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Venerdì 13 dicembre 2024 – “£”Sono trascorsi cinque mesi dall’elezione del nuovo Sindaco di Potenza e dell’insediamento della nuova giunta comunale, ma le condizioni della partecipata comunale Acta (azienda per i servizi di igiene ambientale) restano immutate. Nonostante l’igiene ambientale e il rilancio dell’Acta fossero tra i temi prioritari della campagna elettorale, l’azienda continua a versare in uno stato di crisi profonda, ereditata da anni di cattiva gestione e politiche inadeguate”.
Lo denunciano in una nota Segretaria generale Fp Cgil Potenza, Giuliana Scarano; e Rocco Rinaldi ed Antonio Romaniello della Rsu.
“Il periodo 2019-2024 – proseguono – ha segnato la decadenza dell’Acta, nonostante gli sforzi messi in campo da alcuni dirigenti per risollevare le sorti dell’azienda.
Il piano industriale di rilancio dell’Acta è rimasto al palo. Restano tutt’oggi incompiute la realizzazione della stazione di trasferenza presso il vecchio inceneritore di Vallone Calabrese, il trasferimento dell’isola ecologica di via del Seminario maggiore presso l’ex sede dell’autoparco comunale in via del Gallitello, con il conseguente abbattimento dei costi di locazione che ne deriverebbe e la riorganizzazione del comparto amministrativo.
Solo di recente l’Acta ha attivato gli uffici per la riscossione della Taric (Tariffa dei Rifiuti), ma l’azienda è ancora lontana dal raggiungere una condizione di stabilità operativa e finanziaria.
Il trasferimento della riscossione della Taric dall’amministrazione comunale all’Acta è stata solo un’alchimia avente l’unico scopo di far quadrare formalmente il bilancio comunale, ma che ha avuto effetti devastanti sui bilanci dell’azienda.
Tale decisione – proseguono Scarano, Rinaldi e Romaniello – è stata adottata senza un’adeguata riorganizzazione interna, creando un caos gestionale che ha portato a crediti ormai difficilmente esigibili per un ammontare che, secondo fonti giornalistiche, si aggirerebbe intorno ai 18 milioni di euro.
L’Acta, quindi, dovendo far fronte a questa enorme massa di crediti inesigibili, è costretta a richiedere anticipazioni al Comune per poter pagare stipendi, produttività e fatture ai fornitori.
Anche sul piano della gestione del personale registriamo scelte incomprensibili: piano neve a tutt’oggi ancora in via di definizione, ritardo gravissimo nel caso in cui la città dovesse improvvisamente trovarsi ad affrontare un’emergenza dovuta alla neve o al ghiaccio; revoca della reperibilità del personale, ripristinata solo in seguito alle sollecitazioni delle organizzazioni sindacali; utilizzo nei servizi di un gran numero di lavoratori in somministrazione; la recente selezione per l’assunzione di due nuovi capi officina, che aggiungendosi a quello già in organico, andranno a coordinare l’ unico meccanico in forza. Una distribuzione delle risorse umane che appare palesemente sproporzionata e inefficiente.
Non meno impattanti le altre gravi inefficienze organizzative, le quali ancorano la raccolta rifiuti a un sistema, sicuramente utile nel passaggio verso la raccolta differenziata spinta, ma che oggi risulta obsoleto e non più sostenibile, sia in termini economici che di impiego delle risorse umane. La città ha necessariamente bisogno di un sistema di raccolta più moderno, efficiente e sostenibile.
Quindi, nessun segnale di discontinuità rispetto al passato, con l’Acta che prosegue lungo la stessa traiettoria di declino tracciata negli anni passati.
Servono interventi strutturali e decisioni coraggiose per rilanciare un’azienda che – ricordano i responsabili sindacali – anziché essere considerata un “fardello”, deve costituire un elemento strategico per la città.
L’Acta è bene ribadirlo, è l’unica società partecipata interamente di proprietà del Comune di Potenza, che ha quindi il dovere di intervenire per garantire la continuità dei servizi pubblici essenziali e il rilancio della sua municipalizzata.
La Fp Cgil chiede pertanto al Sindaco di Potenza e alla giunta comunale di intervenire con urgenza per porre fine a questa situazione di stallo e avviare un processo di modernizzazione, con la consapevolezza che l’attuale situazione dell’azienda non è più sostenibile e il rischio di un collasso finanziario e operativo è ormai reale e imminente.
L’Acta rappresenta un elemento chiave per il benessere della città e la qualità della vita dei cittadini. Non possiamo permettere che venga lasciata al suo destino. È il momento di agire, con responsabilità e visione programmatica”.
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