Multe ai no vax annullate, il presidente della Camera Fontana contro il governo: “Chi ha pagato fa la figura del fesso”

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La decisione del governo di inserire nel decreto Milleproroghe l’annullamento delle multe ai no vax non piace alle opposizioni né ai virologi e immunologi diventati famosi durante l’emergenza Covid. Ma non entusiasma neppure il leghista Lorenzo Fontana: il presidente della Camera, incontrando i giornalisti parlamentari per gli auguri di fine anno, ha detto di non aver mai gradito “che ci fosse una multa per una questione di vaccinazione”, però “è vero anche che in quel momento era importante che tutte le persone fossero sensibilizzate perché era un momento veramente drammatico“. E “se qualcuno quella multa l’ha pagata per una questione di onestà adesso fa la figura di essere stato un fesso e questo non è bello”. Insomma: posto che era stata decisa una sanzione, “salvare” chi si è sottratto al versamento è un errore. C

“Di fronte alla pandemia che ci ha travolti tutti e ha ucciso quasi 200mila persone, la violazione delle norme sanitarie da parte dei no vax è stata uno schiaffo alle leggi dello Stato e, ancor peggio, un pericolo per la popolazione, soprattutto quella più fragile, esposta al rischio di contagio da chi, per motivi ideologici e antiscientifici, ha rifiutato il vaccino. Se quindi era già profondamente sbagliato continuare a prorogare la sospensione del pagamento delle multe, cancellarle è inaccettabile – dice la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli – e significa far finta di dimenticare cos’ha rappresentato il Covid per l’Italia. Quella dei no vax era tutt’altro che una battaglia di libertà e spero che durante la discussione del Milleproroghe nelle aule parlamentari, la maggioranza se ne ricordi, tornando sui suoi passi”.

Le opposizioni attaccano, a partite dal Pd. Chiara Braga, capogruppo alla Camera, parla di “governo di cinici e irresponsabili” e definisce lo stop alle multe “un nuovo condono” a vantaggio di “quelli che mettevano in pericolo la propria vita e quella degli altri, anziani, malati, persone fragili. Intanto non c’è un euro in più per la sanità. Non sarà assunto un medico o un infermiere”. D’accordo il presidente dei senatori dem Francesco Boccia: “La vicenda della sospensione del pagamento delle multe per i no vax ci conferma una verità che conosciamo da tempo: per questo governo fare i furbi, non rispettare le regole, non pagare le tasse è una virtù. Vale per il concordato fiscale, e guai a sollecitare a fare il proprio dovere, magari con una lettera che ricorda gli obblighi da rispettare, perché magari qualcuno si offende, vale per le multe no vax. Il motto del governo Meloni è chiaro: se fai il furbo sei premiato, se sei responsabile paghi”. “Agli alluvionati non danno i rimborsi promessi, ma ai no vax tolgono le multe, ecco la destra italiana”, rincara Stefano Bonaccini.

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Anche Avs con Nicola Fratoianni boccia la scelta “di quella parte politica che in questi anni ha ammiccato a quel sentimento antiscientifico che pure circola nelle nostre società e che è molto pericoloso. La destra ha fatto l’occhiolino a quei settori durante il momento più duro della pandemia, e lo fa ancora oggi con scelte concrete che danno cittadinanza alla sfiducia nei confronti della scienza”. “Penso che non ci sia niente di più sbagliato e pericoloso – prosegue il leder di SI – non tanto in rapporto al singolo aspetto della multa, ma per il messaggio che questo produce in una società che è sempre più oggetto di ondate di fake news e di un’informazione tossica e fuori controllo“. Mentre Maria Elena Boschi di Italia Viva sostiene che “per qualche voto in più” il governo “umilia i cittadini perbene e la memoria di chi non c’è più”: una “grave offesa agli operatori sanitari e a tutte le vittime del Covid”. Anche il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova ritiene sia un errore perché tra le altre cose “assolve per il passato (e quindi legittima per il futuro) un comportamento sbagliato, pericoloso per la vita e per la salute delle persone, soprattutto le più fragili. Il tutto per garantirsi il consenso dei rumorosi seguaci di una ideologia egoista, irrazionale e antiscientifica“.

Poi ci sono le “virostar” della pandemia. Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, dal canto suo commenta: “L’Italia è il paese dei condoni, delle regole – giuste o sbagliate che siano – non seguite e degli evasori legalizzati dallo Stato. Un bel messaggio natalizio con emergenze che bussano alla porta, una epidemia in Congo, l’aviaria che bussa e l’influenza che sta per esplodere”. Del tutto contrario anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che in un post su X scrive: “Cancellare le multe ai no-vax e rimborsarle a chi le ha pagate? Un condono raccatta-voti diseducativo e irrispettoso“. Mentre il virologo Roberto Burioni ricorda che “chi ha scelto di rifiutare un vaccino sicuro ed efficace ha messo in pericolo la sua salute e quella degli altri. Questi i fatti inconfutabili. Il resto è politica, ma quella peggiore”. L’unico “morbido” è Gianni Rezza, già direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute durante il periodo Covid, ora professore straordinario di Igiene presso l’università Vita-Salute San Raffaele di Milano: per lui “nessuno scandalo” perché “quando finisce una guerra, specie se si vince anche grazie ai vaccini, c’è sempre una amnistia, purché preveda una pacificazione”.



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