dopo Politico arriva l’incoronazione di Cnn

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Altri applausi per Giorgia Meloni. Se non è (ancora) il numero di telefono unico che sognava di comporre Kissinger, è un’altra (la terza) incoronazione importante nel giro di una settimana. Dopo Politico e New York Times oggi arriva anche l’emittente CNN a scrivere che il governo italiano è un’oasi di stabilità in grado di lanciare un ponte tra il neopresidente eletto Donald Trump, che di Meloni dice «She’s fantastic», e l’Europa. È il terzo giornale importante ad accreditare il volto nuovo dell’Europa, a mandare in pensione il modello del continente a trazione franco-tedesca. E non è solo perché Francia e Germania sono in crisi nera: la prima ha assistito al crollo dell’esecutivo più breve della sua storia e ora ne sta testando uno nuovo e la seconda andrà a elezioni tra poco perché i socialdemocratici e la coalizione semaforo non hanno retto l’urto del mondo che cambia a grande velocità tra guerre e crisi della manifattura e dei motori.  

Politico sceglie Meloni come persona più potente d’Europa

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Giorgia Meloni ponte tra Trump e l’Europa: dopo Politico arriva l’incoronazione di Cnn

E così guidando a fari spenti nella notte europea, la Cnn trova nella premier Giorgia Meloni un carisma prezioso.

Perché scrive che ha reso l’Italia uno degli attori chiave nei rapporti fra l’Europa e gli Stati Uniti che stanno per inaugurare la presidenza di Donald Trump. È un articolo scritto da Barbie Latza Nadeau, da Roma ed è pubblicato in apertura del sito dell’emittente. Si legge che «fino a qualche anno fa sarebbe stato inimmaginabile che l’Italia ospitasse uno dei governi più stabili d’Europa». Durante i suoi primi quattro anni alla Casa Bianca, Trump ha definito l’Europa un «nemico» ma ora Meloni potrebbe cambiare la situazione – si legge – «grazie in parte all’amico che hanno in comune, Elon Musk». Trump e Meloni si sono incontrati alla cena organizzata dal presidente francese Emmanuel Macron per la riapertura della cattedrale di Notre Dame. Trump e Meloni «sebbene politicamente simili, non sono allineati su tutti i conflitti più urgenti al mondo. Meloni è infatti una delle maggiori sostenitrici dell’Ucraina e ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky una decina di volte dall’invasione in Ucraina». «Anche se è difficile sapere come potrà influenzare ciò che Trump potrebbe fare», Meloni «avrà la possibilità di provarci», aggiunge Cnn. 

«In un’Europa senza timone, l’Italia ha il suo momento», scriveva invece l’altro ieri il New York Times che evidenzia come «con la Germania e la Francia impantanate nella crisi, il governo della premier Giorgia Meloni sembra un’oasi di stabilità, ribaltando il modello abituale del continente». «Nel mezzo del caos – scrive il quotidiano pochi giorni dopo che Politico ha incoronato Meloni persona più potente d’Europa per il 2025 – un improbabile rifugio di relativa tranquillità è emerso in un paese che è stato a lungo considerato tra i più ingovernabili d’Europa: l’Italia. Il governo del Primo Ministro Giorgia Meloni si è dimostrato duraturo e stabile, e l’economia italiana ha mostrato una relativa resilienza. Molti in Italia ritengono che i tavoli politici europei siano cambiati. «Sembra essere – prosegue il Nyt – un momento propizio per la Meloni, che ha il vento politico a suo favore mentre le forze affini di destra guadagnano slancio in altri grandi paesi in Europa, e ora anche negli Stati Uniti con l’elezione di Donald J. Trump. In un momento di incertezza in Francia e Germania, i suoi sostenitori sperano che la combinazione di circostanze possa rafforzare la sua posizione, e quella dell’Italia, sulla scena internazionale». «In Europa – ricorda il giornale – Meloni ha lavorato per dissipare i timori sulle radici post-fasciste del suo partito Fratelli d’Italia, allineandosi con i suoi partner europei su questioni chiave come il sostegno all’Ucraina contro l’invasione russa. È diventata un ponte tra il mainstream politico e l’estrema destra. I suoi sostenitori prevedono che ora potrebbe svolgere un ruolo simile nel mediare le tensioni tra l’Europa e il presidente eletto Trump, che ha minacciato una guerra commerciale e di togliere il sostegno americano alla Nato e all’Ucraina». Tuttavia, sottolinea il Nyt, «alcuni analisti politici sono scettici sul fatto che la stabilità dell’Italia si tradurrà in un ruolo di leadership più ampio in Europa. Meloni, affermano, non ha articolato una visione per l’Europa come hanno fatto altri leader, ad esempio il presidente francese Emmanuel Macron. La sua strategia, notano, è stata più difensiva, volta a estrarre risorse da Bruxelles e a proteggere gli interessi e i confini dell’Italia, piuttosto che a trovare soluzioni paneuropee alle sfide comuni. Alcuni non sono nemmeno sicuri che lei lo voglia». 

Politico, una manciata di giorni fa, invece ha scritto che Meloni è diventata la nuova leader europea. «Chi chiami se vuoi parlare con l’Europa? Se sei Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo e consigliere chiave del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il numero da chiamare è quello di Giorgia Meloni».  Così la testata internazionale Politico ha incoronato la premier italiana come la persona più potente d’Europa per il 2025, definendola nella sua classifica d’influenza l’interprete perfetta dello zeitgeist, lo spirito del tempo, «sempre più radicale che fiorisce su entrambe le sponde dell’Atlantico».

«In meno di un decennio, la leader di destra di Fratelli d’Italia è passata dall’essere liquidata come una pazza ultranazionalista all’essere eletta prima ministra d’Italia, affermandosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari», evidenzia la testata considerata una voce autorevole nel panorama politico globale in una lunga descrizione che ripercorre l’ascesa di Meloni e le principali tappe dei suoi due anni anni di governo, definito come «uno dei più stabili mai esistiti nell’Italia del dopoguerra». Da quando è arrivata a Palazzo Chigi, osserva Politico, Meloni «ha mantenuto al minimo la sua retorica anti-Ue ed evitato scontri con Bruxelles», spiazzando anche i suoi detrattori ed «emergendo come una delle sostenitrici più convinte dell’Ucraina».

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