Arezzo, il vescovo Andrea Migliavacca: “Sono vicino ai lavoratori della Pam”

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Presepio, Giubileo e lavoro. C’è di tutto un po’ nel messaggio di Natale del vescovo Andrea Migliavacca che insieme a tutta la diocesi si prepara ad un 2025 importante. Il 28 di dicembre anche ad Arezzo, così come in tutte le chiese, comincia l’anno giubilare. Una settimana dopo il Natale, come chiesto da Papa Francesco. Prima però ci sono le celebrazioni per la Natività che quest’anno, portano una ricorrenza particolare. Dice il vescovo Migliavacca: “Il Natale di quest’anno è maggiormente sottolineato dagli 800 anni del primo presepio di San Francesco a Greccio. E quindi oltre a rilanciare la bellezza di fare il presepio, mi piacerebbe invitare tutte le famiglie, le comunità e le parrocchie, a realizzare il loro presepio come esempio di annuncio natalizio come era per San Francesco. Un presepio dove ciascuno di noi sia protagonista”. Dalla pace del presepio alle terre ancora martoriate dalla guerra. “Non pensiate che ciò che accade lontano da noi, non ci riguardi. In realtà ciò che succede tocca anche le nostre vite, perché ferisce una fraternità universale. Noi dobbiamo partire dall’idea dell’essere fratelli tutti e la guerra, invece, è l’esatto contrario. L’augurio che voglio fare è quello di riscoprirsi fratelli. Certo, non lo si fa con la produzione o il commercio di armi, perché non dimentichiamo che c’è gente che vuole continuare a fare la guerra, noi invece vogliamo continuare a fare la pace”. Poi il vescovo Migliavacca affronta i temi del lavoro e quello legato alla povertà e al disagio alle nostre latitudini. Il post che lo stesso vescovo aveva scritto sul suo profilo social in riferimento alla vicenda, conclusa con un lieto fine, della Fimer, ci induce a chiedere a Sua Eccellenza un augurio anche per i lavoratori – quelli della Pam in particolare – che stanno vivendo un momento di grande incertezza lavorativa. “C’è la mia vicinanza – dice Migliavacca – a tutto il mondo del lavoro, alle fatiche del mondo del lavoro, agli imprenditori e a tutte le situazioni di sofferenza e di problematicità che ci sono, come queste della Pam. Vorrei fare sentire la mia vicinanza e solidarietà e l’auspicio è che le difficoltà e le crisi tentino di essere affrontate con tutte le strade percorribili. L’augurio verso chi si trova in una difficoltà di perdita di lavoro è che la persona non venga lasciata sola. Che i lavoratori vengano tutelati e che la sicurezza delle famiglie venga custodita e mantenuta. A loro tutta la mia vicinanza”. Altro tema affrontato quello del dormitorio, luogo che viene aperto solo nel periodo invernale. “Un discorso, questo del dormitorio che abbiamo affrontato con don Fabrizio, direttore della Caritas. Un principale problema riguarda soprattutto i posti che sono nel dormitorio e che sono insufficienti rispetto ai bisogni. Ci siamo anche dati da fare per cercare qualche luogo nuovo più ampio, ma non abbiamo trovato realtà già esistenti da potere utilizzare o realtà da potere ristrutturare. Sia nostre che di altre istituzioni. Si spera di arrivare presto a delle soluzioni che però per il momento non ci sono”. “Riguardo all’apertura completa del dormitorio, cioè per tutto l’anno – dice ancora Migliavacca – si sta parlando con la Caritas che però mi ha sottoposto due criticità. La prima riguarda il personale, che sono tutti volontari e la seconda la percezione che nei mesi caldi non ci sia la richiesta di un’accoglienza così importante”. E passiamo al Giubileo che si apre il 28 dicembre. “Il Papa ha individuato che questo Giubileo deve riportare speranza – dice Migliavacca – Sarà dunque caratterizzato dal pellegrinaggio a Roma e dall’ingresso nella Porta Santa che quest’anno sarà solo a Roma”. “Per quanto ci riguarda – prosegue – noi toscani il Giubileo lo vivremo l’11 di ottobre quando ci sarà il Giubileo regionale, mentre per quanto riguarda la nostra diocesi avremo eventi nostri come il Giubileo degli adolescenti, delle famiglie, dei giovani e poi quello diocesano”. “In ogni diocesi – spiega Migliavacca – è richiesto di aprire il Giubileo nella domenica successiva al Natale. Sabato 28 la vivremo qua ad Arezzo, nei due giorni successivi a Cortona e Sansepolcro. Viene anche richiesto che nelle diocesi ci siano delle chiese giubilari. Da noi ci sono anche Rondine, la chiesa dell’ospedale San Donato, mentre un’attenzione particolare ci sarà al carcere dove vivremo alcuni momenti”. Le chiese giubilari saranno invece: l’Eremo di Camaldoli, il santuario della Verna, l’Eremo di Montecasale, la cattedrale di Arezzo, la chiesa di Castelnuovo Berardenga, il santuario di San Maria delle Vertighe e il santuario di Santa Margherita. Per un 2025 intenso anche per la nostra terra.

Servizio sul Corriere del 14 dicembre



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