Qualche giorno fa Ian Hogarth ha scritto un articolo per il Financial Times in cui mette in luce le criticità europee dell’industria tech. L’articolo si intitola ‘Can Europe build its first trillion-dollar startup?’ e racconta perché il vecchio continente non è ancora riuscito a generare una big tech. L’autore pone enfasi sul fatto che servirebbe maggiore al ruolo degli imprenditori europei che per avere successo sono andati in USA e che, raccolti i frutti, divengono investitori con però l’esperienza dell’impresa. Hogarth che è lui stesso un investitore e oggi è a capo delle strategie sull’intelligenza artificiale del Regno Unito (qui avevamo già ripreso un suo precedente articolo ), per dare corpo alla sua tesi racconta la storia di DeepMind, startup britannica nata originariamente per sviluppare videogame ma in realtà la vera prima startup capace di fare la differenza sull’intelligenza artificiale che per crescere ha scelto di accettare la proposta di acquisizione arrivata da Google che l’ha inglobata facendone una sua divisione che oggi si chiama Google DeepMind ed è impegnata nello sviluppo dell’IA del colosso californiano nota come Gemini.
Colui che fu il co-fondatore e CEO di DeepMind e che oggi è CEO di Google DeepMind si chiama Sir Demis Hassabis, nato a londra da padre cipriota e madre singaporeana, è stato insignito, lo scorso ottobre del premio Nobel per la chimica. E’ forse questo il primo caso di un fondatore di startup che ha iniziato nella sua adolescenza sviluppando appunto videogame, che riceve il prestigioso premio. Certo DeepMind non è diventato un unicorno o una trillion-company europea indipendente anche se avrebbe potuto esserlo se avesse trovato maggiore terreno fertile in Europa dove tutto è nato, ma è anche certo che il premio Nobel a Hassabis è una notizia unica e quindi, a suo modo, anch’essa un unicorno un po’ speciale.
Sir Demis Hassabis, ha ricevuto il premio insieme a John Jumper che è il direttore di Google DeepMind, (entrambi nella foto che è tratta da Google DeepMind) ma perché questi due esperti di tecnologia, di intelligenza artificiale e di imprenditoria hanno vinto proprio il Nobel per la chimica? Perché hanno creato AlphaFold, innovativo sistema basato su intelligenza artificiale che predice la struttura 3D delle proteine a partire dalle loro sequenze di amminoacidi.
“Prima di AlphaFold, prevedere la struttura di una proteina era un processo complesso e lungo. Le previsioni di AlphaFold, rese disponibili gratuitamente attraverso l’AlphaFold Protein Structure Database, hanno fornito a più di 2 milioni di scienziati e ricercatori di 190 Paesi un potente strumento per fare nuove scoperte. Il documento AlphaFold 2, pubblicato nel 2021, rimane una delle pubblicazioni più citate di tutti i tempi. I contributi di AlphaFold alla scienza sono stati ampiamente elogiati e tra i suoi riconoscimenti figurano l’Albert Lasker Basic Medical Research Award del 2023, il Breakthrough Prize in Life Sciences del 2023, il Canada Gairdner International Award del 2023, il Clarivate Citation Laureate Award del 2024 e il Keio Medical Science Prize Award del 2024. L’intelligenza artificiale ha da tempo mostrato un incredibile potenziale di utilizzo nella ricerca scientifica e AlphaFold ne è stata la prova di concetto. Con l’adozione da parte di un numero sempre maggiore di scienziati dell’IA, dalla creazione di dati alla simulazione di esperimenti, alla progettazione di farmaci, alla modellazione della complessità, alla scoperta di nuove soluzioni per problemi esistenti e alla valorizzazione delle conoscenze esistenti, continueremo ad assistere a scoperte scientifiche fondamentali negli anni a venire”, spiega Google DeepMind in una nota , che riporta anche le parole dello stesso Hasabis : “Ricevere il Premio Nobel è l’onore di una vita. Grazie all’Accademia reale svedese delle scienze, a John Jumper e al team di AlphaFold, a tutti i team di DeepMind e Google e a tutti i miei colleghi passati e presenti che hanno reso possibile questo momento. Ho dedicato la mia carriera al progresso dell’IA per il suo potenziale ineguagliabile di migliorare la vita di miliardi di persone. AlphaFold è già stato utilizzato da più di due milioni di ricercatori per far progredire lavori cruciali, dalla progettazione di enzimi alla scoperta di farmaci. Spero che guarderemo ad AlphaFold come alla prima prova dell’incredibile potenziale dell’IA nell’accelerare la scoperta scientifica”.
E quelle di John Jumper: “Grazie all’Accademia Reale Svedese delle Scienze per questo straordinario onore. Siamo onorati di essere stati premiati per aver mantenuto la lunga promessa della biologia computazionale di aiutarci a comprendere il mondo delle proteine e di informare l’incredibile lavoro dei biologi sperimentali. È una dimostrazione fondamentale del fatto che l’intelligenza artificiale renderà la scienza più veloce e, in ultima analisi, aiuterà a comprendere le malattie e a sviluppare terapie. Questo è il lavoro di un team eccezionale di Google DeepMind e questo premio riconosce il loro straordinario lavoro. La biologia computazionale è stata a lungo promettente per la creazione di intuizioni pratiche che possono essere utilizzate negli esperimenti del mondo reale. AlphaFold ha mantenuto questa promessa. Davanti a noi c’è un universo di nuove intuizioni e scoperte scientifiche rese possibili dall’uso dell’IA come strumento scientifico. Ringrazio i miei colleghi per aver reso possibile questo momento di riconoscimento e i molti momenti di scoperta che ci attendono”.
Il premio Nobel per la chimica 2024 ha anche un terzo vincitore, si tratta di David Baker dell’University of Washington di Seattle e dell’Howard Hughes Medical Institute che è stato premiato per il suo lavoro sulla progettazione computazionale delle proteine.
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