L’impegno di Fondazione Snam sul contrasto alla povertà alimentare. Coinvolti quasi 900 dipendenti per tremila ore di volontariato. Progetti sul territorio nazionale: «Partiamo dai quartieri dimenticati»
In Italia 5,7 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta. Non possono quindi permettersi le spese essenziali per condurre uno standard di vita accettabile ed evitare forme di esclusione sociale. Così la Fondazione Snam Ets, presieduta da Monica de Virgiliis, ha deciso di impegnarsi integrando alcune attività sociali all’interno del Gruppo per contrastare la povertà energetica, la povertà educativa e la povertà alimentare.
Considerando che ogni anno vengono sprecati circa 25 kg di cibo per abitante, il progetto «Insieme per gli altri» è tra le iniziative di volontariato aziendale legate al contrasto della povertà alimentare. Partito nel 2022 con 294 volontari, l’edizione di quest’anno ha coinvolto 837 dipendenti. Ogni volontario ha potuto donare 4 ore della propria settimana lavorativa per un totale di circa 3.000 ore.
Le attività comprendevano raccogliere, recuperare, selezionare, smistare, inventariare e preparare oltre 97.000 kg di cibo e circa 12.000 pasti serviti. È stato così possibile raggiungere più di 50.000 persone in difficoltà. Sono stati 46 gli enti e le realtà del Terzo settore che hanno partecipato a questa iniziativa tra cui Croce Rossa Italiana, Opera Cardinal Ferrari e Banco Alimentare. Realizzato in partnership con Azione contro la Fame, il progetto si è svolto contemporaneamente in 17 località italiane.
«Abbiamo avviato – riassume Marta Luca, direttrice generale Fondazione Snam Ets – tanti progetti sul territorio nazionale, anche nelle periferie dove ci sono i quartieri più difficili e vulnerabili». Il modello adottato è relazionarsi direttamente con il territorio «attraverso una rete con le imprese locali e gli enti sociali operativi sul campo che hanno il polso della situazione. La nostra attività prevede sia un sostegno economico sia il coinvolgimento diretto dei nostri volontari aziendali».
Le testimonianze
«Ho prestato volontariato presso la Caritas – racconta ad esempio Paolo Testini, Carbon Capture and Storage director di Snam – ricevendo in cambio tre benefici a livello personale: offrire un contributo fattivo alle associazioni impegnate sul territorio, avere l’occasione per conoscere le persone che lavorano all’interno dell’azienda, condividere con loro uno scambio umano e sociale che poi si riflette in ambito professionale». Lavorando in un contesto molto tecnico e specifico, «il rischio – continua – è di perdere il contatto con la realtà. Inoltre, l’appiattimento delle gerarchie durante le ore di volontariato, a cui partecipano dai manager agli stagisti, permette di creare momenti di confronto che sono opportunità di sviluppo e di crescita anche per l’azienda».
L’impegno nel sociale porta ad accrescere il senso di comunità e di appartenenza, il prossimo passo è rendere questi progetti replicabili e garantirne la capillarità da Nord a Sud. Con questo intento sono stati nominati 14 referenti territoriali. «L’obiettivo – evidenzia Valentina Potenza, addetta operativa Budget e Controllo di Snam e referente territoriale dell’area di Milano – è essere quanto più possibile vicini al territorio in ottica di inclusione». Per affrontare le esigenze delle comunità locali «mi sento quasi quotidianamente – specifica – con gli altri referenti per creare sinergie comuni e trovare soluzioni utili a colmare le diversità dei territori, le necessità della Lombardia non sono uguali a quelle della Sicilia». Lo scambio tra colleghi è anche intergenerazionale, «sono la più giovane, appartengo alla GenZ, e cerco di trasmettere la mia energia, pur rimanendo sempre colpita dalla determinazione dei miei colleghi senior». La Fondazione supporta infine la rete dei Food Hub milanesi e sostiene le attività di ricerca scientifica del Politecnico di Milano per il potenziamento e l’estensione della rete degli hub contro lo spreco alimentare.
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