Nicola Porro, il giornalista tv (gradito a Meloni) individuato dal centrodestra come nome giusto per le Regionali in Puglia

Spunta il nome di Nicola Porro, giornalista e popolare conduttore tv di Rete 4, quale possibile candidato presidente del centrodestra alle Regionali del 2025 (o alla primavera successiva in caso di slittamento). Romano di nascita, stabilmente a Milano per motivi di lavoro, la famiglia di Porro è originaria di Andria, dove gestisce un’importante azienda agricola. 

Già cinque anni fa tirato in ballo

Non è la prima volta che Porro compare nelle cronache politiche della Puglia. Era già successo nel 2019, mentre si discuteva della figura più adatta per sfidare l’uscente Michele Emiliano nelle votazioni dell’anno successivo. Dopo laboriosa e controversa discussione interna, i vertici nazionali del centrodestra fecero cadere la scelta su Raffaele Fitto.

Benvoluto negli ambienti di Fratelli d’Italia

Sembra che Porro sia gradito soprattutto negli ambienti di Fratelli d’Italia e sia ben considerato da Giorgia Meloni. E tuttavia avrebbe il sostegno incondizionato di tutti i leader del centrodestra, se solo volesse approdare all’agone della politica. Lo vorrà? Pare che il giornalista sia assai lusingato dalle voci che stanno circolando. Ma l’ostacolo sarebbe il lavoro. Se Porro accettasse, dovrebbe decidere di cambiar vita. Radicalmente. Non potrebbe continuare a fare il lavoro che fa (sui giornali e in tv) e dovrebbe rinunciare ai guadagni cospicui che gli procura. Accettando, per converso, il duro lavoro che tocca a chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. La ragione sembra dunque spingere per il no. Ma la politica, si sa, è tentatrice.

I dilemmi della coalizione

A dire il vero, non è l’unico giornalista gradito nel centrodestra. Cinque anni fa venne evocato pure il profilo di Francesco Giorgino, volto del Tg1, originario di Andria, fratello di Nicola, già sindaco destrorso della città amata da Federico II. Di recente qualcuno è tornato a parlarne. Il centrodestra è fermo, ancora indeciso se ricorrere ad un profilo civico (come Porro) oppure politico. In quest’ultimo caso sono due le figure che spiccano: l’eurodeputato Francesco Ventola (FdI) e il deputato Andrea Caroppo (FI), entrambi con un passato da capogruppo in Regione. A gennaio se ne saprà di più.

Stellato torna alla corte di Emiliano

Intanto si muove qualcosa a sinistra. Massimiliano Stellato ha deciso di rientrare formalmente nel centrosinistra a guida Emiliano, dal quale era uscito con l’adesione a Italia viva. «Il nuovo indirizzo politico tracciato da Matteo Renzi – dice Stellato – non lascia spazio ad interpretazioni: Italia viva si colloca nel centrosinistra e come dice Renzi non pone nè accetta veti. Perciò mi posiziono nella maggioranza di centrosinistra». L’accordo con Emiliano, favorito dall’attivismo di altri componenti della giunta, è già fatto. Prelude, si capisce, alle prossime elezioni regionali: Stellato deve trovar casa e farsi trovare all’opposizione non è una scelta saggia. Il suo voto sarà utile per l’approvazione del Bilancio (martedì e mercoledì in Aula). La scelta di Stellato è bocciata da Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Iv. «Chi sta con Emiliano non sta con Italia viva. Che non entrerà e non sosterrà la maggioranza di Emiliano». In questa valutazione non vi è nulla di politico: solo l’aperta idiosincrasia di Iv con il governatore. I rapporti personali tra Renzi ed Emiliano erano pessimi. E tali restano.

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