoriciclaggio.

La misura interdittiva è
stata preceduta da misure cautelari reali finalizzate al sequestro preventivo
di disponibilità economiche e finanziarie per un ammontare di oltre 1,5 milioni
di euro, nei confronti di tre società, operanti nel vulture-melfese,
riconducibili al medesimo imprenditore di origine sinica.

L’attività ha preso le mosse
da due verifiche fiscali condotte dalle fiamme gialle rioneresi nei confronti
di due società evasori totali, che, per i periodi d’imposta dal 2019 al 2022,
hanno evaso 745.180,70 euro di imposte sul reddito delle società e 772.753,27 euro
ai fini IVA.

Le conseguenti attività
d’indagine disposte da questa Procura hanno acquisito gravi indizi da
verificare nelle opportune sedi giudiziarie in ordine alla circostanza che
l’imprenditore di origini cinesi, quale amministratore e socio unico delle due
società, avrebbe adottato lo schema di evasione noto come “imprese apri e
chiudi”.

In sostanza, l’imprenditore
per esercitare l’attività di commercio al dettaglio di prodotti non alimentari,
si sarebbe avvalso di due società che oltre ad evadere completamente il
pagamento delle imposte hanno avuto un breve ciclo di vita, per cui al momento
dell’accertamento del fisco l’impresa era già estinta per cui non era possibile
l’azione di riscossione..

Le attività d’indagine hanno
altresì consentito l’acquisizione di plurime e convergenti evidenze indiziarie,
nei riguardi di una terza società, successiva alle precedenti ma caratterizzata
dai medesimi fornitori, dipendenti e luogo d’esercizio, che hanno portato alla
compiuta ricostruzione di un quadro probatorio ritenuto grave, prima da questo
Ufficio e poi dal Giudice delle indagini preliminari, con riguardo a un ingente
evasione all’I.V.A. e alle imposte sui redditi, mediante l’utilizzo del
collaudato sistema frodatorio di azienda cd. “apri e chiudi”.

Importanti e rilevanti le
anomalie riscontrate nel corso delle investigazioni, atteso che le predette
società, amministrate dal medesimo rappresentante legale, hanno disatteso
puntualmente e sistematicamente tutti gli obblighi derivanti dalla vigente
normativa tributaria da quelli dichiarativi a quelli di versamento delle
imposte, ivi compresa la conservazione delle scritture contabili obbligatorie,
per ostacolare le attività di controllo della Guardia di Finanza e dell
‘Agenzia delle Entrate.

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Inoltre, dall’analisi dei
conti correnti bancari societari disposta da quest’Ufficio, sarebbe risultate
che le somme fiutto dell’evasione fiscale sarebbero state reinvestite e in
altre società, così inquinando il circuito economico legale.

Sono stati contestati a vario
titolo nei confronti dell’indagato, i reati di cui agli artt. 5 (Omessa
dichiarazione), 10 (Occultamento o distruzione di documenti contabili) e 11
(Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) del D.Lgs. 74/2000 e, in
parallelo, il delitto di cui all’art. 648 ter I C.P. (Autoriciclaggio).

Nel precisare che il
procedimento penale versa attualmente nella fase delle indagini preliminari,
con la conseguenza che per l’indagato vige il principio di presunzione di
innocenza fino all’ultimo grado di giudizio, allorquando ne sarà definita la
posizione, si indica, di seguito, il soggetto nei cui confronti sono in corso
le indagini:

 Wu LIMING, nato in P.R.C. e residente in
Rionero in Vulture (PZ), già amministratore di diritto e socio unico delle
società “Tempo d ‘Oriente Srls” e “Tempi d ‘Oriente Srls”
nonché amministratore unico e socio di maggioranza della “Maxstore Srl’,
tutte con luogo d’esercizio in Rionero in Vulture (PZ).

Il rilievo anche economico
dei provvedimenti sopra indicati, conferma l’importanza della scelta
privilegiata da questo Ufficio — di puntare ad una efficace azione di contrasto
patrimoniale ai fenomeni di frode fiscale attraverso lo strumento del sequestro
per equivalente dei proventi dell ‘evasione .

POTENZA, 16.12.2024.

         IL PROCURATORE DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA F.F.

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         DOTT. MAURIZIO CARDEA



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