Lo Spazio LOC (Laboratorio Orlando Contemporaneo) di Capo d’Orlando è stato inserito all’interno delle attività della Rete dei Musei Comunali della Sicilia, un progetto promosso dall’ANCI regionale, al quale ad oggi hanno già aderito 88 Comuni e 180 musei.
L’Associazione dei Comuni siciliani, attraverso tale Rete, ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio museale della nostra Regione. Il progetto guarda alla storia, al presente e al futuro della cultura e dell’identità siciliana, nell’ottica di un sistema culturale territoriale integrato, condiviso e sostenibile.
Lo Spazio Laboratorio Orlando Contemporaneo, istituito nel 2012 con un progetto finanziato con i Fondi Europei POR FERS 2007/2013, linea di misura 3.1.3.1., è un luogo d’incontro e scambio urbano, dedicato alla ricerca e alla promozione di pratiche artistiche contemporanee con mostre, installazioni, presentazione di libri, proiezioni, workshop di differenti discipline, progetti, laboratori e residenze per artisti. Lo Spazio LOC ha sede nello stabile della pinacoteca comunale, intitolata all’artista veneto Tono Zancanaro, che ospita la collezione ufficiale permanente. La pinacoteca è stata allestita a seguito delle prime Rassegne di “Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando“, che a partire dal 1955 ha visto il succedersi di oltre 30 edizioni. Ad oggi il patrimonio posseduto consta di quasi 500 opere di arte contemporanea.
Capo d’Orlando, pur essendo un “paese giovane”, in quanto ottiene l’autonomia comunale da Naso nel 1925, si è sempre prodigato nell’attività culturale, attraverso mostre e manifestazioni. Il progetto della Rassegna “Vita e paesaggio di Capo d’Orlando” si realizza per la prima volta nel 1955; ogni pittore ospitato, in cambio della propria partecipazione, doveva lasciare un’opera. Negli anni a seguire, dopo circa 10 edizioni, nasce l’esigenza di istituire una pinacoteca, per ospitare le successive edizioni, e la collezione che, nel tempo, comprenderà opere di arte contemporanea importanti, che rispecchiano l’arte nei suoi momenti più esaltanti e a volte problematici. Tra i pittori, che hanno saputo cogliere meglio l’anima profonda di Capo d’Orlando, si cita Tono Zancanaro, che ha ricambiato l’amore verso questo paese con una notevole produzione pittorica, frutto di una passione viscerale. Cosi nel 1998 la nascente Pinacoteca Comunale è stata intitolata alla memoria del grande maestro.
Il Laboratorio Orlando Contemporaneo (LOC) è nato a metà del 2013, quando il Comune di Capo d’Orlando, con un progetto presentato intorno al 2009 alla Comunità Europea, ha avuto accesso ad un finanziamento, il POR FESR 2007-2013, finalizzato alla promozione e realizzazione di reti, centri e laboratori per la produzione artistica e per la promozione della creatività. Il progetto inizialmente prevedeva una rete tra i Comuni di Capo d’Orlando (Comune capofila), di Ficarra e di Santo Stefano di Camastra. Capo d’Orlando aveva scommesso tutto sulla creazione di un laboratorio di videoarte, che poi è divenuto il LOC.
“Terminato il progetto, che contemplava solamente la fornitura di servizi tecnologici e non contemplava le spese, per la copertura dei servizi culturali, abbiamo deciso di fare di necessità virtù – spiega Giacomo Miracola, responsabile dello Spazio LOC e adesso Assessore alla Cultura -. Insieme ad un team, che ha creduto nel percorso intrapreso, composto da un gruppo di sette persone (precari del Comune di Capo d’Orlando), abbiamo improntato il lavoro sull’autogestione, per portare avanti alcuni progetti in continuità con quelli, già indicati dalle linee indicate dal POR FERS. Abbiamo iniziato dagli spazi fisici del Laboratorio: ci siamo affidati alle nostre risorse e le sale del LOC le abbiamo restaurate completamente noi, cercando di recuperare e rigenerare il materiale esistente, oltre alla realizzazione dello studio di video-arte previsto dal progetto iniziale. Lo spazio di adesso è completamente nuovo e innovativo rispetto al passato. Abbiamo fatto, inoltre, una catalogazione seria delle 485 opere, che fanno parte della collezione di “Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando“. Tutto questo non ha inciso sul bilancio comunale: se prima si pensava di restaurare lo spazio, con una cifra prevista di spesa compresa tra i tremila e i seimila euro, noi lo abbiamo reso funzionale con una spesa di poche centinaia di euro, compresa l’ordinaria manutenzione”.
“Attraverso il progetto europeo iniziale si nominò un curatore di questo luogo, Marco Bazzini, ex direttore del Museo Pecci di Prato e attuale direttore dell’Istituto superiore per le industrie artistiche di Firenze – prosegue l’Assessore Miracola -. Con lui abbiamo concretizzato la possibilità di cambiare, non soltanto volto alla struttura, ma abbiamo allargato quelli, che erano i servizi. Tanto è vero che, nel corso degli anni, abbiamo portato in residenza a Capo d’Orlando artisti di fama nazionale e internazionale, che hanno interagito con il territorio orlandino e le sue tematiche: cito ad esempio Mohamed Bourouissa, Giuseppe Stampone, i Masbedo. Insieme agli artisti in residenza abbiamo organizzato dei workshop a numero chiuso, ai quali hanno partecipato persone da tutta la Sicilia e non solo”.
Nello Spazio LOC si è svolto il Laboratorio UBU, un laboratorio di scenografia e recitazione teatrale, a cura di Roberto Salemi e Riccardo Sivelli, un progetto durato quattro anni, di carattere sociale, che ha visto la partecipazione ogni anno di 40 ragazzi, con il compito di adattare il copione e la scenografia per mettere in scena un’opera dal carattere originale. Si è così riusciti a realizzare un passaggio importante per il territorio: i ragazzi, alla fine di questa esperienza, si sono trovati con un background culturale un po’ più avanzato rispetto agli altri e ciò ha permesso loro di poter scegliere al meglio il proprio indirizzo universitario.
Lo Spazio LOC gode da anni della collaborazione con artisti e curatori esterni, che hanno impreziosito la qualità e la varietà delle mostre proposte, quali Chiara Mambro, direttrice di Sinopsis Australis, che ha realizzato presso lo Spazio LOC un programma di residenze d’arte tra Italia e Sud America: un progetto di interscambio sinergico tra artisti italiani e cileni. I vertici del museo sono riusciti a portare in Cile le opere di Nerina Toci, una giovane fotografa italo-albanese, che esprime un talento visionario e immaginario notevole. E di contro il museo ospita artisti, che vengono in residenza per Sinopsis Australis in Italia, come successo per il cileno Nikolas Sato. È un grande risultato per questo spazio, dando la possibilità ai ragazzi di spaziare e allargare i propri orizzonti, andando oltre il proprio territorio. La collaborazione con il mondo cileno si è ulteriormente arricchita, con la presenza di Christian Castro e il suo collettivo Interno 11, che attraverso il Proyecto Empeno ha portato al LOC artisti cileni e non, inserendo il LOC nelle tappe delle mostre itineranti del progetto. A partire dal 2022, inoltre, il LOC ha anche ospitato grandi mostre con artisti di fama internazionale, quali Yoko Ono, Takashi Murakami, Keith Haring, grazie alla nuova collaborazione con Davide Di Maggio e la Fondazione Mudima di Milano. Ogni anno al LOC si alternano mostre tematiche con le opere della collezione, si dà spazio con mostre personali e collettive ai giovani emergenti, si ospitano le tappe del Proyecto Empeno, le grandi mostre proposte dal Mudima e anche mostre internazionali di incisioni, anche queste nate da una collaborazione artistica con l’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei, gestita da Luciano Antonio Rossetto.
“Il Comune di Capo d’Orlando aderisce con entusiasmo al progetto della Rete dei Musei Comunali, per la valorizzazione della cultura e dell’identità siciliana – ha affermato a riguardo il Sindaco di Capo d’Orlando Franco Ingrillì -. Il nostro Spazio LOC ospita dal 2013 una collezione ufficiale permanente di arte contemporanea. E’ un’esperienza aperta, che recepisce le suggestioni provenienti dalle realtà più vive e dinamiche di artisti italiani e stranieri; lo dimostrano le numerose mostre, che in questi anni abbiamo organizzato e ospitato, rendendolo sempre più un luogo del contemporaneo indipendente, possibile laboratorio di nuove visioni”.
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